Passo del Gran San Bernardo, meta e mito di un valico millenario

Ai motociclisti piacciono i passi e questi sono spesso meta di incontro. Il Passo del Gran San Bernardo è però molto di più di un valico.

Lo conosciamo come Passo del Gran San Bernardo, ma il nome appropriato sarebbe Colle del Gran San Bernardo, ed è uno dei due valichi che collega l’Italia allo svizzero Cantone Vallese (l’altro è il Passo del Sempione). Questo passo, posto sulla Via Francigena – percorso di pellegrinaggio da Canterbury a Roma, ma anche transito commerciale fin dai tempi antichi – è uno dei passaggi tra il nord Europa e il mediterraneo più famosi e famigerati.

Non di rado i viandanti dovevano affrontare ogni tipo di difficoltà, da quelle climatiche fino a vere e proprie incursioni di briganti, che rendevano il passaggio temibile e per nulla facile.

Un rifugio sicuro per pellegrini, viandanti e commercianti

Ai margini del piccolo specchio d’acqua del Lago del Gran San Bernardo (diviso tra Italia e Svizzera) ci sono alcune strutture ricettive e di ristorazione. Quella storicamente più importante è l’Ospizio San Bernardo, edificato, nel 1035, nei pressi delle rovine dell’antico Tempio di Giove, per volere di San Bernardo da Mentone. I canonici che fin da allora lo abitano, portarono ristoro e ospitalità ai viandanti dell’epoca, spesso stremati dalle scorribande banditesche e più ancora da un clima che – come noi abbiamo rilevato – anche a luglio o ad agosto può sorprendere con qualche nevicata.

Chi passava lasciava quel che voleva e poteva come segno di riconoscenza, e per questo motivo nelle sale dell’Ospizio è conservato un vero e proprio tesoro fatto di donazioni o di preziosi oggetti sacri. Ma uno dei tesori più grandi lasciato dai viandanti più poveri, da contadini e proprietari della zona, furono i grossi cani molossoidi che diedero vita alla razza del Cani San Bernardo, vero e proprio simbolo della Svizzera.

Uno dei motivi per cui vi invitiamo a fermarvi qualche ora (o anche pernottare a seconda dell’orario di arrivo) è la possibilità di vederli da vicino e magari passeggiare assieme a questi splendidi animali. Potrete apprezzarne l’obbedienza e l’affettuosità di una razza tra le più conosciute e riconosciute per l’utilità e il soccorso.

40 persone salvate da un solo cane

A valle, nel versante svizzero ed esattamente a Martigny c’è Barryland, la casa invernale dei Cani San Bernardo, ma anche nursery e museo, per celebrare è far godere grandi e piccoli della bellezza di una razza canina, che seppur non più utilizzata nei salvataggi, si è distinta per secoli in questa attività. Capostipite delle caratteristiche di questi cani che per lungo tempo diede nome alla razza fu il grosso maschio Barry, vissuto tra il 1800 e il 1814, che arrivò a salvare ben 40 persone. Alla sua morte Barry venne imbalsamato ed è ora esposto al Museo di Storia Naturale di Berna.

Barryland
Rue du Levant 34
1920 Martigny (Suisse)

www.barryland.ch/it/

Nell’Ospizio San Bernardo si mangia e si beve bene. Noi abbiamo gustato un’ottima fonduta, che seppur in luglio era appropriata, vista la temperatura esterna di soli zero gradi. L’ambiente dell’intera enorme struttura è accogliente e solenne al tempo stesso. La struttura è divisa in due edifici collegati da una passerella coperta. In uno c’è la cappella, la sala del tesoro e il dormitorio nella formula dell’ostello, nell’altra parte l’albergo e il ristorante.

Il passo è a 2 473m s.l.m. ed è aperto da giugno a settembre. Nel periodo di chiusura rimangono però sempre 5 canonici ad accogliere eventuali pellegrini avventurosi.

Infatti ci sono attività invernali con le ciaspole e gli sci con la pelle di foca, ma non bisogna mai improvvisarsi, perché sia da Aosta sia da Martigny la salita è impegnativa e costellata di pericoli legati alla neve che sul passo e sulle montagne intorno supera i 10 metri di altezza con cifre record di quasi 20 metri.

Proseguendo dal Passo del Gran San Bernardo

Dunque il Passo del Gran San Bernardo può essere destinazione per una gita oppure essere inserito in un tour alla scoperta del Vallese. Ecco alcune idee:

Entrando in Vallese, nella valle del Rodano, potrete scoprire l’attività regina di questa regione: l’enologia. Una straordinaria varietà di vini vi aspetterà (sempre a moto ferma ovviamente), per stupirvi con bianchi sublimi e rossi corposi. Com’è possibile? Il Vallese ha un clima assolato per gran parte dell’anno, protetto da una straordinaria serie di montagne sopra i 4000 metri, che lo schermano dalle perturbazioni. Il risultato è che il territorio ha bisogno di essere costantemente irrigato con una rete di canali (le bisse) che costituiscono anch’esse motivo di attrazione paesaggistica. Se volete saperne di più sui vini del Vallese:

https://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/vini-del-vallese/

Se sopra descriviamo un territorio di lingua e tradizioni francofone, sempre in Vallese c’è una parte di lingua tedesca dove 12 piccoli e suggestivi villaggi vi stupiranno:

https://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/vallese-in-moto/

Rimane il fatto che, sia siate di passaggio, sia vogliate dedicargli una visita ad hoc, l’Ospizio San Bernardo merita la giusta considerazione.

OSPIZIO DEL GRAN SAN BERNARDO

Col du Grand-Saint-Bernard
1946 Bourg-St-Pierre (Swisse)

+41 (0)27 787 12 36
hospice@gsbernard.com

testo e foto Claudio Falanga

Check Also

Nella terra di Joe Petrosino: Vallo di Diano

Nei luoghi natii dell’eroe americano Joe Petrosino, abbiamo scoperto arte, cucina e gente ospitale. Questo è il Vallo di Diano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *