Antonio Cairoli lascia il segno sulla terra marchigiana

Il pubblico invade il paddock già nel pomeriggio di sabato.

testo e foto Alessandro Tiraboschi (Canon)

Il mondiale motocross MX1 /MX2 è sbarcato in Italia, e più precisamente nelle marche sul circuito di Fermo. L’impeccabile organizzazione della Youthstream Events, in perfetta sintonia con il Moto Club Monterosato (Fermo), Youthstream, FIM e FMI, ha permesso al pubblico di godere di uno spettacolo unico. Un weekend caratterizzato dal bel tempo, con un sole estivo che ha scaldato le migliaia di tifosi ed appassionati arrivati da ogni parte del mondo per sostenere i loro piloti.

Area Meeting dei Team Monster con le oramai mitiche e ricercatissime “Monsterine” .

Un circuito, quello fermano, molto tecnico anzi, diciamolo pure, veramente difficile. Il terreno duro come il cemento è stato fresato e preparato a regola d’arte. L’abbondante annaffiatura, e la consistenza della terra, hanno creato pozze di fango in diversi tratti del circuito. Poca polvere ma terreno sempre diverso ad ogni giro. Ed è proprio il deterioramento del fondo che ha obbligato i piloti ad un duro lavoro, di interpretazione, per individuare le traiettorie per avere un grip ideale.

Sotto i tasselli delle ruote di Cairoli affiora lo strato duro della pista.

Tra gli ingredienti che hanno reso interessante questa prova italiana del mondiale c’è da inserire anche il calendario. Eh si, perché una gara ad inizio campionato, quando i giochi sono completamente aperti, e quando le classifiche non hanno ancora assunto una fisionomia definitiva, è molto più combattuta. In questo caso le strategie di fine campionato lasciano il posto alla competizione pura e allo spettacolo. Inoltre per far vivere a tutti le emozioni di una prova mondiale, a stretto contatto con i piloti e i team, l’organizzazione ha previsto la possibilità di fare accedere il pubblico all’area dei paddock, con un ticket aggiuntivo di quindici euro.

Tim Gajser non lesina numeri per la gioia del pubblico.

Centinaia di persone hanno così potuto incontrare i piloti direttamente nelle meeting area predisposte dai vari sponsor, assistendo dal vivo, alla manutenzione delle moto e alle fasi di preparazione dei piloti. Insomma una splendida cornice di festa. Il programma della due giorni è stato intensissimo, con orari che spaziavano dalle 8,00 del mattino alle 19,00 di sera, con poche soste e con tante sessioni di prove e manches. Il prezzo del biglietto valeva tutti i suoi soldi, con buona soddisfazione del pubblico. In programma le gare della MX1 e MX2 e del campionato europeo EMX125.

Spettacolo anche per i piloti nelle retrovie, qui un passaggio del francese Do Thomas della EMX125.

Ad aprire le due giornate di gare è stata la EMX125 (Campionato Europeo 125).

Questa è una categoria di giovanissimi piloti, tutti molto bravi ed agguerriti al punto giusto per dare vita ad uno spettacolo avvincente. Chi pensava di assistere ad una “classe minore” si è dovuto ricredere, le gare sono state combattutissime dall’inizio alla fine e le evoluzioni sui salti sono state molto spettacolari e di alto livello. Il gran premio italiano, dopo le due manches, è stato dominato dallo sloveno Tim Gajser (KTM Silver Action Gajser), al secondo posto il norvegese Magne Klingshelm (Gundersen MX Team), al terzo l’olandese Calvin Vlaanderen (KTM Bodo Schmidt Motorsport) e al quarto posto il nostro Davide Bonini (KTM), che mantiene il secondo posto nella classifica generale del campionato.

Piloti della MX2 sistemano ogni granello di terra sulla linea di partenza, una lavoro maniacale che mira a migliorare il grip dei tasselli.

Tutti e quattro i piloti hanno corso su KTM che, in questa categoria, detiene un primato singolare, piazzando ben sette moto nei primi sette posti e 18 moto nelle prime 20 posizioni, a contrastare il domino austriaco le due Suzuki dello spagnolo Iker Larranga e dell’italiano Tommaso De Pietri (Team Castellari) rispettivamente all’ottava e nona posizione. La classifica del campionato EMX125 dopo il gran premio d’Italia vede nei primi cinque posti:

 

  1. 243 Gajser, Tim SLO 100 pts.
  2. 999 Bonini Davide ITA 75 pts.
  3. 100 Klingshelm, Magne NOR 66 pts.
  4. 112 Vlaaderen, Calvin NED 60 pts.
  5. 29 Jacoby, Henry GER 56 pts.

 

Lotta dura nel gruppone alla seconda curva del tracciato. Si passa dove e come si può.

La MX2 ha visto come protagonista assoluto l’olandese Jeffrey Herlings (KTM Red Bull KTM Factory Racing) che ha vinto il gran premio aggiudicandosi entrambe le manches seguito, al secondo posto, dall’americano Michael Leib (Monster Energy Yamaha) e dal belga Jeremy Van Horebeek (KTM Red Bull KTM Factory Racing). Il primo dei nostri piloti, in questa categoria, è stato il giovane Alessandro Lupino (Husquarna-Ricci Racing) che ha concluso con un decimo posto nella classifica assoluta.

Jeffrey Herlings imposta solo al comando può impostare con tranquillità le traiettorie più redditizie.

Herlings sta vivendo uno stato di forma eccezionale, lo ha dimostrato nella gara 1 che ha vinto in solitaria, dopo una partenza al comando regolando in seconda e terza posizione il belga Jeremy Van Horebeek e l’americano Michael Leib. Sempre in gara 1 c’è da segnalare la prestazione dell’inglese Tommy Searle (Floride Monster Energy ProC Kawasaki) che lo ha visto protagonista di una gara spettacolare, in piena rimonta. Passato dal venticinquesimo posto, del primo giro, sino all’ottavo posto del quattordicesimo giro, dove si è dovuto fermare per noie meccaniche. Un vero peccato. Fuori dai giochi, per caduta, anche il belga Joel Roelants (Floride Monster Energy ProC Kawasaki), che mantiene la quarta piazza nella classifica mondiale ma non riesce a incrementare ulteriormente i suoi punti.

Il culmine di un salto è l’ideale per controllare dove sono gli avversari.

Sempre nella gara 1 quattordicesimo il nostro Alessandro Lupino, sedicesimo Ivo Monticelli (Team Valenti Motocross), diciannovesimo Antonio Mancuso su Honda e ventesimo Andrea Cervellin (SKS Poined TM Factory Racing).

Nella gara 2 il capolavoro del pilota olandese. Partenza difficile con un contatto tra Herlings e Searle che si ritrovano subito arretrati nelle retrovie. Gara in rimonta per entrambe i piloti che giro dopo giro risalgono il gruppo. Jeffrey Herlings passa in prima posizione al diciassettesimo giro mentre Tommy Searle, solo trentesimo al primo giro, passa l’americano Michel Leib al penultimo giro piazzandosi al secondo posto nella manche. Una gara spettacolare nella quale i piloti hanno espresso le loro doti tecniche e acrobatiche, deliziando i presenti con pieghe e salti da paura.

Ai primi cinque posti in classifica nella MX2 dopo il gran premio d’Italia:

 

  1. 84 Herlings, Jeffrey NED 144 pts.
  2. 89 Van Horebeek, Jeremy BEL 114 pts.
  3. 100 Searle, Tommy GBR 109 pts.
  4. 34 Roelants, Joel BEL 85 pts.
  5. 6 Anstie, Max GBR 80 pts.
Gautier Paulin lotta per rimontare e non perdere punti per la classifica mondiale.

Inutile dirlo, l’attenzione maggiore del pubblico era rivolta alla classe regina, la MX1, dove il nostro portacolori Tony Cairoli era chiamato a difendere il primato nella classifica mondiale e il titolo di campione del mondo uscente. A velare di incertezza questa gara ci sono le dichiarazioni di Cairoli che non ha mai fatto mistero sulla sua poca confidenza con il tracciato marchigiano. In molti temevano che avrebbe replicato una prova, in difesa, come quella ottenuta a Sevlievo in Bulgaria, ma non è stato così. Nelle prove libere del sabato mattina sette piloti hanno girato in una manciata di soli tre secondi. Christophe Pourcel (CP 377 Monster Energy Pro) seguito da Gautier Paulin (Kawasaki Racing Team) e dal nostro Cairoli hanno segnato i primi tempi.

Cairoli vola solo al comando e affronta la parte bassa del circuito.

La gara di qualifica del sabato ha evidenziato, e confermato, la potenzialità delle due Kawasaki dei francesi Paulin e Pourcel, che hanno segnato i tempi migliori. Ottime le prestazioni del belga Ken De Dicker (Red Bull KTM Factory Racing) e del russo Evgeny Bobryshev (Honda World Motocross) rispettivamente terzo e quarto ad una trentina di secondi di distacco dal primo. Solo tredicesimo posto per il nostro Tony Cairoli, che ha fatto preoccupare i suoi tifosi.

Domenica ore tredici, ora si fa sul serio. Al cancelletto di partenza è tutto pronto per la gara 1 della MX1. Piloti concentrati e motori su di giri, i decibel della musica assordante della regia caricano il pubblico ed enfatizzano il momento della partenza.

Al fondo del discesone Philippaerts mette a dura prova la forcella in una staccata da brividi

Il frastuono sale e si abbatte il cancelletto, partiti. Alla Prima curva girano primi Pourcel e Paulin, Tony Cairoli è all’inseguimento. I due francesi dominano la gara e Pourcel conduce sino al diciannovesimo giro, quando per un errore perde la la prima posizione a favore di Paulin che però si vede ripassare, nel giro successivo, da Pourcel a pochi metri dal traguardo. Terzo Cairoli che gira con cinque secondi di ritardo sui due francesi. A seguire il belga Clement Desalle (Rockstar Energy Suzuky World), il francese Xavier Boog (Kawasaki Racing Team) e il russo Evgeny Bobryshev in sesta posizione. Gli altri italiani li troviamo al nono posto con David Philippaerts (Monster Energy Yamaha), al dodicesimo posto Davide Guarneri (KTM Silver Action) e a tredicesimo Matteo Bonini (Marchetti Racing).

Dai box l’incitamento dei meccanici del KTM Red Bull KTM Factory Racing.

Ore 16.00 tutto e pronto per il momento della verità. I piloti già hanno preparato i solchi al cancelletto di partenza, sono concentratissimi e assorti nei loro pensieri. Gli MP3 li isolano dall’esterno e suonano la musica che li carica come molle. Breve giro di allineamento, intorno alla pit-lane e completano l’allineamento al cancelletto di partenza. Nemmeno il tempo di vedere il tabellone dei quindici secondi che il cancello si abbassa. Gomiti larghi, traiettorie studiate a tavolino e terra che si alza verso il cielo artigliata dagli pneumatici. Alla prima curva Tony Cairoli comanda il gruppone e gira primo, sembra un proiettile! A Pourcel non resta che vedere il parafango posteriore, della moto del pilota italiano, per tutta la gara. Sfortunato Paulin che, in seguito ad un contatto con altri piloti nella prima curva, cade e riparte nelle retrovie.

Cairoli saluta i sui tifosi all’uscita della pista.

E forse qui potrebbe finire la cronaca della gara 2, si perché a giudicare dalla Lap Chart finale, e da quello che abbiamo visto, pochi sono stati i cambiamenti nelle posizioni che contano. Cairoli ha dominato tutta la manche, imponendo un ritmo spaventoso e facendo il vuoto dietro di se. Niente da fare, quando il terreno è dilaniato da profondi solchi e diventa “difficile” da dominare il nostro pilota diventa imbattibile. Pourcel non ha potuto fare molto se non accontentarsi, si fa per dire, della seconda posizione di manche e della vittoria del gran premio d’Italia. Per Desalle un terzo posto che non lo soddisfa, ma si sa questi sono campioni e vorrebbero vincere sempre.

Gautier Paulin alle prese con Clement Desalle.

Seguono, in ordine, De Dicker, Bobyishev e in sesta posizione Paulin che, dopo una gara in rimonta, tenta di limitare i danni andando a punti e conservando la seconda piazza nella classifica mondiale, alle spalle di Cairoli.

Il pilota messinese ha dimostrato che un mondiale si costruisce gara dopo gara, e anche se il gran premio d’Italia è andato al bravissimo Pourcel, il primo posto nella classifica mondiale è ancora al sicuro.

I primi cinque della classifica mondiale dopo la terza prova:

 

  1. 222 Cairoli, Antonio ITA 133 Pts.
  2. 21 Paulin, Gautier FRA 116 Pts.
  3. 377 Pourcel, Christophe FRA 106 Pts.
  4. 25 Desalle, Clement BEL 105Pts.
  5. 9 De Dycker, Ken BEL 95 Pts.

 

Grande spettacolo nelle gare di motocross, sembra di essere ad una gara di freestyle.

Certo da qui in poi ne vedremo delle belle, già a partire dalle prossime gare in Sudamerica, e chissà se il 9 settembre, per il gran premio d’Europa a Faenza non ci siano ancora da assegnare i titoli MX1 /MX2.

Insomma, una due giorni fantastica per lo spettacolo offerto dai piloti e dal pubblico, che sempre festoso, e mai sopra le righe, non ha lesinato applausi ad ogni evoluzione dei campioni. E non importa se si tifa per un pilota piuttosto che per un altro, alla fine della gara, all’uscita dei rider dalla pista, tutti a stendere la mano per “dare il cinque” a chi li ha fatti sognare almeno per un giorno. Questo l’ambiente del motocross, dal quale molti altri sport dovrebbero prendere esempio.

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