Lentamente si và…

 

di Flavio Carato

Basta un’occhiata di sole per scaldare i cuori e far mettere in movimento le ruote.
Cinquantatre anni appena compiuti, postati splendidamente, capace ancora di strappare sguardi di ammirazione, non io, Lei.
Sono tanti mesi che dorme sotto il suo telo, naturalmente Viola, ma basta aprire il rubinetto della miscela, tirare l’aria e dopo una pedalata a vuoto al secondo colpo parte, il tempo di scaldare il motore e si và…
Si corre sul filo dei 60 km/h, non c’è fretta e bisogna rispettare gli anni, le ruote girano sulle strade delle campagne finalmente assolate che mostrano i colori tipici dell’inverno, questo inverno atipico dove il bianco della neve lascia il posto al verde dell’erba che non vuole mollare.
Campi arati pronti a raccogliere i semi per prossime stagioni.
I canali seguono l’asfalto delimitandone i confini fino a buttarsi nel naviglio che attende ancora acqua.
L’aria frizzante scivola sul viso ma non da fastidio, il sole è sufficiente a far sopportare un’uscita di fine gennaio.
Il monocilindrico scoppietta con regolarità emettendo un azzurro fumo che denota tecnologia del passato.
Spinge il giusto, dà la forza che serve per viaggiare con calma.
Uno Slow Motion a due ruote, inutile aprire il gas per andare oltre la velocità non sempre è sinonimo di piacere.

Lentamente si và.

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