Biaggi_Laverty.

Eugene Laverty, Ufficiale e Gentiluomo.

Il secondo ufficiale di casa Aprilia, il perfetto team mate della pattuglia Veneta.
Biaggi_Laverty.

di Gabriele Peterlini

Parte in salita la tappa di Brno per Max Biaggi. A casa sua Max è costretto a due partenze dalla piazza numero 14. In super pole qualche cosa non va per il verso giusto nel box del numero 3, un errore di pianificazione delle strategie costringe Max a dover partire lontano dal palo del semaforo.

Ciò nonostante la partenza di Max è buona, soprattutto in gara 2 con l’asfalto completamente asciutto.
In poche tornate Max risale dalla quattordicesima alla quinta posizione. Il suo passo fin li è il migliore in gara nonostante i 9 sorpassi effettuati in pochi giri.
Quarto, davanti a lui, c’è Eugene Laverty, suo compagno di team. Il passo di Max sembra decisamente buono e quello di Laverty un po’ meno.
Dal quartier generale Aprilia parte un ordine ben preciso, un segnale esplicito e dunque facilmente interpretabile dal secondo ufficiale in campo Eugene Laverty: “Biaggi P4”
In tv si vede bene, la telecamera in pit lane è impietosamente puntata su quella lavagna.
L’ufficiale Laverty si rivela anche gentiluomo tanto che Max deve attendere soltanto una curva, la prima dopo il rettilineo, per raccogliere il favore del compagno che stacca largo, ma non per un errore, si gira con la testa per vedere dove si trova il primo ufficiale Biaggi e poi lo lascia passare tranquillo senza manco accennare a una replica di sorpasso che tutto sommato poteva anche starci bene. Laverty a quel punto diventa anche guardaspalle
di Biaggi.
Laverty.
Max pare averne abbastanza per ricongiungersi ai primi 3, ma dopo qualche tornata la sua rimonta si congela in quarta posizione.
Laverty va ringraziato senza se e senza ma. I giochi di squadra non devono far rabbrividire, esistono da sempre in ogni competizione, dove gli interessi in ballo sono altissimi e supportano investimenti paurosi.
Inutile girarci intorno, anche in Superbike le case investono milioni su milioni di euro e l’Aprilia a Brno s’è trovata a dover difendere con le unghie e con i denti la leadership in campionato da una BMW condannata alla vittoria di questo iride.
Lo sa bene la Ducati che nel 2009 vide il titolo Piloti sfuggirle di pochissimi punti.
Nel 2009 Haga arriva a Imola ancora in testa al mondiale, ma aveva Spies con la Yamaha che gli mordeva le caviglie. Haga a inizio anno era partito benissimo accumulando su Spies poco meno di 90 punti di vantaggio!!!
Ma dopo circa un terzo di mondiale l’americano di Yamaha si produce in una rimonta furente che lo porta a pochi punti da Haga. A Imola le Ducati sembrano fortissime, Fabrizio, compagno di squadra di Haga e fresco di rinnovo di contratto nel team ufficiale, è in testa a gara 2 con Haga secondo poco distante. Fabrizio non cede il passo e Haga lascia a Imola 5 punti preziosissimi.
Laverty e Biaggi arrivano al traguardo di gara 2 a Brno rispettivamente quinto e quarto.
Laverty, in pratica, ha ceduto solamente 2 punti a Biaggi, ma potevano essere anche ben 5 punti se Max fosse riuscito a riacciuffare almeno la terza posizione.
Il mondiale è tiratissimo, Biaggi e Melandri sembrano un po’ gli Haga e Spies del 2009 e l’americano nel 2009 vinse sul giapponese con appena 6 punti di vantaggio.
Se il gioco di squadra di casa Aprilia sarà servito a scongiurare la beffa all’ultima gara (come accaduto a Portimao in quel 25 Ottobre del 2009) non è dato sapere, ma intanto l’ufficiale Laverty si è reso certamente meritevole di un encomio di non poco conto.

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