Il buono Il brutto Il biker edizione zero, l’evento western on the road

Il buono il brutto il biker nasce dall’amore per l’Abruzzo e dalla passione per la moto. Da questo mix non poteva che prendere forma una bella avventura.

Ma la sorpresa vera de Il buono Il brutto Il biker sono stati i 40 motociclisti che hanno deciso di farne parte: loro ne hanno decretato il vero successo.

I requisiti per partecipare all’evento, sui quali gli organizzatori sono stati inamovibili, sono stati 3: passione per le due ruote, curiosità per territori di rara bellezza e grande abilità nel maneggiare forchetta e coltello. In cambio la garanzia di vivere un’esperienza in moto appagante e ricca di momenti da ricordare con nostalgia.

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Il buono Il brutto Il biker – Gruppo stradale
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Il buono Il brutto Il biker – Gruppo off

La particolarità di questo viaggio/avventura è stata la libertà di viverlo ognuno nel proprio modo. Per questo vale la pena lasciare la parola chi ha partecipato all’edizione zero, altrimenti il rischio sarebbe quello di fare una noiosa cronistoria.

Andrea ha fatto parte del gruppo di motociclisti che si è goduto le strade e i paesaggi abruzzesi viaggiando su asfalto: “È strano come le circostanze a volte portino ad un cammino completamente diverso se non opposto a quello che ti sei sempre immaginato come percorso ideale, di amicizie, di moto e di STRADE.

“È bastata qualche frase attorno ad un tavolo durante la bellissima esperienza de ‘il rinascimento in moto’ a stuzzicare la mia fantasia. “Andremo nei posti dove hanno girato Trinità” fantastico. “Andremo in Abruzzo a Campo Imperatore” fantastico. “Faremo feste country” fantastico.  “Saremo tutti enduristi e faremo anche fuoristrada” scusa ripeti?! Io ho una HD! Ed ecco un sorriso apparire sull’angolo della bocca di Andrea. Mi dice che ci sono due gruppi, uno stradale e uno off road, saremo separati nei percorsi ma uniti nei momenti in cui ci si ferma per la seconda colazione, lo spuntino, il pranzo, la pausa del pomeriggio e il rientro. Praticamente sempre divisi ma sempre insieme. Sono un harleysta, mi piacciono le moto pulite e le cromature, le strade asciutte e gommate… Ma ok. Partecipo!

All’arrivo al campo base de Il buono Il brutto Il biker, avevo il morale sotto i tacchi, vedevo arrivare moto con gomme talmente tassellate che avrebbero potuto arare dei campi, abbigliamento tecnico da fare invidia a dreams road e discorsi su quale pressione delle gomme fosse appropriata allo sterrato da affrontare. Tutti.Il buono il brutto il biker

Poi ho scoperto alla partenza che il gruppo stradale era comunque numericamente adeguato e ci siamo divertiti alla grande. È stato bello ascoltare i commenti e infilarmi nei discorsi di un mondo per me completamente nuovo e scoprire che allo stesso tempo c’era interesse anche per moto come la mia: “hai la musica”, “per avere una HD pieghi di brutto”. Chiaro è che un paio di volte Amedeo mi ha dovuto caricare come passeggero per potermi fare ammirare panorami e paesaggi che solo col tassello ci si poteva arrivare.

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Il buono Il brutto Il biker –

Una pecora nera in mezzo ad un gregge bianco? No, uno del gruppo, come tanti, che ha scelto l’alternativa “pulita”, stradale, che ha regalato momenti fantastici, curve e percorsi mozzafiato con momenti di puro godimento.

Posso tranquillamente scommettere che l’ultima frase, a parte l’aggettivo stradale, è stata scritta in modo identica anche dal mio alter ego fuoristradista. Allora vuol dire davvero che abbiamo fatto lo stesso giro!”

Il gruppo degli “off” è stato ben più nutrito di quello stradale, circa una trentina di moto, ma già dopo la sosta di metà mattina, si è scisso tra “scalpitanti” e “moderati”. Gran bel modo di vivere questo evento: liberi, ognuno in base alle proprie capacità, ma rigorosamente insieme nei momenti clou. I ristori, pause di convivialità e condivisione delle rispettive esperienze.  

Incontrarsi tutti insieme alla fagiolata, come alla pausa caffè o a pranzo, ha anche consentito ai partecipanti di passare da un gruppo all’altro in totale libertà, perché capita di stancarsi, avere problemi fisici o semplicemente aver voglia di curve in pieno relax.

Enzo, definito da tutti il giapponese del gruppo, data la sua spiccata passione per fotografare a ritmi serratissimi, ha fatto parte degli “off moderati”, il gruppo più numeroso. Composto da quelli che “off va bene ma con calma”, “aspetta fermiamoci pure qui che voglio fare la foto” e “dici che io ce la faccio con la mia moto?”.

“Come spesso accade questa bellissima esperienza al BBB inizia così, per caso.

Mi messaggia Valerio, amico e Biker da sempre. Mi manda il link de Il buono il brutto il biker  e mi chiede se andiamo. Rispondo che gli organizzatori sono già una garanzia dal momento che ho già fatto con loro “il Classico 2017”.

Leggo il programma de Il buono Il brutto Il biker e sono subito attratto dal percorso enduro, anche se nelle note scrivono che è impegnativo (la mia prima moto l’ho presa nel 2015) e non sono un motociclista esperto. Ad ogni modo senza troppe esitazioni ci iscriviamo. Valerio con una moto che lui porta ovunque, la sua Kawasaki voyager 1700 Vulcan (440 kg di Hardware), io con una moto che mi porta ovunque (Africa Twin DCT 2018).

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L’Africa Twin di Enzo

Contiamo i giorni e finalmente arriva il momento della partenza, la pioggia ci fa compagnia ma siamo talmente carichi, in tutti i sensi, ed attrezzati che manco la sentiamo. Verso sera arriviamo al “campo base” con una splendida accoglienza.

Preso possesso della camera e lavata la “carne” senza le tute addosso (in tempi diversi, non insieme anche nella doccia), scendiamo per la cena. Più che cena, direi cenone di capodanno: le portate non finiscono mai, ma è tutto così buono bello e bevibile (BBB) che mangiamo e beviamo tutto.

Dopo la splendida cena è l’ora del briefing, dove ci vengono spiegati per filo e per segno i percorsi di domani, sia enduro sia stradale. Mi sembra un percorso impegnativo per un neofita ma vengo rassicurato dagli organizzatori: siamo qui per divertirci, non per gareggiare.

Partenza alla mattina con tanta voglia di mettersi in viaggio ed in gioco, è davvero un bellissimo gruppo. Fin dai primi km gli scenari sono fantastici e la carovana ben guidata. 

Iniziamo lo sterrato ed io sono impegnato a cercare di capire come tenere la moto in piedi. Agli organizzatori non sfugge nulla, quindi ad ogni occasione trovano il tempo ed i consigli giusti per tutti. Cavolo, è come essere ad un corso in un posto fantastico. Così inizio a migliorare, a divertirmi sempre di più ed in completa sicurezza.

Salite, discese, ghiaia, pozzanghere (belle e tante) tra panorami fantastici. Che esperienza incredibile. Non importa il livello di esperienza a cui siete, c’è spazio per tutti.

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Infangati e felici

Gli altri giorni non sono da meno sia per i posti che visitiamo sia per i percorsi mozzafiato che gli organizzatori ci fanno conoscere e scoprire. Abbiamo avuto pure il tempo di giocare al tiro alla fune, di prepararci gli arrosticini e di mangiare la mitica fagiolata in un posto oserei dire quasi “sacro” e di ballare stile Cowboy in una festa ad hoc.

Insomma, i giorni volano, l’esperienza aumenta, ed il divertimento e lo stupore sono il filone costante. La passione che hanno gli organizzatori emerge in ogni piccola cosa ed in ogni singolo gesto ed il tempo vola fin troppo rapido che rende già troppo doloroso lasciare gli amici. Sì, Amici, perché questo sono. Grazie di cuore a tutti e alla prossima edizione del B.B.B.”.

Gran bella gente quella degli off moderati. Ottimo lavoro degli accompagnatori, che tra un “Gaaassss, dai gaaassssss” e un “Il freno dietroooo” non hanno mai perso di vista nessuno e sono stati sempre pronti a preoccuparsi per tutti. Divertendosi anche loro per primi, e molto.

Gli “off scalpitanti” hanno sentito da subito la voglia di andare e esplorare l’Abruzzo a modo loro, con i loro ritmi, ovviamente supportati dalle tracce fornite, con la raccomandazione di non uscire dai tracciati per i quali è stata chiesta l’autorizzazione alle autorità.

Comunque anche gli amici di questo gruppetto, come avevamo previsto, li abbiamo ritrovati tutti, puntualissimi, nelle pause mangerecce. Anzi, sono sempre strategicamente arrivati prima, ecco perchè scalpitavano tanto.

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Il buono Il brutto Il biker

Giorgio è uno di quelli che di esperienza in fuoristrada ne ha, ma si è goduto i percorsi col gruppone.

“Il fatto che nelle settimane precedenti questo viaggio Amedeo mi avesse trasferito così tante aspettative tramite i suoi racconti e i vari post riguardo i panorami e le sensazioni “abruzzesi”, mi suggeriva che dietro la sua Suzuki avrei assaporato qualcosa di speciale.

E così, a un certo punto, a 10 metri sulla nostra sinistra, eccolo … il lupo ! Ci ha guardati per un attimo e poi è schizzato sul crinale della montagna. Che emozione! Questo incontro, da solo, valeva i 1.100 km a/r dalla mia residenza di Treviso.

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Giorgo sulla sua BMW

Con Amedeo avevamo già vissuto una grande cavalcata off-road sui Balcani un paio di anni fa (da Trieste a Tirana) e, in qualche momento, mi è sembrato di rivedere alcuni altopiani della Bosnia ma devo dire che il Parco del Gran Sasso ti lascia senza fiato. I tracciati off erano intriganti ma abbordabilissimi per chi aveva una discreta pratica enduristica e, in effetti, il gruppo si è dimostrato assolutamente all’altezza anche se in un’occasione abbiamo dovuto fare dietro-front perchè le big twin come la mia GS non ce la facevano ad inerpicarsi su una forte pendenza con il micidiale “sasso mosso”.

Per noi tassellati ci sono stati diversi tratti dove chi aveva un surplus di adrenalina ha potuto divertirsi ma sempre in sicurezza con tanto di leader (Amedeo) e di scopa (Baldo) costantemente attenti e professionali e alla fine, anche pioggia, grandi pozzanghere e un bel po’ di fango sono risultati elementi che hanno contribuito a quel senso di avventura che in fondo ogni biker ricerca.

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Alla ricerca dell’avventura

Certo, mi sarei risparmiato volentieri quel brutto volo che mi ha rintronato (santo Schubert!) e che mi ha lasciato lividi neri sul braccio ma, si sa, noi enduristi poi amiamo far vedere i segni da uomini duri agli amici rimasti a casa.

Organizzazione super! Un esempio per tutti: catering in alta quota con zuppa di fagioli e salsicce fantastica a due passi dal mitico luogo della fagiolata di Bud Spencer !

Ho scoperto l’off da solo due anni (trascurando un breve periodo di cross con il Caballero 50) quando il numero 6 è comparso davanti alla mia età, però al Il buono Il brutto Il biker ho trovato tanti altri “senior” che mi hanno confermato che la passione per il fuoristrada e per le emozioni che regala nell’essere sempre vicino alla natura non ha età, e questi luoghi d’Abruzzo sembrano creati apposta per un perfetto connubio.

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La carovana de Il buono Il brutto Il biker

Un ultimo cenno all’ospitality: l’albergo è stato assolutamente ok ma il ‘problema’ sono state le cene. Mi sono portato a casa un paio di kg in più, con tutte le leccornie che ci hanno presentato a tavola!

E se mi sarà possibile, farò il bis di tutto il prossimo anno.”

Quando Claudio Andrea Amedeo e Baldo hanno pensato Il buono Il brutto Il biker, l’hanno fatto con lo stile  che li contraddistingue e con la precisa idea di creare un evento fatto di passione motociclistica in tutte le sue sfumature, da vivere in un luogo affascinante come l’Abruzzo e capace di regalare stupore per i suoi paesaggi, la sua gente e la buona cucina.

Alla base la voglia di stare insieme e divertirsi.

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Il buono Il brutto Il biker

La soddisfazione è stata quella di aver trasmesso il senso di questo viaggio avventura nel modo corretto, tanto da aver trovato nei partecipanti dei validissimi alleati alla buona riuscita di questi 3 giorni di western on the road.

Ci sarà una seconda edizione per Il buono Il brutto Il biker? Ovviamente sì, per rivivere le belle emozioni della prima e assaporarne di nuove. Convinti che anche il prossimo anno saremo circondati da vecchi amici e nuovi BBB addicted.

Si ringrazia Suzuki Italia per aver messo a disposizione i due modelli adventure V-STROM 650 XT ABS e V-STROM 1000 XT ABS.

La prima si è comportata egregiamente lungo i percorsi off-road dell’evento, mostrando facilità di utilizzo anche nei tratti più impegnativi. Il suo peso ridotto, di circa 216 kg in ordine di marcia, è stato di grande aiuto soprattutto nei tratti con forte pendenza in salita.

La sorella maggiore nella cilindrata di 1000 cc, è stata utilizzata nel percorso stradale, garantendo un ottimo confort, unito ad una godibilità di guida sui tratti collinari veramente notevole. L’avantreno con forcella a steli rovesciati completamente regolabile, garantisce al guidatore un ottimo feeling sia in fase di frenata che di percorrenza in curva, freni potenti ma perfettamente modulabili, motore brillante ed elastico ma mai troppo esuberante:  l’ottimo connubio per chi cerca una moto adatta a viaggiare con sicurezza e comodità.  https://moto.suzuki.it/modelli.aspx

Per info dell’evento: https://www.eroiciinmoto.it/

 

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