Calabria in moto, un itinerario tra natura e antiche culture

La Calabria è fra i territori italiani meno conosciuti proprio dai connazionali. Un breve itinerario con alcune straordinarie sorprese.

Il territorio la cui popolazione originaria – gli Itali – ha dato il nome all’intera penisola, si spinge fino all’estrema punta dello stivale: la Calabria, con i suoi 800 chilometri di coste, montagne impervie, altopiani estesi, foreste impenetrabili e migliaia di testimonianze delle tante civiltà che l’hanno attraversata.

La Calabria è uno dei tanti paradossi nazionali. Questa terra, così ricca dei migliori elementi turistici che una regione possa sperare di avere, è ignorata dai vacanzieri nostrani, se non quelli che tornano alle loro origini a trovar parenti, un po’ di pace, e le proprie tradizioni culinarie.

Abbiamo seguito l’itinerario in base alle indicazioni di alcuni amici del luogo, scoprendo cose bellissime, ma sicuramente tralasciandone molte altre. E come potrebbe essere diversamente in un territorio dove tutto riporta a una storia plurimillenaria, dove ogni angolo parla di greci, romani, bizantini, normanni. Paesini dove ancora si parla greco, monasteri di rito ortodosso, coltivazioni uniche al mondo, mare azzurro che continua a regalare reperti straordinari.

Il nostro itinerario parte da Reggio Calabria, dove un amico ci mette a disposizione una bellissima Moto Guzzi California EV. La città reggina non è il capoluogo regionale da oramai decenni – e la cosa provocò i famosi e sanguinosi moti di Reggio ai primi degli anni ’70 – ma è sicuramente il riferimento culturale e amministrativo della regione.

Reggio Calabria
Reggio Calabria

DSCF7343Non possiamo quindi esimerci dal visitare il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, con i famosi Bronzi di Riace. L’accesso alla sala dove sono esposte le sculture richiede qualche minuto di decontaminazione, ben ricompensato in seguito dalla vista di queste straordinarie sculture, ritrovate da un sommozzatore dilettante a pochi metri dalla battigia di Riace. Viene da considerare tre cose, la prima è che i canoni di bellezza maschile sono immutati da migliaia d’anni, mentre quelli femminili hanno subito innumerevoli variazioni, la seconda è che se non fosse stato una persona onesta a fare i ritrovamenti ora tanta bellezza sarebbe a disposizione di qualche collezionista privato in chissà quale parte del mondo. La terza è che magari altri ritrovamenti di questo pregio sono rimasti sconosciuti e finiti nel mercato nero di cui sopra.

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Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, non offre però solo i Bronzi, ma una panoramica di pregio sulla storia archeologica della regione, con altre decine di pregevoli pezzi esposti in diverse sale, alcune ancora in progressivo arricchimento.

Reggio Calabria fu ricostruita dopo il terremoto del 1908, l’evento più distruttivo del continente a memoria d’uomo. L’accadimento conosciuto come il terremoto di Messina provocò la morte di più della metà della popolazione di entrambe le città. I morti in seguito al sisma e all’ancor più devastante maremoto furono 120.000.

I resti delle antichissime mura greche di Reggio Calabria
I resti delle antichissime mura greche di Reggio Calabria
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il chilometro più bello d’Italia

Ricostruita con architettura dei primi del ‘900 ha uno dei lungomari più belli d’Italia, definito da Gabriele d’Annunzio “il chilometro più bello d’Italia”.

Corso Garibaldi, strada più a monte, parallela al lungomare è invece la via di shopping, di ristoranti e di locali.

Sempre prospicienti al lungomare i resti delle antiche mura greche.

Percorriamo la costa verso sud toccando il punto estremo della penisola in prossimità di Melito di Porto Salvo, fino all’altezza di Condofuri Marina, dove puntiamo verso l’Aspromonte.

Il tratto di costa a sud di Reggio Calabria
Il tratto di costa a sud di Reggio Calabria

Prima di inoltrarci in uno dei territori più selvaggi della penisola ci rechiamo presso un’azienda agricola specializzata nella produzione di bergamotto.

Scopriamo così che questo frutto è prodotto quasi esclusivamente in Calabria e da qualche tempo è apprezzato anche come prodotto alimentare e non solo come base per i migliori profumi. Tra le principali proprietà quella di essere un potentissimo riduttore del colesterolo.

Una coltivazione di Bergamotto
Una coltivazione di Bergamotto

Entriamo quindi nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Qui la strada costeggia l’incredibilmente ampio letto del fiume in secca che ci porterà attraverso una stretta strada fino a Gallicianò. Questo paesino è una testimonianza vivente del periodo ellenico, ed infatti i suoi abitanti parlano ancora il greco. Il paesino ha anche una piccola e millenaria chiesa di culto ortodosso ancora attiva. La vista al tramonto è strepitosa: il piccolo paesino diventa un presepe incastonato fra le montagne.

Il territorio dell'Aspromonte che guarda verso il mare
Il territorio dell’Aspromonte che guarda verso il mare
Il borgo di Gallicianò al tramonto diventa un presepe
Il borgo di Gallicianò al tramonto diventa un presepe

Tornati sulla costa percorriamo tutto il tratto più meridionale della punta dello stivale e risalendo troviamo una straordinaria testimonianza di epoca romana. Si tratta della Villa Romana di Casignana, posta propria sulla SS 106. L’insediamento si sviluppa su un’area di ben 10 ettari ed è una delle più straordinarie testimonianza di epoca romana del meridione. La parte di villa ritrovata è stata messa in sicurezza con una copertura che nella parte a monte è molto ben congegnata, mentre nella parte vicino al mare appare meno efficace e più invasiva.

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Alcune sale della Villa Romana di Casignana
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La grande perizia idraulica degli antichi romani è chiaramente visibile nella Villa Romana di Casignana
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Uno dei pavimenti con decorazione tridimensionale

Al suo interno è possibile rendersi conto delle grandi capacità idrauliche dei romani, e del gusto estetico che si mostra attraverso i tanti mosaici e i bellissimi pavimenti a intarsi marmorei.

Una visita cui non potete assolutamente mancare.

Proseguendo verso nord lungo la costa, all’altezza di Locri ritorniamo verso l’interno per recarci a Gerace. Qui c’è una straordinaria cattedrale le cui absidi si affacciano su una bellissima piazza. La cattedrale di origine bizantina fu rimaneggiata dai normanni nella parte della cripta, che offre una volta inusualmente alta, con al suo interno una parte museale, nelle cui teche sono custoditi diversi tesori di origine religiosa.

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La Cattredale di Gerace, dal lato delle absidi, che affacciano sulla piazza principale

Ritorniamo sulla costa fino all’altezza di Marina di Gioiosa Ionica, per poi tornare all’interno in direzione Mammola. Questo paesino ha una particolarità che lo rende famoso in tutto il mondo: la lavorazione dello Stoccafisso, che da queste parti chiamano semplicemente Stocco.

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Il tranquillo borgo di Mammola
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Lo Stocco

Lo stocco, prodotto norvegese, da non confondersi con il baccalà, è ottenuto con l’essiccazione al sole del merluzzo, mentre il baccalà è trattato sotto sale. L’Italia importa il 70% del prodotto norvegese e Mammola lavora il 70% di quanto importato in Italia. Un quantitativo enorme, che una volta lavorato viene spedito in tutta Italia, a parte quello consumato in loco.

 

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Ma perché lo Stocco di Mammola è il migliore al mondo? Pare sia – oltre alla perizia nel lavorarlo – anche l’acqua ricchissima di fluoro.

Torniamo un’altra volta sulla famigerata Statale 106 – che è bene ricordarlo è una strada dove fare molta attenzione, a causa dei rettilinei che favoriscono velocità non consentite – passando la celebre località di Riace fino a Monasterace Marina, dove ci inoltriamo ancora verso l’interno. Le nostre destinazioni sono Bivongi e Stilo. Prima di raggiungere il borgo di Bivongi ci rechiamo al Monastero di San Giovanni Theristis, di culto ortodosso. La strada per arrivarci offre un panorama mozzafiato, con immense vallate che si perdono verso il mare.

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La carreggiata nei pressi del monastero si stringe parecchio e sarò bene fare attenzione anche ad alcuni tratti dove l’asfalto è parecchio sconnesso. Il monastero è custodito e tenuto vivo da una piccola comunità di monaci ortodossi, un po’ schivi sulle prime, ma che non disdegneranno due cortesi chiacchiere.

 

Monastero di San Giovanni Theristis
Il Monastero di San Giovanni Theristis
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Uno dei dieci monaci ortodossi del Monastero di San Giovanni Theristis

DSCF7579Non molto distante Bivongi, il borgo più longevo d’Italia. Qui il numero di centenari ha una percentuale tra le più alte al mondo, seguiti a ruota da un numero incredibile di ultranovantenni.

Il paese è studiato dalla comunità scientifica internazionale che ha individuato in alcune caratteristiche genetiche, ma soprattutto nell’alimentazione il segreto di tanta longevità.

La parte antica di Bivongi sta rinascendo grazie all’opera di un imprenditore locale innamorato della sua terra, che ha anche creato una struttura di albergo diffuso dove i motociclisti sono i benvenuti.

I piatti tipici di Bivongi sono disponibili nel ristorante della struttura, che dispone anche di una piccola enoteca con una buona presenza di vini regionali.

Sulle pendici della stessa montagna, ma esattamente sull’altro versante, troviamo Stilo. In questa località si trova la Cattolica di Stilo, che a dispetto del nome è una delle più famose architetture bizantine. Candidata e diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità. È stata il simbolo della Calabria all’EXPO 2015.

La Cattolica di Stilo
La Cattolica di Stilo

Il resto del borgo offre vicoli e tratti panoramici che corrono verso le vallate vicine e verso il mare.

Non distante dai borghi di Bivongi e di Stilo, ci sono un paio di cose interessanti da vedere, la Cascata del Marmarico (che purtroppo non possiamo documentarvi) e le Terme Bagni di Guida. Queste ultime sono antichissime e dall’aspetto e dall’uso molto spartano, ma proprio per questo motivo hanno un fascino incredibile.

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Spartane ma molto belle le Terme Bagni di Guida.

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In questo viaggio tra costa è interno il mare è sempre un forte richiamo. Anche solo vederlo rallegra l’animo ed è per noi il riferimento per le nostre scorribande all’interno, ma è altra acqua quella che ci attende, quella della Cascata del Campanaro. Dalla Statale 106 ci stacchiamo all’altezza della località Don Perri in direzione Sersale e da qui proseguiamo in direzione Zagarise, percorrendo circa sette chilometri. Troviamo quindi uno spiazzo con una fonte, dove parcheggiare la moto- Lì troviamo la segnaletica del sentiero per la Cascata del Campanaro. Si tratta di 10 minuti che ci porteranno a uno splendido salto d’acqua di circa una dozzina di metri. Qui siamo nel cuore della Sila greca e la natura è padrona incontrastata. Prima di muovervi nuovamente in direzione della costa vi consigliamo di assaggiare la freschissima acqua della fonte.

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Cascata del Campanaro
La Cascata del Campanaro

Ora è il momento di dare un po’ retta al mare e la nostra ultima località toccata sarà il borgo marinaro di Le Castella. Un piccolo istmo di terra congiunge la spiaggia al castello, offrendo un panorama memorabile.

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Il borgo di Le Castella

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Dopo tanto viaggiare un bagnetto nelle dolci acque ioniche ce lo meriteremo.

Abbiamo scoperto tante cose interessanti in questo itinerario, ma tantissime altre le abbiamo tralasciate. Più avanti anche tante località celebri come Capo Rizzuto e Crotone, ma la quantità di tesori paesaggistici e storici è immensa e la Calabria, regione purtroppo non apprezzata quanto meriterebbe dal turismo nostrano e internazionale, ci aspetterà sicuramente per realizzare altri bellissimi itinerari.

Mangiare e dormire:

DSCF7527Ristorante La Taverna del Vecchio Borgo

Via San Nicodemo 3

Mammola (RC)

Questo ristorante che è un vero e proprio tempio dello Stocco. Qui è preparato in numerose varianti, dagli antipasti ai primi ai secondi. Non ultimo aspetto il costo, che risulta incredibilmente basso. Con circa 25 euro si mangia e si beve dall’antipasto al dolce.

tel 0964 418942 – cell.338 7227601 – mercoledì chiuso www.latavernadelborgo.it

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Antico Casale Bivongi 

Struttura di albergo diffuso

Via Margherita, 23

89040 Bivongi (RC)

Si tratta di progetto che vuole recuperare l’antico borgo di Bivongi.

L’idea è di Carnovale Francesco, innamorato del paese e della Calabria.

Presso la struttura c’è un ottimo ristorante con cucina tipica calabrese e una piccola enoteca con i vini regionali.

Cell. 348-7918500

Tel. 0964-775707 – Fax 0964-775908

E-mail: info@anticocasalebivongi.com

www.anticocasalebivongi.com

 

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Villaggio Borgo degli Ulivi

Loc.Don Nicola – 88050 Sellia Marina

www.villaggioborgodegliulivi.it

tel 0961968376

 

 

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Loc. Finocchiaro – 88050 Sellia Marina

www.costabluresidence.it

tel.0961964376

Strutture sono vicine, ed entrambe immerse nel verde a pochi metri dal mare, con un ampio tratto di spiaggia libera o attrezzata. Il proprietario, Giuseppe Nucera, è tra le persone più impegnate per valorizzare gli aspetti turistici regionali.

La Mappa

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2 comments

  1. Sarcinella Fabrizio

    Ciao, racconto molto eloquente, scorrevole e invitante.
    Non ho letto quanti giorni è durato il tour.

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