di Carlo Nannini (Kiddo)
“Vedrai se anche oggi non ci tocca l’incidente mortale” era la veritiera fin troppo facile previsione che con infinita amarezza un amico carabiniere in servizio alla stazione di Scarperia, vicino all’autodromo del Mugello, confidava qualche anno fa ai colleghi mentre entrava in servizio. Purtroppo, non sbagliava quasi mai.
Adesso gli smanettoni che dalle prime giornate di primavera, ma solo se mettono sole tutto il giorno e se l’asfalto è asciutto e pulito, in tuta di pelle, transumano verso i passi dell’appennino tosco emiliano e romagnolo sono un po’ diminuiti, probabilmente per via della crisi, ma per chi come me abita accanto alla Faentina, una delle direttrici in uscita da Firenze, sentire il bel suono di uno scarico aperto transitare verso i “territori di caccia” è una consuetudine, tanto che spesso, da motociclista e non potendo uscire quel fine settimana per i doveri di babbo, mandavo mentalmente in culo chi mi passava sotto casa affermando con una manciata destra “hei sfigato, noi andiamo a dare del gas, te rimani a fare matematica coi figlioli”.
I Passi come il Giogo, la Colla, il Muraglione diventano, il sabato e la domenica soltanto, l’equivalente di piste da sci, con tanto di rifugio in cima dove bere o mangiare qualcosa prima di ripartire per il prossimo tragitto. Un panino da Giovanni sul Muraglione e poi via di nuovo, spesso sullo stesso pezzo che si è fatto a salire perché gli stradelli di collegamento come il Passo di Carnevale, Eremo, Paretaio sono spesso male asfaltati, roba da motard, invivibili per chi ha una supersportiva e cerca la performance, pur su una strada aperta al traffico.
Ginocchio a terra, sguardo vitreo, lo smanettone domenicale di solito si raggruppa con altri simili, che ovviamente sono tutti il più veloce, spesso nel sorpassare la Panda 30 prima di una curva cieca, e formano un codazzo in cui il primo è al limite della striscia di mezzeria, già il terzo la taglia abbondantemente, il quinto o il sesto è completamente sull’altra corsia contromano, tanto che gli automobilisti che arrivano in senso opposto, atterriti, schiacciano la macchina più a destra possibile, a volte attaccandosi inutilmente al clacson, altre, per reazione, mirando palesemente ogni moto che viene loro incontro, anche se sta andando tranquillamente per i fatti suoi, e quelli che hanno tagliato la strada non li ha mai visti.
Questo stato di cose, che spesso ovviamente mi ha visto protagonista perché non è umanamente possibile vivere la moto, dalle mie parti, senza essere presi dalla voglia di farsi una Croce ai Mori in estate senza levare qualche peletto alle gomme, ha però portato le amministrazioni a chiedere dei controlli sul traffico delle moto molto severi, tanto che è quasi impossibile non aspettarsi dei controlli da parte di vigili, carabinieri, molto più spesso inflessibili guardie forestali, con tanto di elicottero in volo per segnalare alla pattuglia che lo smanettone sta arrivando, auto civetta con telecamera sul cruscotto che fotografa chi sorpassa in presenza di striscia continua di mezzeria ( pur su rettilineo deserto a quaranta all’ora ), posti di blocco sequestranti per delle mezzore anche chi è completamente in regola, ma ha la sola colpa di voler andare a farsi un crescione a Santa Sofia con la donna dietro.
Dopo un po’, decidi che è l’ora di crescere, decidi che i soliti quattro Passi sono un orizzonte un po’ limitato e scegli quello che vuoi fare da grande: molti amici, quelli che se lo possono permettere, si sono dati alla pista, altri al fuoristrada, io come si sarà capito al turismo, magari se capita esplorando nuovi percorsi con una moto tranquilla ma che mi porta dappertutto, e spero di aver trovato un poco di maturità in questa scelta che mi rende molto sereno.
A volte, sentendo il bel suono di uno scarico aperto che passa sotto casa, auguro inconsciamente al motociclista che sta andando a fare due pieghe un buon divertimento e un po’ mi sento come Pinocchio, dopo che è diventato un bambino vero, e che dice “come ero buffo, quando ero burattino”.
Ciao caro, grazie per la condivisione.
Io la pace l’ho trovata con un fzs 1000 che va come le sassate e con la libera professione. Salgo al mio muraglione di mattina, giorno infrasettimana rigoroso. il week end è troppo pericoloso, per i controlli, per i vecchi, ma sopratutto per i valentino rossi de noantri che invadono la corsia opposta. per cui io mi sento cresciuto, ho due figlie splendide, e non riesco a non dare il gas, rigorosamente nella mia corsia, rigorosamente con un po di margine…per il resto spero sempre che non sia l’ultima volta che saluto compagna e figlie anche se scaramanticamente faccio come se.