In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”

 

 

Alla scoperta dei luoghi della Toscana dove sono state girate le scene del film  ” Il Ciclone “, un itinerario facile e ricco di fascino.

Vi siete mai chiesti dove sia stato preso il nome “Levante” per il protagonista del film “ Il Ciclone” del 1996 di Leonardo Pieraccioni e Giovanni Veronesi?

Nel film, si adduce come motivazione che il padre dei tre fratelli Quarini sia un “rivoluzionario” e quindi abbia chiamato i figli Levante, Libero e Selvaggia per ragioni ideologiche, ma visitando i luoghi dove la pellicola ha preso vita si capisce quanto i personaggi, le scene, la sceneggiatura possa venir modificata in seguito a situazioni fortuite o spunti presi spesso proprio dai luoghi stessi.

Il film, che narra di come un ciclone sotto forma di una piccola compagnia di ballerine di flamenco si abbatta sulla tranquillità della famiglia Quarini portando sconvolgimenti sentimentali nella vita di quasi tutti i personaggi, fino ad allora quasi obbligati ad accontentarsi di rapporti amorosi indotti dall’abitudine e dalla poca scelta dei piccoli paesi, si svolge prevalentemente presso un casolare della campagna toscana, che in realtà si trova in prossimità di Laterina, a pochi chilometri da Arezzo.

Volendo proporre itinerari motociclistici sorvoliamo sugli splendidi scorci di Firenze che fanno da cornice alla seconda parte del film come i Lungarni o Piazza della Signoria, concentrandoci su altri luoghi del Valdarno e del Casentino che abbiamo cucito dondolandoci fra belle curve e splendidi paesaggi.

La strada che sovrasta il Valdarno a nord est, la SP1, e dove comincia il nostro itinerario alla scoperta dei luoghi de il Ciclone, taglia a mezza costa la valle fra bei boschi; pulita, larga e ben guidabile porta da San Giustino Valdarno fino ad Arezzo, ed è chiamata la Setteponti di Levante.

Sicuramente, il protagonista avrà preso proprio da questa strada il nome, e da questo probabilmente si saranno sviluppati anche altri personaggi, come il babbo Osvaldo Quarini, interpretato da un inossidabile Sergio Forconi.

Una breve deviazione dalla Setteponti verso Laterina e si arriva alla Tenuta di Monsoglio, dove imboccata la strada bianca via Penna senza sfondo e che conduce ad una riserva naturale sulle rive dell’Arno riconosciamo subito il lungo tratto rettilineo dove rivediamo immediatamente Levante in sella fido Motobecane precipitarsi a tutta birra in direzione dell’aia di casa, dalla quale si sente arrivare la musica, segno che le ballerine ospiti in casa Quarini stanno esibendosi.

 in motorino verso casa

sulla strada del casolare Quarini
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. Sulla strada del casolare Quarini

Il casolare della famiglia, o meglio dove sono stati girati gli esterni prima che venisse cominciata una parziale ristrutturazione, al momento interrotta, si trova in prossimità di via Penna e si raggiunge a piedi per una strada sterrata fra i campi.

 casolare Quarini

 il casolare Quarini oggi
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. il casolare Quarini oggi.

Sempre sulla parte rettilinea della stessa strada, si stenta a riconoscere dopo una ristrutturazione importante e a distanza di venti anni dalle riprese della pellicola la casa dalla quale arriva la voce del nonno di Levante, Gino, interpretata da Mario Monicelli.

“Poppe e culo?!”

“Bona Gino…”

 casa di Gino

foto 6 la casa di Gino, non ci sono più i girasoli ma le viti
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. La casa di Gino, non ci sono più i girasoli ma le viti.

Altre scene come quella in cui cade il segnale stradale che indica l’agriturismo che l’impresario delle ballerine Naldone (Alessandro Haber) non troverà chiedendo poi ospitalità ai Quarini sono girate sulla strada principale Vecchia Aretina fra Laterina e Castiglion Fibocchi

foto 7 sulla vecchia Aretina verso Laterina

Ma per scoprire dove sono state girate quasi tutte le altre scene di esterni, e si svolgono le gags più divertenti del film, ci tocca riprendere la moto e tornare per un breve tratto sulla Setteponti di Levante in direzione Reggello e deviare verso il Valico di Crocina e Talla, in direzione di Rassina e Bibbiena, forse una delle più belle strade che uniscono Valdarno e Casentino. Per noi che amiamo la bella guida, una gioia pura!

Da Bibbiena risaliamo il corso dell’Arno, fino a Stia, il primo paese che si trova dopo la sorgente del più importante fiume toscano che qui è poco più che un ruscello e che forma poco sopra una cascata artificiale un piccolo bacino, ideale per rinfrescarsi con un bel tuffo durante le estati più calde e famosissimo proprio per le temperature sempre basse dell’acqua: siamo al “Canto della Rana”.

Nel centro storico di Stia riconosciamo un fondo privato chiuso da un cancello proprio in cima alla piazza del paese, servito durante le riprese de Il Ciclone per ospitare il garage di Pippo, l’amico meccanico di levante interpretato da Paolo Hendel.

fot, la piazza del centro storico di Stia

 il fondo utilizzatto come officina di Pippo
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. il negozio utilizzatto come officina di Pippo

Nella stessa piazza, riconosciamo il bar dove lavora Franca, la cameriera sessualmente adoperata solitamente da Pippo che poi convolerà a nozze con Naldone (nella chiesa che si trova proprio davanti al bar). Il bar La Piazza è frequentato da oziosi pensionati, fra i quali fa la sua breve comparsa il padre di Pieraccioni, che nel film interpreta un tranquillo ragioniere commercialista:

“Levante, come la si chiama la Zanicchi?! Iva, la si chiama Iva!”.

 ritrovo al bar la piazza, stia

 il bar la Piazza a Stia
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. Il bar la Piazza a Stia.

Riprendiamo il nostro itinerario tornando verso il capoluogo toscano potendo scegliere fra due diversi percorsi: o la scorrevole e bellissima strada che passa sul Passo della Consuma, spesso però molto trafficato essendo una delle maggiori arterie che congiungono Firenze e il Casentino, o la spettacolare serie di curve del Valico di Croce ai Mori, lungo, tecnico e spettacolare, ma a volte un po’ più sporco e che termina presso Londa, alle porte del Mugello.

A voi l’imbarazzo della scelta; a noi, il gusto di perderci sulle tracce della prossima pellicola, sempre un’ottima scusa per esplorare in maniera diversa un Paese che non smetterà mai di regalare bellissime emozioni in moto.

 

foto 2 mytech sterrata del motorino
In moto fra Valdarno e Casentino sulle orme de “Il Ciclone”. Lo sterrato della scena del motorino.

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