Un Fantic Raider 50 e la nostalgia canaglia

É diventato, da qualche tempo, il mio mantra. Ognuno ha il suo, Peter Parker quella cosa sul potere e la responsabilità, io continuo a ripetermi che, qualunque cosa accada, non mi metterò in garage il Fantic Raider 50 che ho visto a un ragazzetto che incrocio ogni tanto quando torno dal lavoro. Un motorino bellissimo, rosso, perfettamente conservato dalla meta’ degli anni ’80. Ovviamente appena l’ho visto l’ho fermato per chiedergli come mai proprio il Raider 50, strano a vedersi sotto al sedere di un quattordicenne di oggi, e mi ha detto che non solo lo vende ma ne ha un altro per pezzi di ricambio.

E’ stato subito il panico, mi sono visto immediatamente felice possessore di quel motorino che ho avuto e venerato. E’ stata la mia prima moto, secoli fa ormai, uno dei primi cinquantini maxienduro replica. Non andava neanche a spingerlo, faceva il rumore di una zanzara anche col finale Proma del quale andavo fierissimo e se pioveva si bagnava la candela. Dovevo fermarmi sotto l’acqua, scastrare la pipetta e asciugarla. Però viene ancora rammentato dalle mie fidanzatine dell’epoca, che mi ricordano alla guida del mio Fantic con le Superga bianche, dalla mia memoria da tempo rimosse.

Mi accompagnò per i due anni che precedettero l’acquisto del “125 ogni giorno”, diventando un compagno di vita, inevitabile quindi che poterne vedere uno praticamente perfetto sia stato un tuffo al cuore. Fortunatamente il ragazzo chiede troppo, e almeno per un po’ sono al riparo da tentazioni di comprarmi un oggetto che potrei tenere al massimo come ingombrante soprammobile.

Al di là del fattore nostalgico, infatti, dubito fortemente che potrei fare un qualsiasi uso del motorino. Per cercare di allontanare ogni insana voglia sono arrivato ad aiutare il ragazzo nel tentativo di venderlo, fra le altre cose chiedendo alla casa madre se poteva essere di loro interesse un esemplare di Raider 50 dell’85 ( l’anno di ritorno al futuro…), ma sembra che disconoscano anche di averlo prodotto.

Il ragazzo mi contatta qualche mese dopo: ha abbassato notevolmente il prezzo, io riesco a prendere un po’ di tempo mentre il mio mantra ( “tu non comprerai quel motorino” ) vacilla in maniera pericolosa. Arrivo a darmi una scadenza, mentre mi ripeto “cosa cavolo te ne fai??!!” lo mostro a mio figlio che mi guarda inorridito. Niente, neanche quella scusa.

“Tu non comprerai quel motorino!” Come potrei mai giustificare l’acquisto? Collezionismo? Ma dai… “Tu non comprerai quel motorino”. Certo che cosi’ ben conservato, quando mai lo ritroverei? Ma perchè, lo cercheresti pure? Davvero ora vuole il giusto, e’ davvero perfetto, ma “tu non comprerai quel motorino”!

Fortunatamente dopo qualche settimana un sms mi comunica che il Raider e’ stato venduto ad un ragazzetto che ci va a scuola tutti i giorni. Sono felice per lui, il motorino intendo. Finirà la sua vita come deve, strapazzato da un pischello scraniato che proverà a truccarlo con risultati patetici, si farà ammirare dalle ragazzine, si dovrà fermare ad asciugare la pipetta quando prenderà l’acqua, verrà riverniciato malamente, sbatacchiato, tirato oltre ogni limite.

Vivrà, come e’ giusto che sia, finché non gli verrà preferito un mezzo più performante, e rimarrà nella memoria del suo nuovo proprietario, che gli ha voluto bene, e che ne ha fatto per un bellissimo, indelebile periodo, un vero compagno di vita.

 

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3 comments

  1. Lascia perdere il Raider 50 e immergiti nel tuo nuovo mantra ………. “tu comprerai le Superga bianche ! …….. tu comprerai le superga bianche !”
    Gassss , anzi dagasssss

  2. Grazie per questo post, mi ha fatto tornare in mente un periodo meraviglioso della mia vita

    PS: e il freno a disco anteriore a cavetto che non frenava un ….o? Però in sella al mio Raider con bauletto nonfango mi sentivo un re!!

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