Palio di San Lucio: i parmigiani si sfidano

Una sfida a colpi di Parmigiano Reggiano. A vegliare sul singolar tenzone sarà San Lucio, protettore dei casari, a cui il Palio è dedicato. Teatro della sfida “Piante e Animali Perduti”, la manifestazione, che si terrà a Guastalla sabato 24 e domenica 25 settembre 2011. Due giorni, dedicati al recupero dei profumi e sapori del passato, dove i prodotti e i piatti della tradizione emiliano-romagnola, ma non solo, si mettono in mostra: somarina, ciccioli, gnocco fritto, formaggio della vacca rossa reggiana e quello della bianca modenese, il lambrusco di uva fogarina.

Da non perdere l’appuntamento con Mustum Ardens”, la gara di mostarde e marmellate aperta al pubblico.

La sfida dei Parmigiani – Una vera e propria gara per decidere qual è il più buono. Sabato 24 e domenica 25 settembre 2011 a Guastalla si terrà l’insolita sfida dei Parmigiano-Reggiano. A decidere chi sarà il più buono una giuria di esperti, nell’ambito della manifestazione “Piante e Animali perduti”. Due caseifici per ogni comune attorno al Po – Parma, Reggio, Mantova e Modena – presenteranno i loro prodotti. Ognuno porterà una forma intera di Parmigiano-Reggiano, stagionatura 24-28 mesi, che verrà tagliata davanti ai giudici e fatta assaggiare. La giuria deciderà qual è il migliore per forma, taglio, colore e sapore. Al vincitore sarà consegnato il Palio, che potrà tenere fino all’anno successivo, quando la sfida si riaprirà.

Il calore del mosto ardente – Il sapore unico della marmellata fatta in casa. Piante e Animali Perduti dedica un appuntamento speciale a questa golosità: Mustum Ardens. Il calore del “Mosto Ardente” attirerà i golosi di marmellate e mostarde, specialità culinaria a base di frutta, zucchero e senape, tipica di questi paesi delle rive del Po, che comparve per la prima volta in un testo francese del ’200 con il termine “mustum ardens”, che allude al mosto di vino reso “ardente”, ossia piccante, grazie alla farina con grani di senape. Ognuno potrà portare il suo vasetto, esclusivamente “home made” per farlo assaggiare alla giuria di esperti, che decreterà la migliore preparazione in base a sapore, armonia e qualità.

Dove gustare i piatti tipici Un centinaio di espositori riempiranno le piazze di Guastalla in occasione della manifestazione: piccoli produttori, conservatori della tradizione, ma anche rivenditori “collezionisti” dell’eccellenza alimentare italiana. Parteciperanno all’evento anche associazioni e ristoratori del centro cittadino, che serviranno, nelle osterie e nei punti di sosta lungo il percorso, i piatti tradizionali emiliani e lombardi, dallo stracotto di somarina al gnocco fritto, dai cappelletti in brodo al risotto al Lambrusco.

Tra le strade della città i prodotti tipici e a volte dimenticati si mettono in mostra e sono pronti per farsi assaggiare: il formaggio della vacca rossa reggiana e quello della bianca modenese, da poco tornato in produzione, il lardo di cinta senese dalle particolari qualità nutritive e l’aromatico culatello della mora romagnola, la cipolla borettana e l’aglio di Voghiera. E ancora il culatello di Zibello, la farina di mais Marano, il lambrusco di uva Fogarina. E chi non si accontenta di assaggiare può fermarsi per il pranzo o la cena in uno dei punti ristoro allestiti tra le piazze e le vie del centro di Guastalla. Ad esempio, ai piedi dell’imponente Campanón (la torre civica di Guastalla), l’Osteria di Re Serpo, a cura della Pro Loco, specializzata in tortelli verdi e di zucca, somarina con polenta e trippa alla sanrocchese. Sotto i portici di corso Garibaldi, l’Osteria Fratellanza serve stracotto d’asina, trippa e altre specialità emiliane. E lungo tutto il percorso della manifestazione si potranno degustare i prodotti tipici delle strade dei vini e dei sapori della Provincia di Reggio Emilia.

Info: UIT Informazione e Accoglienza Turistica, strada Gonzaga 37/e, Guastalla (RE), tel. 0522 219812, uit@comune.guastalla.re.it.

 


 

 

 

 

 

 

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