“Walk of life, il cammino per la ricerca”

L’iniziativa coinvolge i più bei parchi nazionali e consiste in una serie di “passeggiate” distribuite su tutto il territorio nazionale (i dettagli degli itinerari proposti su www.walkoflife.it. Recandosi in uno dei duecento banchetti allestiti nelle aree protette situate in tutte le regioni italiane, i partecipanti potranno fare una donazione e sostenere così la ricerca scientifica sulle malattie genetiche. In cambio riceveranno un kit con il laccio blu, che lega simbolicamente tutti i camminatori di Walk of life alla missione di Telethon, e potranno prendere parte a una speciale “passeggiata per Telethon”, in cui una guida illustrerà le meraviglie del parco e un ricercatore racconterà del proprio lavoro e del proprio impegno verso la cura delle malattie genetiche. testimonial dell’iniziativa sarà Neri Marcorè

“Nel 1990 abbiamo preso un impegno con le famiglie dei bambini malati – spiega Luca di Montezemolo, presidente della Fondazione Telethon – e adesso che si cominciano a vedere i risultati concreti e che per alcune malattie si studiano le prime terapie dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi per dare benzina alla macchina della ricerca. Per questo la maratona non ci basta più. Dobbiamo essere presenti in altri momenti dell’anno e raggiungere anche chi non ci guarda in televisione”. Come accadde per la maratona Telethon, che nacque in America nel 1966 e sbarcò nel nostro Paese nel 1990 , l’idea della camminata a scopo benefico è una novità per l’Italia, ma altrove, soprattutto negli Usa, è già stata sperimentata con successo. “Vogliamo che tante famiglie italiane passino una giornata piacevole e che si avvicinino ai temi della ricerca in un contesto diverso – continua Montezemolo – Cosa c’è di meglio che passare qualche ora all’aria aperta, in posti bellissimi, imparando qualcosa ed aiutando chi è meno fortunato? Per il sistema dei parchi italiani il fatto che Telethon ci abbia chiesto di essere parte di questo progetto è motivo di grandissimo orgoglio – dichiara Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi – Sarà una grande occasione per sensibilizzare gli italiani su due missioni importanti: salvaguardare un grande patrimonio di biodiversità (le aree protette sono il 12 per cento del territorio italiano) ed aiutare la ricerca a trovare le terapie per tante malattie genetiche rare”.

www.telethon.it

www.parks.it

Cos’è Telethon

Telethon è nata in Italia nel 1990 grazie all’incontro tra Susanna Agnelli e l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) per finanziare e promuovere ricerca scientifica sulle malattie genetiche, malattie rare e trascurate dai grandi investimenti pubblici e privati.

Con i fondi raccolti Telethon ha fatto progredire la ricerca italiana raggiungendo importanti risultati, primo fra tutti la cura di una grave immunodeficienza, l’Ada Scid, malattia che costringeva i bambini che ne erano affetti a vivere dentro una bolla sterile (da qui il termine “bambini bolla”). Grazie a una gestione trasparente dei fondi e a un meccanismo di finanziamento che premia solo il merito, Telethon è ormai riconosciuta nel mondo come un esempio di eccellenza italiana. Insignita dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è attualmente presieduta da Luca di Montezemolo.

Telethon in cifre

327 milioni di euro stanziati per finanziare la ricerca

2266 progetti di ricerca finanziati

454 malattie genetiche studiate

7753 pubblicazioni dei ricercatori Telethon su riviste scientifiche internazionali

3 istituti di ricerca fondati – l’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli, l’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (Hsr-Tiget) di Milano e l’Istituto Telethon Dulbecco (Dti)

1 laboratorio di ricerca tecnologica, che sviluppa progetti di ausili per disabili (Tecnothon)

————————————————————————————

I Parchi in Italia

Quanti sono:

In Italia si contano complessivamente 1136 Aree Protette. In particolare, i Parchi Nazionali sono 24 e le Aree Marine Protette 30 (alle quali si aggiunge il Santuario internazionale per i mammiferi marini), per una superficie totale di 1.477.000 ettari. I Parchi Regionali sono invece 142 e interessano un’area complessiva di 1.283.000 ettari.

Al netto delle sovrapposizioni, risulta protetto circa il 12,5% del territorio italiano (per un totale di 3.776.000 ettari) . Quasi l’8,4% della superficie tutelata è rappresentata da tratti di costa, per un totale che supera i 630 chilometri. Aggiungendo anche i Siti di interesse comunitario (Sic) e le Zone  di protezione speciale (Zps), la superficie tutelata sale al 21,8% del territorio nazionale, pari a oltre sei milioni e mezzo di ettari.

Come sono distribuiti:

I Parchi regionali sono concentrati essenzialmente nel Nord-Ovest del Paese, mentre quelli nazionali e le Aree marine protette sono più numerosi al Centro-Sud

Biodiversità:

Sono circa 57mila le specie animali tutelate all’interno dei Parchi: 56.168 invertebrati, 1.254 vertebrati, 93 mammiferi, 473 uccelli, 58 rettili, 38 anfibi, 473 pesci ossei, 73 pesci cartilaginei.

Le specie vegetali sono invece  circa 5.600 (il 50% delle specie europee), di cui il 13% endemiche.

I Parchi proteggono inoltre gran parte degli acquiferi d’acqua dolce che alimentano le più importanti sorgenti italiane e 820mila ettari di bosco. In Abruzzo, Calabria e Puglia la totalità dei boschi è salvaguardata da aree naturali protette.

Parchi e clima:

Approssimativamente, con quasi 820mila ettari di superficie boscata, le aree protette italiane assorbono complessivamente circa 145 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Non solo natura:

I Parchi italiani ospitano 2.760 centri visita, strutture culturali e aree informative, oltre a più di 10.000 km. di sentieri attrezzati, alcuni anche per i diversamente abili.

Lavoro nei Parchi:

Le Aree Protette danno lavoro a circa 86.000 persone (4.000 diretti negli enti di gestione, 17.000 nell’indotto dei servizi, 65.000 nell’indotto del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio).

Le cooperative impegnate nei Parchi sono circa 630 per la maggior parte di servizi e di lavoro mentre le associazioni onlus coinvolte (spesso locali) sono 210 e si occupano non solo di ambiente ma anche di servizi sociali e assistenza.

Turismo nei Parchi:

Nonostante la crisi generale che ha investito il settore turistico negli ultimi anni, le presenze nei territori dei Parchi mostrano un trend in continua crescita (circa il 10% in più all’anno).

Le Aree Protette, in particolare, vengono visitate ogni anno da circa 34 milioni di persone. I visitatori sono per l’87% italiani e per il 12% stranieri. La fascia di età più rappresentata è quella compresa tra i 30 e i 45 anni.

I Parchi più visitati sono il Parco Nazionale del Cilento, tra quelli costieri, lo Stelvio e il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise,  tra quelli montani.

Le strutture ricettive impegnate in turismo sostenibile e di qualità all’interno delle Aree Protette sono 11.726, di cui il 50% sono alberghi mentre l’altro 50% sono strutture extralberghiere come agriturismi, ostelli, rifugi, campeggi, case vacanza, ecc.

Federparchi:

La Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali (Federparchi) è un’associazione di promozione sociale che riunisce e rappresenta gli Enti gestori delle aree protette naturali italiane. Federparchi nasce l’11 maggio del 1989 come Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Regionali, per poi assumere la denominazione attuale nel 1998.

L’associazione, articolata in coordinamenti regionali, riunisce attualmente oltre 160 organismi di gestione di parchi nazionali e regionali, aree marine protette, riserve naturali regionali e statali, oltre ad alcune Province, Regioni e diverse associazioni ambientaliste.

Da giugno 2008, la Federparchi si è inoltre costituita quale sezione italiana di Europarc Federation, entrando a far parte, con i propri associati, di un’organizzazione che associa ad oggi quasi 600 istituzioni ed Enti incaricati della gestione di oltre 400 aree protette in 38 Paesi europei.

 

 

 

 

 

 

Check Also

Fra cielo e terra con “Live Frecce Tricolori” Ripartono in marzo le visite guidate alla base aeronautica di Rivolto

I visitatori devono prenotare la visita con almeno dieci giorni di anticipo utilizzando il modulo pubblicato nel portale turistico regionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *