Eppure ritorneremo a viaggiare in moto

Sembra incredibile quello che stiamo vivendo, ma questa situazione anomala sta quasi diventando una normalità. Eppure ritorneremo a viaggiare, ma sarà un po’ diverso.

Mi guardo intorno, mentre sono in coda per entrare al supermercato e non posso fare a meno di pensare che tutto questo sia l’inquadratura di uno di quei film catastrofici di basso livello: i famigerati B-Movie.

In men che non si dica siamo stati proiettati in un incubo collettivo, con la chiara percezione del pericolo, un pericolo invisibile. Fare la spesa ora è per me il momento di massimo rischio, perché per il resto non ho contatti con esseri umani se non con qualche vicino di casa a distanza tripla di quella consigliata. E si innescano meccanismi quasi paranoici: prendo solo frutta e verdura nelle confezioni e quando torno a casa disinfetto tutto. La maniera subdola di azione di questo virus –  che oltre alla via aerea resta in vita sulle superfici con tempistica non molto chiara – mi fa sterilizzare tutto quello che avevo quando sono uscito, le chiavi di casa, quelle dell’auto, il cellulare.

Mi vengono in mente le raccomandazioni del mio vecchio, che quest’anno avrebbe compiuto  100 anni, sull’igiene delle mani e sull’attenzione a quello che potrebbe essere contaminato. Ora capisco meglio quanto diceva, lui che dopo gli anni di guerra in Africa, la prigionia in India e poi in Australia, era tra i pochi tornati del suo battaglione: lava spesso le mani, non toccarti la bocca e gli occhi quando sei fuori casa. Chissà con quanti batteri e virus avrà dovuto combattere negli anni di guerra e  in quei cinque anni di prigionia.

Ma un altro pensiero mi assilla: quando ritorneremo in moto? Quando torneremo a viaggiare?

Spero presto anche se sarà diverso. Probabilmente gli anni dei viaggi lontani a basso costo sono finiti. La gente sarà più guardinga nel viaggiare e molte compagnie aeree non reggeranno i costi di un lungo stop.

Aumenteranno invece gli spostamenti via terra, forse con un atteggiamento diverso, cercando di non coprire lunghe distanze come fossero intermezzi fastidiosi, ma gustando maggiormente i territori attraversati.

Ecco che la motocicletta sarà ancora il mezzo migliore per questo turismo. Un viaggiare più lenti, più consapevoli che le distanze hanno una loro importanza.  Lo capiamo ora che il semplice uscire dal nostro comune non è possibile, ora che non possiamo vedere gli altri con la facilità che avevamo. Ci sarà forse anche meno la frenesia del fare le cose e questo darà più gusto al viaggio.

Sogno le nostre ritualità di viaggiatori: preparare la moto accuratamente con un bel tagliando, ma anche con piccole cure personali, dalla catena (se si ha) alla pressione delle gomme. Sistemare per bene i supporti per gli strumenti tecnologici, controllare i telai delle borse (quando ci sono), ma soprattutto preparare il bagaglio, quell’azione che è croce e delizia del moto viaggiatore.

Torneremo a viaggiare in moto e probabilmente molti altri scopriranno o riscopriranno questa passione.

Ritorneremo a viaggiare in moto

 

 

 

 

 

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