di Garbriele Paterlini
Per gli addetti ai lavori la notizia era nell’aria già prima dell’annuncio ufficiale, per noi telespettatori è stata una bomba mediatica non da poco.
Ovviamente stiamo parlando della recente acquisizione da parte di Mediaset dei diritti televisivi del Campionato Mondiale SBK (superbike).
Quest’acquisizione fa il paio con quella di SKY che s’è accaparrata i diritti televisivi della Moto Gp a partire dal 2014, dunque Mediaset avrà l’onere e l’onore di trasmettere entrambi i campionati per tutto il 2013 per poi dedicarsi esclusivamente al mondiale SBK dal 2014 salvo cedere i diritti della Moto GP già per il prossimo 2013.
E’ certamente un cambiamento importante per i telespettatori e gli estimatori del mondiale per le derivate di serie poiché oggi La7 garantisce solo la telecronaca delle due gare della SBK e non quella delle categorie SS, Stock 600 e Stock 1000 che rappresentato a tutti gli effetti le categorie propedeutiche per i Piloti al passaggio nella classe regina delle derivate di serie, la SuperBike. Con Mediaset sarà garantita la trasmissione in chiaro anche di queste categorie normalmente definite minori. Chi ama i campionati riservati alle derivate di serie, apprezzerà certamente i contenuti del nuovo palinsesto delle reti del biscione.
Questa notizia ha prodotto un fragore mediatico imponente forse perché arrivata in un periodo davvero particolare e rovente per il motor sport a 2 ruote.
L’estro e la fantasia del popolo del web praticamente non hanno confini e succede così che tra clamorose cantonate e disarmanti amenità, qualcuno finisce per vederci giusto su quel che sarà il futuro dei 2 campionati. L’esercizio è semplice: basta mescolare abilmente i vari ingredienti trovati qua e la sul web e il piatto è servito.
Fra tutte la ricetta più gettonata è quella che vuole Mediaset con le mani sulla SBK come conseguenza diretta dell’apparente declino di Rossi (vero traino mediatico e globale del popolo seguace della categoria prototipi) che invero nel Motomondiale non vince più da un bel po’ di tempo non riuscendo a guidare come vorrebbe la sua Desmosedici e sarebbe dunque pronto a fare il salto dalla Moto Gp alla SBK.
A questa conclusione sono arrivati in molti poiché l’annuncio di Mediaset è giunto pressapoco in contemporanea con la quarta prova del mondiale SBK disputata sul circuito di Donington due settimane fa. Due gare frizzanti e ricche di bagarre dove i piloti BMW Melandri e Haslam hanno fatto primo e secondo in gara1 e sono poi caduti all’ultima curva dell’ultimo giro di gara 2 mentre erano al comando. Sono bastati pochi twitt di Vale a commento delle 2 manche per scatenare la fantasia del popolo del web.
Per la maggiore vorrebbero Valentino pronto a passare in SBK, probabilmente con il team BMW ufficiale o con Ducati che ritornerà con il suo team interno grazie soprattutto alla spinta economica di Audi che recentemente ha comprato Ducati dalla Famiglia Bonomi.
Per una buona parte del popolo del web sarà questo lo scenario futuro.
Gli aficionados della SBK sono addirittura indignati da tale prospettiva.
Alcuni hanno già lanciato pesanti anatemi sulla categoria SBK, tutti ormai convinti che l’arrivo di Mediaset sia semplicemente premonitore dell’arrivo di Rossi e con lui del disfacimento della categoria. Al tifoso della SBK la cosa non va tanto a genio perché l’eventuale arrivo di Rossi sposterebbe la luce dei riflettori più verso il pilota che verso la moto.
Per carità, ogni parere è lecito, ogni pensiero meritevole di considerazione ma, al tempo stesso opinabile così come lo è quello che vi sto per proporre qui di seguito dove, di fatto, identifico Rossi come un valore aggiunto per lo sport motoristico.
Rossi probabilmente farà esattamente quello che ha dichiarato più volte, in altre parole restare in GP. Lui e Ducati hanno appena iniziato l’anno con la moto nuova, hanno qualche difficoltà, ma sono certo entrambi vorranno fare del tutto per tornare al vertice. Riuscirci entro fine 2012 significherebbe prepararsi a raccogliere frutti importanti nel 2013 dunque non vi può essere certezza del suo passaggio imminente in SBK. Penso qualche altra soddisfazione in Gp vorrà togliersela e riuscirci con Ducati avrebbe certamente un sapore diverso, qualcosa per la quale vale certamente la pena battersi nonostante stia tuttora costando fatica fisica e mentale.
Poi magari potrà anche approdare in SBK per chiudere la sua carriera.
Nel frattempo la SBK avrà fatto un salto di qualità importante perché almeno nel nostro Paese la popolarità di questo campionato non può far altro che aumentare con il contributo di Mediaset e della sua Redazione Motori, gli introiti saranno maggiori e ne beneficerà tutta la categoria se l’organizzatore si rivelerà abile nel gestire le risorse.
Ciò detto, perché Rossi come valore aggiunto? Per esprimere al meglio questo concetto provo a guardare il fenomeno Rossi/SBK immedesimandomi in figure come quelle dell’organizzatore dell’evento, dello spettatore da circuito e del telespettatore.
L’organizzatore: Infront non può che essere felice dell’eventuale arrivo di Rossi. Averlo come protagonista nel proprio campionato non fa che accrescere l’interesse per il proprio prodotto. Ergo lo vende meglio e lo vende di più. Infront ci ha messo dei soldi per far arrivare Biaggi…volete che non sia felice per l’arrivo di una pilota come Rossi con al suo seguito una fila di munifici sponsor? Credo sia assurdo pensare il contrario e le recenti dichiarazioni dei fratelli Flammini penso possano confermare chiaramente il loro grande interesse per questo pilota.
Lo spettatore da circuito: chi oggi va in circuito per vedere le gare lo fa fondamentalmente per respirare a pieni polmoni l’ambiente da gara, per vedere i piloti e le moto dal vivo, per apprezzare il sapore della gara. Lo spettatore della SBK si esalta alle sportellate, alla carenata rifilata magari in staccata, alla lotta all’ultima curva. Questo succede già adesso senza Rossi. Come potrebbe peggiorare questo spettacolo con un Rossi in più?
In giro c’è ancora chi sostiene che la SBK goda di ottima salute nonostante la crisi globale, in verità gli spalti dei circuiti calcati dalla SBK sono sempre più vuoti e la stessa griglia di partenza sempre meno affollata. Avere Rossi in griglia significherà portare attenzione e sponsor nella categoria, Rossi da solo potrebbe garantire un richiamo mediatico molto forte. L’Infront lo sa bene ed è per questo che gli fa la corte.
Il telespettatore: sarà certamente contento. Il seguace della SBK continuerà a vedere la sua amata SBK con un Pilota di rango mondiale in più rispetto agli attuali già schierati. Al seguace della SBK si unirà quello del pilota Rossi, il tifoso di Rossi. Se in circuito la presenza dei tifosi col cappellino giallo si farà sentire numerosa, a casa, sul divano, non credo possa rappresentare un problema per l’appassionato della SBK.
Chi ama e governa la SBK dovrebbe prendere atto che questa categoria si trova a vivere un periodo difficile, vuoi per il regolamento tecnico che andrebbe ridefinito, vuoi per la crisi globale che non fa prigionieri nemmeno tra le competizioni sportive. Di fatto non è tutto oro quello che luccica. Fingere e ostentare il contrario serve a nulla. I numeri parlano chiaro, c’è calo d’iscrizioni e di consensi. La ricerca di una copertura televisiva di qualità come quella che Mediaset è in grado di offrire unita a piloti di rango capaci di bucare l’obiettivo suona come conferme implicite di questo pensiero.
Se con Mediaset il contratto è ormai già passato per il notaio, per l’accordo con Rossi c’è ancora tempo poiché c’è un’ultima sfida da vincere in MotoGp prima di approdare in SBK.
Ne saranno felici gli aficionados della categoria, un po’ meno l’organizzatore.