Gastronomia e tradizioni per la Festa della Focaccia di Recco

La Festa della Focaccia di Recco, non è solo focaccia al formaggio, ma anche pesto, pansoti e sfide culinarie, tra stand gastronomici, mercatini e Ducati Village. E di fronte, il mare.

Ci sono luoghi indissolubilmente associati a certi prodotti enogastronomici, legami che spesso vanno oltre la semplice, per quanto secolare, trazione culinaria. La mortadella è di Bologna, l’aceto balsamico è di Modena, la bistecca è alla fiorentina, il pesto è alla genovese. E poi c’è la focaccia al formaggio, anzi, col formaggio, celebrata dalla Festa della Focaccia di Recco, perché solo di Recco è quella vera.

DSC01201m
La vera Focaccia di RECCO col formaggio

 

Ora, se pensate che si parla della riviera ligure di levante, che a un tiro di schioppo ci sono Sestri, Santa Margerita, Paraggi, Rapallo, Chiavari con le loro spiagge e il loro charme, che poco oltre ci sono Genova da una parte e le Cinque Terre dall’altra, che le strade nei dintorni si chiamano Passo del Bracco, Passo della Cisa, Passo del Bocco, Val d’Aveto, capite bene che Recco val bene una vacanza in moto, o almeno un gita per un fine settimana. Noi non ci siamo fatti scappare l’occasione della Festa della Focaccia col formaggio di Recco, che si tiene ogni anno l’ultima domenica di maggio.

 

Rispetto alle altre cittadine della costa, la prima cosa che si nota è la modernità di strade, palazzi e anche chiese, mancano completamente i tipici carrugi, un centro storico così come siamo abituati a conoscerli non esiste. Diciamolo chiaramente: Recco è proprio bruttina. Il motivo è che durante la seconda guerra mondiale, per distruggere il viadotto ferroviario che univa il levante a Genova, Recco fu pesantemente bombardata e praticamente rasa al suolo dalle incursioni alleate. Per ricostruirsi un’identità andata distrutta dalla follia bellica, e non potendo puntare nel breve termine sulla qualità delle spiagge, a partire dagli anni ’50 i recchesi si sono affidati alle tradizioni gastronomiche, puntando in particolare su una tipica focaccia prodotta in diverse varianti fin dai secoli scorsi, e valorizzandola con un paziente lavoro fino ad arrivare nel 2015 a ottenere la prestigiosa certificazione europea I.G.P. – indicazione geografica protetta – che prevede rigidi disciplinari e rigorosi controlli sulle materie prime che devono essere provenienti dal territorio. Oggi la Focaccia col formaggio di Recco, quella vera, con impasto sottilissimo senza lievito e farcita di crescenza – non stracchino – proveniente da produttori locali, può essere prodotta solo ed esclusivamente in certi panifici o ristoranti selezionati di Recco, Camogli, Sori e Avegno. Ed è famosa nel mondo.

Durante la festa in tutta la città vengono allestiti banchi dove maestri focacciai dei vari forni aderenti al Consorzio offrono degustazioni gratuite; code chilometriche di residenti e turisti accettano di buon grado un po’ di attesa pur di gustare una gioia per il palato che, come dicono da queste parti, e non mi sento di contraddirli, crea dipendenza. Tanto che una frase che si sente ripetere spesso da coloro che ancora si stanno leccando le dita è: “Me ne mangerei una teglia!”. Bene, a Recco li hanno presi sul serio: il clou della manifestazione è il “No Limit Challenge”, una sfida all’ultimo morso tra i concorrenti chiamati a mangiare una intera teglia di focaccia nel minor tempo possibile.

Tifo da stadio per Matteo Pischiutta di Milano, capace di ingurgitarne oltre un kg in poco più di 6 minuti (il record imbattuto è di 4’19”), e degna di nota anche la prestazione di Diego Sormani di Seregno, vincitore nella specialità “alla cipolla” (solo tre etti, c’è un limite a tutto).

DSC01127m
Festa della focaccia di RECCO col formaggio: Matteo Pischiutta, il vincitore della sfida

Festa della Focaccia di Recco, le moto sono di casa

Di contorno vari banchi per oggettistica di antiquariato, stand di prodotti gastronomici locali, spettacoli musicali, e il colorato Ducati Village allestito dai ragazzi del Ducati Owners Club Lanterna, capitanati dal grande Gianni Marino.

DSC01059m
Recco: il Ducati Village allestito dal Ducati Owners Club Lanterna

 

Ma una gita a Recco non può prescindere da una visita nella splendida Camogli, gioiello che nulla ha da invidiare alla più altolocata e chicchirillosa Portofino, anzi. Il porticciolo, i vicoli, la rocca cinquecentesca, profumi di mare e fragranze di forno, e l’immancabile focaccia, qui declinata anche nella versione “genovese” semplice all’olio, bassa e secca, e altrettanto “pericolosa” quanto a dipendenza, soprattutto se gustata appena uscita dal forno e di fronte al panorama della spiaggia e della “palazzata”, fila di case alte e caratteristiche nei loro vari colori, un tempo dimora dei ricchi capitani di vascelli che così potevano distinguerli già dal largo.

DSC01221m
La “palazzata” di Camogli

 

Sulla cosiddetta “isola” spicca la basilica di Santa Maria Assunta, dagli interni decisamente “carichi” e dove in una cappella laterale ci colpisce la statua lignea della Madonna del Boschetto, molto particolare per la veste sgargiante, quasi arabeggiante, e un atteggiamento che tutto pare fuorché il solito compìto e sofferente che siamo abituati a vedere nell’iconografia classica. Insomma, una bellissima Madonna che nulla ha da invidiare all’omonima Veronica Luise Ciccone.

Prima di risalire in moto la grande spiaggia, in verità sassosa, ma rispetto alla sabbia garantisce una miglior pulizia in paese, ci invita a una siesta e a un tuffo rigenerante, ma siamo a pancia pienissima e il ricordo della mamma che ci diceva “prima di tre ore non puoi fare il bagno!” ci fa desistere. Ma avremo modo di rifarci.

 

Grazie a Consorzio Focaccia di RECCO col formaggio (cliccate qui per la ricetta)

Abbiamo trasgredito a:
Ristorante da Angelo a San Rocco di Recco (prendete i pansoti alla salsa di noci
Trattoria Il Boschetto a Sori (imperdibili i “mandilli de sea” – fazzoletti di seta – al pesto)
Focacceria Revello a Camogli
Pastificio Fiorella a Camogli
Panificio Tossini a Recco
Panificio Monaldo a Recco

 

 

 

Check Also

“Un’altra idea di stare” docufilm per valorizzare i borghi d’Italia

Promuovere lo sviluppo sostenibile nel rispetto delle identità locali, questo è narrato dal documentario - "Un’altra idea di stare" - promosso dall’associazione Borghi Autentici d’Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *