In moto in Giappone, Sognando Oriente – I° Report

di Francesco Ristori
Scrivo da una cittadina dell’interno della Croazia, da un mondo che sembra addietro di decine d’anni rispetto a qualsiasi città europea, case semi abbandonate e popolazione dedita alla pastorizia.
Dopo l’aperitivo presso Moto-One sono stato ospite di amici in Friuli, che  mi hanno coccolato con cucina friulana, e l’ultimo “vero” piatto di pasta del viaggio.
In moto in Giappone, Sognando Oriente - I° Report  La partenza
In moto in Giappone, Sognando Oriente – I° Report
La partenza

In moto in Giappone, Sognando Oriente – I° Report

L’attraversamento di Slovenia e Croazia ha mosso il ricordo del viaggio in bicicletta di 3 anni fa, ne ricordavo ogni curva fino a Senja, dove ho preso la deviazione per Plitvice.
La pioggia non ha permesso di continuare molto e mi sono dovuto trovare un riparo d’emergenza per la notte sotto ad una tettoia.
In moto in Giappone, Sognando Oriente - I° Report
In moto in Giappone, Sognando Oriente – I° Report
La mattina è stata dedicata alla visita del Parco Nazionale, qualcosa di stupefacente nonostante il maltempo. Terminato il giro breve di poco più di 3 ore mi sono rimesso in marcia verso Mostar, adesso mi trovo a 200km dalla caratteristica città bosniaca.
L’attraversamento della Croazia nell’interno ha mostrato l’arretratezza di questa parte dei Balcani, che eppure sembrava vivere un ritmo pacato e tutto sua, capace di tranquillità e pace.

Purtroppo il meteo è stato inclemente anche oggi tutto il giorno ed ho trovato pioggia in totale per 2 giorni su 3. Questo ha premesso di testare l’equipaggiamento.
In moto in Giappone, Sognando Oriente - I° Report
In moto in Giappone, Sognando Oriente – I° Report
Le borse MyTech hanno retto alla grande, così come il borsone Amphibious da 60 lt.
Gli stivali Stylmartin, come già anticipato, purtroppo hanno un’infiltrazione, risolta al momento con membrana interna asportabile.
L’abbigliamento Moto-One svolge  molto bene il suo compito, unica pecca la poca traspirabilità dovuta alla membrana non staccabile.
L’arai Tour-X4 lo definirei “il casco”, il feeling è perfetto e la testa a fine giornata finalmente non duole e non gira.
La moto ha risposto ottimamente in queste condizioni, sia per la parte elettrica, la più sotto stress con queste condizioni di umidità (dove la batteria al litio Aliant è stata finora ineccepibile), sia per la parte meccanica, con un consumo d’olio Nils for road 10W40 pari a 0 ed un comportamento dinamico molto buono; il sound della Fresco mi rende bersaglio della curiosità dei passanti, la moto è molto osservata ed ammirata.

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