Canton Ticino: alla ricerca di piaceri perduti

 

Testo e foto di Patrizia Ribuoli

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È vero che l’itinerario che sto per proporvi potete benissimo farlo in macchina, ma se decidete di percorrerlo in moto avrà quel tocco di sapore in più che trasforma un piacevole, lungo week-end in una vera vacanza con il crisma dell’indimenticabile.

Quale sarebbe questa meta miracolosa? Il vicino Canton Ticino, la regione “mediterranea” della Confederazione Elvetica, come amano definirlo gli svizzeri. Certo, il mare non c’è, ma ci sono le splendide sponde lacustri di due laghi, quello di Lugano (o Ceresio) e il Verbano (ma chiamatelo pure lago Maggiore, se preferite), che fanno dimenticare l’assenza regalando scorci paesaggistici da favola, panorami che potrebbero benissimo fare da set per il più romantico dei film.

Quello che dovete mettere in programma prima di partire è: assicurarvi una media disponibilità di tempo (diciamo almeno da giovedì a domenica, ma qualche giorno di più non guasta); avere un occhio di riguardo per le previsioni meteo (sotto la pioggia perdereste almeno la metà del piacere che la scoperta del Ticino può darvi); fare qualche telefonata di prenotazione (gli svizzeri sono precisini: sono più contenti se avvisate in anticipo del vostro arrivo); procurarvi un po’ di materiale illustrativo per evitare di fare giri a vuoto o sbagliare strada (per esempio, stampate questo articolo, e magari visitate i siti istituzionali che troverete qui in fondo).

Per il resto, la vacanza si prospetta all’insegna del no problem a oltranza. Prima di tutto perché in Ticino si parla italiano (e questo aiuta): al massimo bisogna fare i conti con colorite espressioni dialettali molto simili a quelle che si possono ascoltare nelle valli lombarde. Poi perché il clima fa scherzi barbini davvero molto raramente: le Alpi abbracciano il Ticino modificando le correnti fredde che provengono da nord, e i laghi subalpini mitigano la temperatura delle zone circostanti. E, dulcis in fundo, perché si mangia bene: per i ticinesi l’enograstronomia è parte fondamentale di un patrimonio culturale sinonimo di tradizione, come dimostrano le distese ondulate di vitigni curatissimi da cui nascono vini eccellenti che accompagnano senza incertezze i piatti dell’antica memoria locale. Come dire: un’apoteosi di aromi, profumi e sapori modulati sulla disponibilità, spesso stagionale, dei più tipici prodotti ticinesi, dalle castagne ai funghi, dal miele ai formaggi, dalle erbe medicinali al mais, dalla carne secca ai salumi e persino al riso (sì, avete letto bene, proprio il riso. E biologico, per di più: è dal 1997 che viene coltivato con successo sui terreni alla Maggia, a due passi da Ascona).

Dallo shopping alla natura

Vi ho convinto? Pronti a partire? Benissimo, allora… via! La strada che vi consiglio vi fa passare il confine direttamente in autostrada (la Milano-Como, naturalmente) a Brogeda: fermatevi subito dopo la frontiera e pagate la “vignetta” (la chiamano così), cioè il contrassegno che permette di viaggiare per un anno su tutte le autostrade svizzere senza ulteriori esborsi.

Una manciata di chilometri c’è già la prima, irresistibile sosta. Uscite a Mendrisio e lasciatevi tentare dall’emozione dello shopping sfrenato: l’occasione la offre il Fox Town, Factory Stores, enorme out-let della moda che ha fatto scuola e dove non c’è griffe internazionale (da Armani a Gucci, da Ferragamo a Ferrè, da Dior a Saint Laurent… ci sono proprio tutti, non manca nessuno) che non faccia a gara per proporre i suoi prodotti a prezzi di fabbrica, con sconti costanti che vanno dal 30 al 70%.

Poi, esaurita la febbre da shopping, vale la pena di dedicarsi alla natura. Ma non una natura qualsiasi: la spettacolare natura del vicinissimo Monte Generoso, scampolo di territorio delle Prealpi Luganesi al confine tra Svizzera e Italia, fiore all’occhiello dell’area del Mendrisiotto. Ed è qui che si può vivere la prima emozione da centauro: la salita che conduce in vetta a questa montagna giustamente considerata come la più panoramica di tutto il Ticino (1.704 metri di quota), è da tempo palcoscenico di epici raduni di moto d’epoca organizzati dall’Auto Moto Club Generoso di Mendrisio.

In alternativa, si può sempre raggiungere la cima in 40 minuti di viaggio su un comodo, e caratteristico, trenino a cremagliera che parte dalla stazione di Lugano Capolago. In ogni caso, di lassù, si vede più di quanto si possa sperare: ben quattro laghi (di Lugano, di Varese, di Como e Maggiore), dal Gran Paradiso al Monte Rosa, dal Cervino al gruppo del Bernina, e, se la giornata è davvero limpida, da Lugano fino alle guglie del Duomo di Milano.

Tra frassini e castagni

Chiamato anche Calvagione, il Monte Generoso offre una varietà di ambienti che hanno consentito lo sviluppo di una flora varia e interessante: l’area inferiore è dominata da terreni dedicati alle tradizionali attività agricole, con abbondante presenza di frassini, carpini e tigli, ma man mano si sale il ruolo di protagonisti viene assunto da castagni, betulle e faggi, boschi di conifere e larghi spazi di prateria alpina.

La complessità ambientale ha favorito la presenza di un’avifauna molto diversificata, tanto da diventare un vero e proprio paradiso per gli appassionati di birdwatching: il monte, infatti, rappresenta anche un crocevia privilegiato per le migrazioni tra l’arco alpino e la Pianura Padana. Su questa magnifica montagna, infatti, sono state segnalate 132 specie delle 304 osservate in tutto il Ticino, 84 delle quali sono nidificanti. Non che i mammiferi che vivono qui siano da meno: ne sono state censite ben 53 specie, cioè più dell’80% di quelle registrate in tutto il Ticino, comprese volpi, camosci, cervi, cinghiali, daini, conigli selvatici, lepri, caprioli, talpe, donnole, faine e pipistrelli, martore, faine, tassi, scoiattoli e ghiri.

Dove osano i centauri

Ma lo so: l’accenno all’Auto Moto Club Generoso vi ha incuriosito. Allora vi dico che la sua storia ha radici lontane nel tempo: è iniziata nel 1936 da un gruppo di amici che volevano solo fare dei bei giri in moto. Ma si sa, da cosa nasce cosa, e così, in poco tempo, furono organizzate le prime manifestazioni competitive: gare in salita sul Monte Generoso, gare di motocross e motoraduni fino alle più recenti “Rievocazioni Storiche del Generoso”. Vale davvero la pena di cimentarsi su questa salita che ha visto impegnati anche piloti del calibro di Hans Georg Anscheidt, Dieter Braun, Mike “the bike” Hailwood, Phil Read, Paolo Campanelli oltre a specialisti della montagna come i campioni europei Angelo Tenconi, Elio Fontana, Walter Rungg.

Motivi di sicurezza e nuovi regolamenti hanno decretato la fine delle competizioni sportive motociclistiche sul Monte Generoso, ma ci si può sempre consolare con l’appuntamento annuale con la “Rievocazione Storica”, alla quale sono ammesse moto stradali e sidecar d’epoca, che si svolge in contemporanea con il Moto Raduno del Monte Generoso.

Lugano: la bella signora

Esaurita la sbornia da curve in salita, sono sufficienti pochi minuti di autostrada per arrivare a Lugano, la “bella signora” del Canton Ticino, piazza finanziaria ed elegante centro di riposo, di cultura, di divertimento. Per decidere come passare il tempo in questa città affacciata sul lago che concilia la vocazione finanziaria con la spiccata inclinazione a una qualità della vita a cinque stelle, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dipende dallo stato d’animo del momento.

Se si è in fase sentimentale, per esempio, niente di meglio che un giro in battello sul Ceresio per far spaziare lo sguardo su un paesaggio che sembra uscito da una stampa ottocentesca tanto è bello e suggestivo: piccoli paesi caratteristici arroccati sulle rive, scorci di vallate verdissime, imbarcaderi pittoreschi che rievocano il tempo in cui la vita dei pescatori lacustri non era poi così idilliaca come la immaginiamo.

Piacevolissima anche una semplice passeggiata sul Lungolago, oppure per le stradine del centro di Lugano, tutto un rincorrersi di negozi eleganti e banche d’affari, caffé e locali dal sapore antico, portici e chiese antiche. Oppure, se si è in vena di spunti culturali, si può andare alla scoperta della Lugano di Hermann Hesse, iniziando magari dal Museo di Montagnola, allestito nel 1997 nei locali della Torre Camuzzi, giusto a due passi dalla pittoresca Casa Camuzzi, dove lo scrittore visse dal 1919 al 1931.

Tornare bambini

E se, invece, in cuor vostro avete voglia di tornare un po’ bambini, Lugano vi offre anche questa possibilità: basta andare a Swisseminiatur, un grande parco di 14 mila metri quadrati che è anche un gradevole museo all’aperto in cui ammirare i più importanti edifici e mezzi di trasporto svizzeri fedelmente riprodotti in scala 1:25.

In totale ci sono 120 modelli: dal castello di Briga a quello di Sargans, dalla tenda del Circo Nazionale Svizzero alla pista di bob di St. Moritz, dai granai vallesani alla Torre dell’Orologio di Berna. Una piccola curiosità: tra i tanti monumenti riproposti in formato mignon c’è anche il Duomo di Milano. Svista voluta? Tributo dovuto allo spirito di fratellanza e vicinanza? O velato invito di annessione alla Padania?

Esperienze mozzafiato

L’itinerario ticinese può poi proseguire spostandosi verso l’altro lago del Cantone: il lago Maggiore. Lungo il percorso, però, meglio fare una deviazione per non perdersi la possibilità di visitare la Valle Verzasca. Ne vale la pena. E non solo per la straordinaria bellezza del paesaggio e per la cristallina trasparenza del fiume a cui la valle deve il suo nome, ma anche per altre emozionanti sorprese.

Come, per esempio, l’imponenza della diga idroelettrica di Verzasca. E anche per la possibilità di fare, proprio da quella diga, un’indimenticabile esperienza di bungee jumping: il “salto” dura circa due minuti, più che sufficienti per farsi venire il cuore in gola e anche per capire cosa ha provato l’affascinante Pierce Brosnan quando, nei panni di 007, ha compiuto lo stesso lancio, da quella stessa diga, durante le riprese del film “GoldenEye”.

Dopo, il resto della valle, con il suo verde intenso, apparirà ancora più rilassante. Tanto che, una volta arrivati a Lavertezzo, caratteristico borgo antico dalle magnifiche case in pietra, la tradizione del tuffo nel fiume Verzasca dal famoso Ponte dei Salti sembrerà poco più di un gioco da ragazzi. Ma non lasciatevi tentare: l’acqua è ghiacciata, quindi provateci solo se è luglio pieno, se c’è un sole che spacca le pietre e se siete più che resistenti alle temperature polari.

Milionari e intellettuali

Un angolo di Ascona

Ancora qualche chilometro immersi nel verde e nella natura, ed ecco che il viaggio alla scoperta del Canton Ticino conduce ad Ascona. Sì, lo so: una leggenda metropolitana vuole che sia mecca di milionari annoiati in vena di elucubrazioni intellettuali. Parliamoci chiaro: è una leggenda che è ora di sfatare. Per carità: i milionari ci sono davvero, e sono tanti i ricchi fortunati che hanno scelto di fare di Ascona la loro patria adottiva. E ci sono pure gli intellettuali, ci sono sempre stati e sempre ci saranno in questa città dall’aspetto antico e dal cuore colto, ospitale ma mai invadente, allegra ma mai banale. Ma le due categorie di cittadini acquisiti, messe insieme, creano un effetto straordinariamente positivo: appena si arriva ad Ascona si ha subito la sensazione di essere “a casa”, non ci si sente stranieri in terra straniera.

Ascona, insomma, non è solo bella: è vivibile e da vivere. E basta pronunciarne il nome per evocare il ricordo di un luogo molto speciale che, da più di cento anni, fa di Ascona un fulcro essenziale della vita culturale non solo svizzera, ma mondiale. Cioè il Monte Verità. Che non è solo un centro culturale, un parco botanico e un museo, ma è soprattutto un polo magnetico di convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni e personaggi storici. Visitarlo per crederci.

Baronesse alla riscossa

E se non basta l’atmosfera avvolgente, rilassante ed elegante del suo pittoresco lungolago, se ci si vuole immergere ancora di più nella realtà di Ascona per conoscerla e viverla proprio come gli asconesi, allora non bisogna perdersi una minicrociera sul Verbano ticinese con destinazione le isole di Brissago, minuscolo arcipelago la cui storia, e la cui fama, sono affascinanti come un romanzo.

Tutto comincia quando, nel 1881, la baronessa Antoinette Bayer, figlia naturale dello zar Alessandro II, sposa a Londra Richard Flemyng de St. Leger. Poco dopo, nel 1885, decide di trasferirsi, armi e bagagli, sull’isoletta di San Pancrazio, chiamata anche, con un pizzico di ironia, Isola Grande: uno scampolo di terra di poco più di 25.568 metri quadri a due bracciate dall’Isola di Sant’Apollinare, o Isola Piccola, solo 8.186 metri quadri di natura selvaggia strappati alle acque scure del lago Maggiore.

Le Isole di Brissago sono tutte qui. Ma sono anche qualcosa di più: grazie all’iniziativa della baronessa, infatti, a San Pancrazio è nato uno straordinario Parco Botanico in cui oggi vivono circa 1.700 specie di piante rare provenienti dal Mediterraneo, dall’Asia subtropicale, dal Sud Africa, dalle Americhe e dall’Oceania. Uno spettacolo da non perdere.

Superstar e arrampicate

Ci siamo, il nostro itinerario ticinese sta per concludersi. Prima di tornare a casa, magari rientrando in Italia percorrendo verso sud le coste del Verbano, c’è però ancora qualcosa che non si può fare a meno di visitare. È Locarno, città chic e dolce che ha legato a doppia mandata la sua celebrità con quella dell’altrettanto famoso Festival del Cinema che, ogni anno, richiama da ogni parte del mondo le maggiori star internazionali: registi, attori e sceneggiatori, ma anche un pubblico da parterre esclusivo.

Finito? No, non ancora.

Prima di tornare in Italia c’è ancora un’esperienza che vale la pena di vivere: quella della salita in funivia sul Cardada (www.cardada.ch), il monte che sovrasta Locarno, e che può poi proseguire, in seggiovia, sino all’Osservatorio geologico di Cimetta, da dove lo sguardo spazia a 360 gradi dal delta del fiume Maggia, il punto più basso di tutta la Svizzera, tra Locarno e Ascona, sino al Monte Rosa, il punto più alto della Confederazione Elvetica.

Se la salita in funivia vi sembra poco sportiva, potete sempre decidere di raggiungere la cima a piedi lungo sentieri larghi come strade, ottimamente tracciati e segnalati.

Oppure, se avete buone gambe, dopo aver parcheggiato la moto potete mettervi in sella a una mountain bike e arrancare fino alla vetta: il sentiero, infatti, è in parte lastricato proprio per agevolare l’arrampicata dei più impavidi.

Un tramonto con Ciano e Nita

In ogni caso, una volta arrivati in cima prendetevi un po’ di tempo. Magari fermatevi a mangiare e a dormire alla Capanna Lo Stallone, a quota 1.486 metri: sarebbe riduttivo definirlo banalmente un “rifugio” alpino. E non solo per il comfort oggettivo dell’ambiente sia all’interno, sia all’esterno. Soprattutto per la simpatia, la comunicatività, l’allegria e l’ospitalità genuinamente cordiale di Ciano (Luciano) e Nita (Anita), i proprietari.

Per non parlare della cucina di Nita: un attentato continuo alla linea compiuto a suon di insalate che sono mix straordinari e insoliti di gusti, stufati e arrosti da assaporare con le narici ancor prima che con il palato, polente cucinate sul fuoco di legna (ma queste, a onor del vero, sono opera di Ciano), dolci favolosi, abbinamenti con vini da far invidia a chef e sommelier blasonati. Anzi: con in mano un bicchiere di vino ticinese doc sedetevi su una sdraio all’aperto a godervi il tramonto. Non ve ne pentirete. Il tramonto, visto da lassù, è sempre un po’ struggente. E il gusto morbido del vino lascia in bocca un bouquet profumato di nostalgia. Perché la vacanza in Ticino sta per finire, of course.

 

Per saperne di più

 

Maggiori informazioni sul Canton Ticino, e sulla Svizzera in generale, si possono trovare ai siti: www.ticino.ch, www.swissworld.org, www.swissinfo.ch, www.MySwitzerland.com.

Per la zona di Mendrisio, shopping al Fox Town e salita al Monte Generoso: www.mendrisio.ch, www.mendrisiottotourism.ch, www.foxtown.ch, www.automotoclubgeneroso.ch, www.montegeneroso.ch.

Per Lugano e dintorni: www.lugano-tourism.ch, www.lagolugano.ticino.ch, www.hessemontagnola.ch, www.swissminiatur.ch.

Per il bungee jumping in Val Verzasca e per Lavertezzo: www.trekking.ch, www.lodrino-lavertezzo.ch.

Per Ascona e dintorni: www.ascona.ch, www.monteverità.org, www.isolebrissago.ch, www.lagomaggioreexpress.com.

Per Locarno e dintorni: www.locarno.ch, www.maggiore.ch, www.cardada.ch.

 

 

Dove dormire

 

A Lugano: Villa Sassa Hotel Residence & SPA, www.villasassa.ch.

Ad Ascona: Hotel Tamaro, www.hotel-tamaro.ch; La Meridiana, www.garni-la-meridiana.ch; Castello Seeschloss, www.castello-seeschloss.ch.

A Cardada: Capanna Lo Stallone, www.stallone.ch.

Dove mangiare

 

Grotto Efra, Sonogno, tel. 0041-91-7461173.

Ristorante Villa Emden, isole di Brissago, www.isolebrissago.com.

Bistrot Latino, Locarno, via Marcacci 9, tel. 0041-91-7510170.
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