Ducati Multistrada 1200 S Touring

Prova Ducati Multistrada 1200 S Touring

La moto “totale” dalla casa bolognese, comoda da essere utilizzata per i viaggi anche in coppia, potente e veloce anche nella guida sportiva. Elettronica super sofisticata e sospensioni semi-attive ne migliorano notevolmente la sicurezza durante la guida.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

Com’è: Linea slanciata e grintosa. 

La Multistrada S Touring non tradisce certo quelle che sono le caratteristiche delle moto prodotte dalla Ducati, linee morbide e moderne ma che esprimono comunque un animo sportivo.

La porzione anteriore è quella meglio riuscita, le due “voraci” prese d’aria si allungano oltre il cupolino, appena più sopra il doppio gruppo ottico anteriore con luce anabbagliante a led, stessa scelta per gli indicatori di direzioni inglobati nei paramani.

Il parabrezza sulla nuova versione 2013 è più alto e ampio (+18 mm in altezza, + 43mm in larghezza), garantisce una maggiore protezione alla pressione dell’aria, inoltre è regolabile manualmente facendolo scorrere verticalmente, anche utilizzando una sola mano.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

Le valige laterali, dalla capienza di 58l, hanno una forma slanciata e ben si sposano con la linea della moto, inoltre sono sapientemente “alleggerite” nei volumi grazie ai due gusci anteriori verniciati nel colore della moto.

In questa versioni Touring S non mancano le manopole riscaldate e il pratico cavalletto centrale.

La strumentazione, o plancia di controllo, è un LCD completo di tutte le informazioni utili alla guida, compreso l’indicatore di marcia inserita; sulla destra oltre alle spie di servizio è inserito un ulteriore LCD circolare che riporta le informazioni sulla mappatura utilizzata (Sport-Touring-Urban-Enduro), e sul settaggio delle sospensioni in base al carico sulla moto. 

Il motore: Testastretta 11° DS di seconda generazione.

 Il propulsore dalla Ducati Multistrada è il bicilindrico ad L da 1198 cc, con la caratteristica distribuzione Desmodromica a 4 valvole per cilindro, doppia accensione (Dual Spark) e raffreddamento a liquido.

La seconda generazione dei motori Testastretta 11° DS ha portato miglioramenti in termini di prestazioni, la potenza erogata ora è di 150 cavalli e la coppia di 12,7kg, con un incremento di quest’ultima di 0.6 kgm rispetto alla precedente versione. L’evoluzione del propulsore ha rivisto la ricollocazione degli iniettori e l’introduzione della doppia accensione (DS), quindi ora ci sono due candele per ogni cilindro.

Sempre con l’obbiettivo di ottimizzare la combustione è stato introdotto un sistema di aria secondaria, utilizzato già sulla supersportiva 1199 Panigale, che tramite una valvola elettrocomandata, inietta a seconda delle necessità di funzionamento aria pulita nei collettori di scarico. L’aria proveniente direttamente dall’airbox permette di completare l’ossidazione degli idrocarburi incombusti, riducendo i valori di HC e CO.

La frizione è in bagno d’olio ed ha la funzione antisaltellamento, inoltre per diminuire lo sforzo alla leva è installato un sistema di asservimento progressivo che aumentando il coefficiente d’attrito dei dischi frizione permette di ridurre il carico delle molle spingi disco.

I miglioramenti nella progettazione e nell’utilizzo di materiali di migliore qualità ha portato ad aumentare i chilometri d’intervento manutenzione, consentendo ad esempio la registrazione delle valvole ogni 24.000 km.

Telaio e sospensioni: il traliccio amato dai ducasti. 

Il telaio della Multistrada è un traliccio anteriore con tubi di grosso diametro che si accoppia a due piastre centrali fuse, nella porzione posteriore ci sono due fiancatine realizzate sempre in tubi e chiuse da un elemento portante realizzato in tecnopolimero.

Le sospensioni sono dotate della tecnologia  Ducati Skyhook Suspension (DSS) che permette la variazione di regolazione del freno idraulico in compressione ed estensione e del precarico della molla al posteriore, automatica e integrata nel Riding Mode o personalizzabile dal computer di bordo.

La forcella anteriore è una Marzocchi con steli da 48 mm, mentre al posteriore è installato un monoammortizzatore Sachs, entrambi hanno una corsa di ben 170 mm.

L’impianto frenante prevede all’anteriore 2 dischi semiflottanti da 320 mm, con pinze Brembo ad attacco radiale a 4 pistoncini, mentre al posteriore disco da 245 mm abbinato ad una pinza a 2 pistoncini.

Da sottolineare poi l’istallazione dei bellissimi cerchi lega leggera a 10 razze del modello 1199 Panigale, su cui sono installati i performanti pneumatici Pirelli Angel GT, nelle misure 120/70 R17 per l’anteriore, e 190/55 R17 al posteriore. 

Elettronica: quattro mappature per cambiarla di personalità. 

L’elettronica della Multistrada 1200 è talmente estesa da poter gestire quasi tutte le componenti vitali delle moto, ottenendo così una moto “viva” ed in grado di cambiarsi d’abito assecondando le necessità di guida del pilota e del percorso che si sta affrontando.

Le quattro modalità di guida:

-Riding Mode Sport, massima potenza a 150 CV, l’erogazione della cavalleria diventa più energica e le sospensioni s’impostano per un assetto più sportivo e controllato. Il DTC riduce la sua presenza d’intervento e passa al livello 4, ed anche l’ABS diventa meno invasivo passando al valore 2.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

-Riding Mode Touring,la più utilizzata non solo nei viaggi, prevede massima potenza a 150 CV, ma con un erogazione della coppia fluida, le sospensioni si tarano per regalare il massimo del confort. Il DTC passa al livello 5, mentre l’ABS a livello 3.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

-Riding Mode Urban,da utilizzare nei percorsi cittadini, prevede la potenza ridotta a 100 CV, l’assetto è più confortevole e le sospensioni si tarano per affrontare agevolmente tombini, buche, ecc. In questa modalità il DTC s’imposta sul livello 6, l’ABS su livello 3, che prevede l’ottimizzazione della ripartizione della frenata combinata per l’uso cittadino.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

-Riding Mode Enduro, la potenza ritorna ad essere a 100 CV, come nella modalià Urban, le sospensioni si adattano per affrontare i percorsi off-road.

Ducati Multistrada 1200 S Touring

Il DTC si sposta al livello 2 e l’ABS a livello 1 che tra le altre cose viene parzialmente disabilitato sulla ruota posteriore.

Il sistema di regolazione consente di intervenire in maniera manuale sulle singole mappe, potendo così modificare i parametri sia del DTC che dell’ABS, oltre alla personalizzazione della taratura delle sospensioni secondo le proprie esigenze. Non manca comunque poi la possibilità di ricaricare i valori di default impostati dalla fabbrica. 

Il Ride By Wire, è l’acceleratore elettronico, che permette di controllare la potenza del motore tramite una centralina elettronica.

La potenza non è più solo regalata dal covo dell’acceleratore, ma passa attraverso la centralina, che in basa agli input registrati, comanda direttamente l’apertura dei corpi farfallati.

Il sistema RbW, è il sistema che permette di utilizzare tre diverse mappature per l’erogazione della potenza, passando dai 150 CV erogati in maniera sportiva (Riding Mode Sport), ai 150 CV con erogazione progressiva (Riding Mode Touring), ed infine alla modalità 100 CV progressivi (Riding Mode Urban- Riding Mode Enduro). 

Altra novità importante inserita in questa versione Multistrada Touring S è il dispositivo Ducati Skyhook Suspension (DSS), controllo semi-attivo delle sospensioni.

La centralina regola il freno idraulico delle sospensioni in maniera continua, mantenendo sempre un assetto costante indipendentemente da quelle che sono le caratteristiche del percorso che si sta affrontando.

La sensazione alla guida, da quello promesso dai tecnici Ducati, è di avere la moto appesa al cielo con un gancio, in maniera bilanciata e su qualsiasi tipo di percorso.

La centralina interagisce con i dati del Ridi Mode, acquisisce i dati provenienti della pressione esercitata sull’impianto frenante e sul controllo di trazione, e dei quattro accelerometri, due piazzati sulle ruote, gli piazzati uno sulla piastra dello sterzo ed uno sul posteriore.

Un algoritmo analizza i dati e in un tempo di cinque millisecondi di secondo, regola tramite le valvole a solenoide, i registri idraulici delle sospensioni (compressione ed estensione). 

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La guida: adatta ad ogni tipo di percorso.

La prima novità, una volta che ci si accinge a partire con la Multistrada 1200, è quella che non c’è il blocchetto di accensione per mettere in moto il potente bicilindrico. La chiave è di tipo elettronico, quindi basta averla in giacca perché si possa mettere in moto il propulsore; stessa cosa per quando s’inserisce il bloccasterzo, visto che basta spingere un pulsante per inserirlo. Una volta avviato il quadro degli strumenti, completo di qualsiasi informazione utile alla guida, dalla grafica ben definita e chiara e da una bella retroilluminazione bianca, si accede a quelli che sono i settaggi di guida. Settaggi che possono comunque essere cambiati anche durante la guida, in maniera facile ed intuitiva.

In sella ci si trova subito a proprio agio, il manubrio largo è collocato alla giusta altezza rispetto al piano di seduta, e la postura è comoda e poco stancante, visto che il peso del corpo non grava mai sui polsi, anche durante la guida più sportiva. La sella è comoda, con un’ampia sezione d’imbottitura, l’unico neo è che è il tessuto “lega” troppo con l’abbigliamento, limitando gli spostamenti durante la guida.

Una volta avviato il bicilindrico, fa da subito la voce “grossa”, che non vuol dire che sia rumoroso, ma si capisce da subito che il “DNA” è certamente quello della casa bolognese.

In strada mantiene fede a tutto quello che è stato promesso, cioè una moto quasi adatta a far tutto, anche se non le si può certo chiedere di essere poi super-specialistica in una delle quattro modalità di utilizzo.

In città si adatta bene, il piano di seduta è distante 850 mm da terra, ma visto il ridotto ingombro del bicilindrico e un attenta profilatura della sella, le gambe riescono ad allungarsi agevolmente, e anche chi è alto come me 172 cm tocca agevolmente i piedi sul manto stradale. Le inversioni ad “U” a bassa andatura, avvengono sempre con sicurezza, visto anche il peso limitato della moto dichiarato in 245 kg in ordine di marcia.

Il propulsore, impostato in modalità “Urban”, e quindi con la potenza di 100 CV, si adatta alle velocità limitata dell’uso cittadino, le sospensioni sono più cedevoli e assorbono le asperità del manto stradale con sicurezza.

La città in realtà sta stretta alla Multistrada, non tanto perché non si adatti, quanto perché si cala talmente bene nella viaggiatrice, che il viaggio non è mai troppo stancante.

S’imposta la modalità Touring, è già da subito si apprezza il cambio di potenza che passa a 150 CV, non si ha più la sensazione che il bicilindrico sia “imbavagliato” in una modalità di utilizzo che gli sta stretto.

In autostrada basta alzare il cupolino anteriore nella posizione più alta, cosa che è possibile fare anche con una sola mano, e casco e spalle sono ben protetti dalla pressione dell’aria. Il propulsore fa poca fatica a mantenere per lunghe percorrenze la velocità codice di 130 km/h, e visto l’abbondante potenza e coppia, anche eseguire velocemente i sorpassi è un gioco da ragazzi. La ciclistica rimane coerente e mai troppo “ballerina”, riuscendo comunque a filtrare agevolmente quelle che sono le asperità del manto stradale.

Il DNA è quello di casa Ducati, quindi non fa certo mancare il divertimento quando si decide di utilizzare la Multistrada in modo sportivo. Cambio di mappatura, si passa alla Riding Mode Sport, la potenza di 150 CV è espressa in maniera più “cattiva” e le sospensioni elettroniche diventano più “sostenute”. Ruotare la manopola dell’acceleratore arriva il vero divertimento, nelle accelerazioni nelle marce basse si viene sbalzati in avanti con decisione, con qualche gustosa impennata della ruota anteriore. L’impianto frenante è potente e permette una perfetta modulazione della forza frenante fin dentro la curva; mollati, i freni ci si affida alla tenuta degli pneumatici Pirelli Scorpion Trail che offrono effettivamente caratteristiche di grip tipiche di quegli installati su moto supersportive. 

Il passeggero: sta comodo.

La compagna di viaggio non vi maledirà, viaggia abbastanza comoda con un’ampia sezione di sella e con le pedane abbondanti e ricoperte da gomma antiscivolo.

Le maniglie di sostegno sono ampie e robuste, necessarie da utilizzare quando il pilota si “attacca” troppo ai freni. Il dislivello tra la sella del pilota e quella del passeggero fa sì che, chi viaggia dietro, è parzialmente esposto alla pressione dell’aria, cosa che comunque dipende anche dalle rispettive altezze di pilota/passeggero. 

Il turismo: sempre gradito.

La Multistrada è la moto che riesce a mettere pace nella “coppia”. Abbastanza comoda, sia per pilota sia per passeggero, dotata di borse laterali per i bagagli, e con un altissimo concentrato di tecnologia ad aumentare la sicurezza attiva durante la guida.

I suoi percorsi preferiti sono quelli asfaltati, non importa che siano le tortuose strade di montagna o i veloci trasferimenti autostradali, mentre per il fuoristrada è consentito qualche fuori-percorso impostando la mappatura in modalità Enduro. 

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Colorazioni

ROSSO

MATT CHROME

CARATTERISTICHE TECNICHE

Motore: Bicilindrico a L di 90°

Telaio: Traliccio in tubi di acciaio

Lunghezza:  2.200 mm

Altezza sella: 850 mm

Inclinazione cannotto sterzo: 25°

Avancorsa: 110 mm

Interasse: 1530 mm

Capacità serbatoio carburante: 20 l

Peso a secco: 217kg

Peso in ordine di marcia: 245kg

 Pneumatico anteriore: 120/70 ZR 17 Pirelli Scopion Trail

Pneumatico posteriore: 190/55 ZR 17 Pirelli Scorpion Trail

Impianto frenante: con ABS di serie. Doppio disco anteriore da 320 mm e singolo posteriore da 245 mm.

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