Hanno dimostrato una tenacia ammirevole, non avendo fatto mancare nessuno degli appuntamenti di questi due anni di pandemia, sono gli inventori del Motor Bike Expo. Abbiamo intervistato Paola Somma.
Se chiedi a Paola Somma e Francesco Agnoletto di definirsi rispondono che sono i co-organizzatori del Motor Bike Expo. La realtà è che sono da tutti riconosciuti come gli inventori e i promoter di un evento che si è ritagliato con forza e determinazione, uno spazio importante fra le tante fiere mondiali dedicate al motociclismo. I numeri di partecipazione degli ultimi anni parlano di 170.000 visitatori, ma loro non si sono mai montati la testa e sono sempre disponibili e in prima linea nelle iniziative e nel rapporto con gli espositori, dal primo all’ultimo.
Abbiamo realizzato questa intervista a pochi giorni dalla chiusura dell’edizione 2022 del Motor Bike Expo, un’edizione difficilissima arrivata in un periodo di fortissime incertezze riguardo la situazione sanitaria.
L’intervista a Paola Somma:
Una valutazione su questa edizione così particolare
È stato un successo riuscire a farla. Siamo stati determinati e abbiamo avuto ragione. Nonostante tutto abbiamo avuto il 70% degli espositori rispetto alle edizioni precedenti. Il pubblico – anche se non abbiamo ancora i dati definitivi fra biglietti on line e quelli agli sportelli che abbiamo dovuto aprire per far fronte alla forte richiesta sul posto – ha risposto benissimo. Ma i semplici dati numerici sarebbero riduttivi.
Avete mai temuto di doverla sospendere?
Si, l’abbiamo temuto nel periodo 15 dicembre 6 gennaio, fino quando non sono uscite le linee guida per le fiere.
Come giudicate la rinuncia di molti prestigiosi marchi?
Alcuni hanno dovuto rinunciare per scelte arrivate dalle sedi centrali (è il caso di molti marchi stranieri), per altri ho ricevuto più di una chiamata di rammarico per non aver partecipato.
Abbiamo notato un forte sostegno dalla politica regionale, quanto è stato determinante il loro supporto e quanto l’intero territorio veneto ha contribuito?
Il Presidente della Regione Veneto, Zaia, si è schierato dalla nostra parte fin dall’inizio e la cosa è stata incoraggiante, ma è l’intero territorio ad aver fatto sistema. Moto Bike Expo, ha una ricaduta positiva sulla città e sulle molte aziende di settore che lavorano in regione.
Se doveste stilare una classifica per importanza mondiale del MBE, come lo collochereste?
Sotto il profilo custom siamo riconosciuti come la fiera più importante al mondo, come evento generalista sulle motociclette, siamo secondi dopo EICMA.
Ma la nostra è tante manifestazioni al tempo stesso: è un’esposizione, è un mercato, è un motoraduno, è una festa popolare.
Qual è il vostro sogno?
Il nostro sogno si è già realizzato, siamo partiti da una manifestazione con 30 espositori e 9000 visitatori nel 1994, guarda dove siamo arrivati. Vorremmo solo poter pianificare la prossima edizione nella normalità.
Il nostro commento
Noi, nonostante le incertezze, siamo stati presenti all’evento con lo stand di Moto On The Road e possiamo testimoniare il valore di questa manifestazione. La passione che muove gli espositori è tanta e palpabile, spesso stupefacente. Questa edizione ha messo in maggior evidenza anche piccole realtà artigianali. L’area turismo, seppur non ricca come nelle edizioni migliori, ha offerto una vastissima gamma di viaggi in tutto il mondo a testimonianza di un settore che vuole ripartire nonostante le difficoltà di questi due anni.