Le acque d’Ungheria

Testo e foto Marco Ronzoni e Paola Bettineschi

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Spesso il “teletrasporto” – così utilizzato negli indimenticabili episodi di Star Trek – farebbe proprio comodo per scomporre in atomi noi e la nostra moto e rimaterializzare il tutto in pochi secondi proprio nel luogo dal quale il nostro vero viaggio comincia, risparmiandoci noiosi trasferimenti. Pura fantascienza.

Ma proviamo lo stesso a concentrarci e vediamo cosa succede…

Ed eccoci a Nova Gorica, ai margini orientali del nostro Paese. L’autostrada slovena sta già scorrendo sotto di noi dirigendoci di buona lena verso est. Passata Postojina raggiungiamo prima Ljubliana poi Maribor. Il confine croato è vicino. La Dogana sembra disabitata e in pochi minuti siamo di nuovo in viaggio. I chilometri in Croazia sono davvero una manciata e così finalmente l’Ungheria appare davanti a noi. Prendiamo per Nagykanizsa e puntiamo verso il Lago Balaton. Ci concentreremo dapprima sulla sponda settentrionale del grande Mare Magiaro, facendo campo base nei suoi pressi e dedicandoci alla scoperta dei dintorni, per poi spostarci nella capitale. E’ ormai tardo pomeriggio quando arriviamo nei pressi di Keszthely, la maggiore e più antica città della riva nord-occidentale del Balaton. Ci troviamo in una zona di straordinario impatto geologico, modellata dalla poderosa azione di antichi vulcani e costellata da diverse sorgenti di zolfo.

Tra di esse c’è Hevitz, la più grande e conosciuta località termale d’Ungheria, famosa grazie agli straordinari benefici ed alle proprietà curative articolari dellacqua sulfurea e del fango leggermente radioattivo del suo lago unico al mondo. Un geyser subacqueo lo alimenta con copiosa acqua a 38°c che ricambia totalmente quella contenuta nel bacino nel giro di 28-40 ore ed il cui eccesso viene scaricato nel Balaton per mezzo di un canale. Montiamo la tenda nel Camping Castrum, attraversato proprio da questo canale, splendidamente decorato da migliaia di ninfee galleggianti in fiore.

Il mattino successivo iniziamo l’esplorazione lasciando la costa per addentrarci verso nord. La zona che affronteremo racchiude i più interessanti paesaggi geologici del Paese con monti di basalto, pianure coltivate, colline ricoperte da vigneti e coni vulcanici estinti. Tocchiamo Tapolca, località nota per la “Grotta con il laghetto” – scavata nella pietra calcarea dalle acque magmatiche sotterranee – e per il “Lago del Mulino” – alimentato dall’acqua della caverna proprio nel centro della cittadina.

Seguiamo poi una bellissima strada che scivola tra i piccoli laghi formati dal cratere del vicino Monte Nero, incontrandosperduti borghi abitati da tempi remoti da gente ospitale e disponibile che però non parla altro che l’ungherese, lingua del tutto incomprensibile. Siamo diretti a Szentbekkalla, luogo tanto famoso quanto sconosciuto dove riposano gli “Idoli di pietra”, stupende concrezioni modellate nel tempo dalla forza della natura. La nostra cartina stradale nemmeno lo riporta. Chiediamo informazioni utilizzando male quattro lingue e ricorrendo a tutta la mediterranea gestualità italiana ed in breve, circondati da sorrisi imbarazzati e divertiti per le difficoltà di comunicazione e di comprensione, arriviamo a destinazione.

 

Szentbekkalla – mare di pietre

Lasciamo la moto a socializzare con una vecchia UAZ sotto un porticato di una fattoria e seguiamo a piedi il sentiero verso il “Mare di Pietre”. E’ un luogo rilassante e curioso, perfetto per un veloce pranzo al sacco, immerso nel verde del bacino di Kál, l’area protetta e vinicola delle colline circostanti Szentbekkalla.

Ritorniamo poi al Balaton, raggiungendolo nei pressi di Balatonfured, meta balneare nota per la sua acqua medicinale curativa per problemi gastrointestinali, cardiaci e circolatori.

 

Tihany – chiesa benedettina

 

La vicina Tihanyi è posta su una penisola che si protende nel lago e si riconosce per gli inconfondibili campanili gemelli della sua Abbazia Benedettina, uno dei tesori dell’architettura ungherese. Siamo nel cuore di una Zona Protetta, incorniciata dai mandorli e dalla lavanda, impreziosita dal basalto scolpito dal vento e dalle abitazioni degli eremiti scavate nella roccia vulcanica. Dai numerosi punti panoramici della penisola si gode una vista impressionante sul Lago Interno – frequentato dai pescatori – e sul Lago Esterno – luogo di nidificazione di decine di migliaia di uccelli. Rientrando verso Hevitz facciamo tappa a Szigliget, un’altra perla della costa del Balaton, così placida e silenziosa da essere luogo di ispirazione per poeti e scrittori.

E’ dominata dalle rovine del suo inviolabile Castello del XIII secolo, dalle quali si gode un magnifico panorama a perdita d’occhio sull’intero Lago e su un orizzonte a 360°.

La pioggia della notte ci costringe a smontare la tenda ancora bagnata. Oggi percorreremo la sponda meridionale del Balaton. E’ la via meno panoramica ma certamente la più diretta per raggiungere la Capitale. Il tempo è tiranno e dobbiamo velocizzare il trasferimento. Scegliamo nostro malgrado di spostarci seguendo l’autostrada nonostante imponga l’acquisto di una tassa di percorrenza. L’alternativa sarebbe un’ancora più tediosa statale, fitta di traffico e di controlli di velocità della Polizia.

Budapest viene raggiunta in poche ore. Ci portiamo subito al “Bikers Camping”, sapientemente ricavato nel giardino di una villetta della zona residenziale della città, a poca distanza dal centro. Montata la tenda non ci resta che sgranchire le gambe con una buona camminata verso il cuore di Budapest.

Budapest è una capitale affascinante. E’ l’unione territoriale di due grandi quartieri: Buda – la collina che la domina – e Pest – la sua parte più piana e nuova. Li divide il grande Danubio, che rende la città ancora più suggestiva. Le due aree urbane sono collegate tra loro da splendidi ponti, il più antico dei quali – il “Ponte delle Catene” – ha suggellato l’effettiva unione delle due zone nel 1873. Buda, l’antica città alta, così strategicamente affacciata a pochi metri dal Danubio, è caratterizzata dalla presenza del Monte Gellert sul quale troneggiano la Cittadella, il Castello, il Bastione dei Pescatori. Sul suo versante più esposto si annida la Chiesa della Grotta, interamente scavata nel cuore del monte ed il simbolo della città, la grande statua di San Gellert, patrono della Capitale. Ai piedi della collina la grande struttura architettonica dell’omonimo complesso Termale ed il ponte Elisabetta che proietta direttamente nella città nuova. Il benvenuto viene dato dall’enorme Parlamento Ungherese, ispirato a quello londinese, spiegato su un’area ciclopica lungo la riva orientale del Danubio. Poco oltre inizia Pest Centro. Al suo interno si alternano in perfetta convivenza decine di musei, chiese, sinagoghe, edifici storici, negozi, viali e piazze ariose. Ancora più ad est si distende la zona di Varosliget, un tempo palude ora sede di un gigantesco parco e della straordinaria Piazza degli Eroi col suo Monumento al Millennio. Alle spalle della piazza si trovano il camaleontico Castello Vajdahunyad ed i Bagni Széchenyi, i più profondi e caldi della Città dove passiamo qualche ora di relax.

Dedichiamo tre giorni a Budapest ed i suoi dintorni, muovendoci sia in metropolitana che in moto utilizzando una semplice cartina, prima di lasciarla ed iniziare il lento ritorno verso casa. Prima tappa il Castello Reale Grassalkovich di Godollo, a pochi chilometri a nordest della Capitale, uno dei più grandi del paese. E’ conosciuto come il “Castello della Regina Sissi” in quanto venne utilizzato negli anni tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 come seconda residenza dall’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe e da sua moglie, la regina Elisabetta, conosciuta universalmente con quel nomignolo.

Puntiamo poi in direzione della grande ansa del Danubio, una delle zone più belle d’Ungheria, arrivando a Szentendre, conosciuta come “la città degli artisti” o la “Montmartre ungherese”, tranquillo e nostalgico centro turistico tra i più frequentati a soli 20 chilometri da Budapest. La si incontra lungo la bella strada che accompagna il fiume per una cinquantina di chilometri verso nord fin’oltre Vac, ridente cittadina dove si trova piazza Marcius 15, una delle piazze barocche più belle di tutta l’Ungheria. Il Danubio cambia poi repentinamente direzione per dirigersi ad ovest, formando l’Ansa.

 

Visegrad – Ansa del Danubio

Si giunge così a Visegrad, sede del Palazzo del Re Mattia, una delle residenze reali più fantastiche del Rinascimento dalle cui mura si gode un magnifico panorama sul Danubio. Da lì, proseguendo per qualche chilometro si incrocia Esztergorm. La Città è ricca di vestigia storiche tra le quali la fortezza dove nacque Santo Stefano – il primo Re e fondatore dello Stato ungherese – e la Cattedrale – la maggiore chiesa del Paese.

Guidiamo poi a lungo su buone strade in prossimità del confine con la Cekia in direzione di quello austriaco. Facciamo sosta a Fertod per l’imperdibile Palazzo Esterhazy, il castello barocco più grande e più bello del paese, per poi spostarci a Sopron, ricca di monumenti d’arte, un vero e proprio museo a cielo aperto. Parti ancora intatte di possenti mura medioevali circondano il suo centro storico a forma di ferro di cavallo, tenendo separata la storia dal presente. La Sopron moderna è ricca di attività commerciali e di ardite trovate architettoniche, tra le quali trova però spazio la chiesa Szentlelek, un capolavoro gotico.

L’Ungheria sta svanendo sotto le nostre ruote. Si guida con piacere su strade ben tenute, nonostante una fastidiosa pioggia. Intorno a noi tanto verde, pinete e vigneti sconfinati. Siamo a soli 70 chilometri da Vienna e la tentazione è forte… Ma ormai è tempo di tornare a casa.


 

 

 

 

Dove alloggiare:

HEVITZ: CAMPING CASTRUM – 8380 Hévíz Topart – Ungheria

Tel +36 (06)-83-343.198 – Fax +36 (06)-83-540.263

Email: camping@hevizcastrum.axelero.net – Sito web: http://www.castrum-group.hu

GPS: N 46°47’1″  – E 17°11’44”

BUDAPEST: BIKERCAMP BUDAPEST – Benyovszky Moric utca 40 – 1089 BUDAPEST – Ungheria

Tel +36.1.333.7059 – Fax +36.1.303.4438

Email: eden@bikercamp.hu – Sito web: www.bikercamp.hu

GPS: N 47 28.815 – E 19 05.891

Arrivando dall’autostrada seguire le indicazioni per LAGYMANYOSI HID (ponte); al 4° semaforo dopo il ponte (campo di calcio) girare a sinistra sotto il sottopassaggio, poi la 1^ a destra (Blatty Otto) e di nuovo la 3^ a destra.

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