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SBK: categoria in crisi di identità!

di Gabriele Paterlini

La Superbike vive un periodo di crisi. Meno di una ventina i partecipanti al mondiale con gare che spesso finiscono con meno di 15 piloti in fila indiana sotto la bandiera a scacchi. 

Sta vivendo un periodo un po’ difficile la categoria Sbk.

La Dorna avrà il suo bel da fare per rilanciare questa competizione dedicata a moto derivate dalla produzione di serie. La lista degli iscritti è abbastanza ristretta, lo spettacolo in pista un po’ avaro di emozioni.

Le performance di Sykes, Laverty, Rea e dei loro colleghi nel Gp di Assen hanno salvato soltanto in parte il bilancio delle prime tre gare del 2013.

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Poco roba se si pensa ai numeri in pista che questa categoria riusciva a produrre non più tardi di una decina di anni fa.

A nostro avviso le cause sono molteplici, ma quella certamente più importante è rappresentata dalla

esasperazione tecnologica raggiunta dai mezzi meccanici, esasperazione ancor più marcata se quelle moto sono poi gestite direttamente dai così detti Factory team.

4 anni fa, mentre scrivevo in un forum dedicato, postai un commento che riporto integralmente qui di seguito:

“Per me la SBK non dovrebbe annoverare la case costruttrici tra i suoi iscritti.
Troppe implicazioni, troppe attenzioni e così succede che le moto che vincono sono sempre e solo le ufficiali. I privati, per cercare un pò di notorietà e visibilità, devono spendere vagonate di soldi per stare in scia alle ufficiali.
E’ un campionato per le derivate di serie? SI. E allora che siano tali, derivate dalla grande serie.
Se le case si “limitassero” a vendere le moto ai team penso sarebbe un campionato ancor più bello (così com’è comunque mi affascina).
Potrebbe continuare ad esserci l’elettronica, ma sarebbe uguale per tutti (La F09 credo sia un bel pezzo in avanti rispetto alla F08).
Con la formula attuale ci sono 2 ducati in versione 2009 e qualche privata in versione 2008.
Se le case vendessero un pacchetto uguale per tutti ci sarebbero più possibilità di veder premiati gli sforzi di quei team che con il loro estro ed i loro piloti riuscirebbero a elaborare al meglio un pacchetto che in partenza è uguale per tutti.
Se Ducati, piuttosto che Suzuki o Yamaha vorranno primeggiare allora si impegneranno nel produrre una moto dal costo concorrenziale e dalle prestazioni di base migliori.
Probabilmente Battà non avrà più modo di lamentarsi di vedere dei prototipi di serie, le case spenderebbero molto meno potendo spalmare gli investimenti e lo sviluppo su numeri più ampi.
Ma soprattutto potrebbe essere un vero campionato delle derivate dalla serie. Come nel mercato della serie, se la moto piace e va bene la vendi, vai incontro alle esigenze dell’utente che nel caso della serie siamo noi. Nel caso delle gare sarebbero piloti e team.
Mi rendo conto di azzardare un’ipotesi oggi quasi impossibile da attuare, però è pur sempre vero che il regolamento attuale consente oggi alle case di preparare dei prototipi di serie e di farli correre in una categoria che di derivate di serie non ha più nulla.
Se le case in SBK si limitassero a vendere le moto e ad assicurare l’assistenza tecnica (revisione motori ecc ecc) forse il mondiale tornerebbe davvero ad essere effettivamente “PER LE DERIVATE DI SERIE”.
Eppoi 7 case, si, ma ci sono 2 sole aprilia che un team privato non potrebbe mai e poi mai pensare di poter gestire, idem per BMW, YAMAHA, Ducati…ecc ecc. Oggi Ducati fatica a stare dietro ai costi di gestione di un team vincente. figuratevi che sforzo devono fare i privati, oltretutto per correre con moto dello scorso anno.

In Gp il discorso è diverso. Le case devono esserci e devono fare lo sforzo migliore, compatibilmente con le loro casse, per mettere in pista la miglior tecnologia possibile.
Tale sviluppo servirà anche per creare un prodotto di serie sempre migliore e più fruibile.
Si dice che pure in Gp i privati non vincono più. Beh, non si scopre di certo l’acqua calda. ….francamente faccio fatica a ricordare di campionati vinti da privati anche nell’era 500. Qualche gara si, questo è vero, ma parliamo di poca roba.

Via le case costruttrici dalla SBK, anzi mi correggo: via i team ufficiali dalla SBK!!!
Le case si, ma come concessionari ufficiali dove tutti possono acquistare il pacchetto base ufficialmente omologato per correre. “

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Era un pensiero del 2009, anno in cui ci raccontavano di 32 iscritti al mondiale e di 7 case impegnate più o meno ufficialmente in questa categoria. In realtà era solo fumo negli occhi pompato ad arte da chi aveva interessi promozionali.

La realtà, purtroppo, era ben diversa ed oggi che il fumo si è diradato questa verità si palesa in maniera tristemente chiara.

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