Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca

Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca

Il XVII secolo vide fiorire architettura, pittura, scultura in uno splendido stile. Un viaggio nella storia e nel bello del Barocco in Repubblica Ceca

L’Ente Nazionale Ceco per il Turismo continua a proporre anche quest’anno viaggi culturali all’esigente pubblico italiano, sempre più affezionato alla destinazione dal ricco, tormentato e variegato passato, oggi ancora vivo in un patrimonio artistico e storico senza uguali. Per il 2017 l’invito è a “Vivere il Barocco con tutti i sensi”. Itinerari, pacchetti e proposte ad hoc condurranno quindi nel favoloso ‘600, quando un Paese martoriato dalla Guerra dei Trent’anni deciderà di risorgere dalle ceneri e affidare allo splendore del Barocco la sua rinascita. Una rinascita generale, che tocca città e campagne. Una rinascita affidata non solo ai monumenti, ma anche musica, pittura e scultura, per una celebrazione assoluta e ridondante del Bello. Questo viaggio nel XVII secolo è dedicato in particolare proprio agli italiani, che potranno avventurarsi con un certo spirito patriottico e un senso di fratellanza al Barocco in Repubblica Ceca. 

Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca
Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca

Ispirazioni italiane

Tanta scuola e un pizzico d’orgoglio italiano nel favoloso Barocco boemo. Un pretesto in più quindi, per visitare il Paese in quest’anno dedicato al movimento artistico secentesco, a caccia dei capolavori di artisti che si ispirarono alla produzione italiana non senza reinterpretarne i dettami secondo la propria tradizione e il proprio talento. 

Ne nacque una corrente unica, che riadattando materiali e motivi seppe tirare a lustro un’intera nazione, ridisegnandone il volto ma anche l’anima. Non è da trascurare infatti il retroscena storico e morale della diffusione dell’arte barocca in Cechia. Nel 1620 scoppia la battaglia sulla Montagna Bianca, che poi dilagherà nel resto d’Europa con il più celebre nome di Guerra dei Trent’Anni. Gli Asburgo impongono, anche con la violenza, al popolo ceco la ricattolicizzazione e invitano i Gesuiti nel Paese. Questi portano con sé il Verbo, ma anche l’arte già fiorente in Italia. Le espressioni sfarzose e ridondanti del barocco divengono quindi per gli Asburgo un ulteriore strumento di convinzione nei confronti del popolo.

Pilotata o meno, l’arte barocca trovò in Boemia terreno fertilissimo. Non solo i Gesuiti importarono materiale cui ispirarsi e favorirono i contatti (e contratti) con architetti italiani, ma molti artisti cechi si formarono proprio in Italia per poi dar vita in patria a un barocco sui generis, cosmopolita e contemporaneamente autoctono. Passarono le idee –lo sfarzo, la ridondanza- del Barocco italiano, ma i materiali e i soggetti furono integrati con quelli locali. Prima strumentalizzato dagli Asburgo, poi oscurato dal regime comunista, il barocco boemo è finalmente libero di essere ammirato in tutto il suo tripudio estetico, nelle sue esplosive espressioni di bellezza e potere.

Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca
Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca

Urban e country: lo sfarzo dilaga nel Barocco in Repubblica Ceca

Non solo chiese, monasteri e palazzi: il Barocco arriva a impreziosire persino le campagne ceche, punteggiandole di nobili residenze e rimodellando i villaggi rurali. La Via del Barocco non può che partire dalla capitale e in particolare da Mala Strana (la Città Piccola), cuore barocco appunto di Praga, ma si dipana in lungo e in largo per il Paese. Toccando altri significativi centri urbani di rara bellezza e non di rado sotto effige Unesco –come Ceske Budejovice, Trebic, Olomouc, Kromeriz, Hradec Kralove – l’itinerario si insinua poi nelle campagne e conduce a una lunga teoria di magnifici castelli trasformati in vere e proprie regge, il cui scopo non è più quello difensivo ma quello di ostentare il potere e l’eleganza dei signori che le abitano. Tra i tanti, quello di Veltrusy, che si fregia tra gli altri anche di opere del Veronese e del Canaletto. 

Fuori dai confini urbani ecco anche altri splendori barocchi, spesso inattesi e persino nascosti. Proprio come la galleria sotto il cielo del parco Betlem, conosciuta anche come il “presepe di Braun” e popolata di statue in pietra, a grandezza naturale, scolpite sul posto dallo scalpello barocco di Matyas Bernard Braun. Oppure il monastero benedettino di Broumov, capolavoro barocco, che tra l’altro conserva la copia della Sacra Sindone di Torino. Sempre in campagna Holasovice è un borgo-gioiello sotto tutela Unesco. Miglior esempio di architettura popolare barocca della regione, è un esempio raro di architettura rurale funzionale al lavoro di campagna: una grande piazza rettangolare su cui si affacciano 23 fattorie per un totale di 120 edifici collegati. 

Infine, stella assoluta –nel vero e proprio senso della parola- del Barocco boemo è certamente il santuario di San Giovanni Nepomuceno (patrono di Boemia). La stella è l’elemento architettonico predominante nel capolavoro di uno straordinario e originale stile ceco, che sposa e rielabora i dettami del gotico e del barocco. Nella Lista Unesco, porta la firma prestigiosa dell’architetto (dalle chiare origini italiane) Giovanni Biagio Santini, fortemente legato ai numeri e al simbolismo iconografico. 

Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca
Sulle orme del Barocco in Repubblica Ceca

Gli altri filoni per le vacanze 2017

Ecco allora che il tema 2017 –il Barocco appunto- non va a oscurare, anzi si propone di ispirarli ulteriormente- gli altri filoni basilari del turismo in Repubblica Ceca: i viaggi dello spirito (turismo religioso), i viaggi green, sport e family (e quest’anno sarà dedicato in particolare alle escursioni in bicicletta per famiglie) e i viaggi golosi, con inevitabile riferimento alla birra e soprattutto ai tanti, apprezzatissimi micro-birrifici del Paese. 

Insomma, guardare, toccare, respirare, assaggiare, ascoltare… anche nell’Anno del Barocco, un viaggio in Repubblica Ceca sarà un viaggio dei sensi

www.czechtourism.com

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