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EICMA 2018: oltre le gambe c’è di più

Una carrellata di immagini in diretta, o quasi, dai padiglioni del Salone di Milano. Luci e colori, telai e motori, forma e sostanza. Anche (soprattutto?) delle ragazze di EICMA 2018.

La battuta più scontata è: “Ah, perché c’è anche una moto lì accanto?”. Beh, in effetti a volte era davvero difficile concentrarsi sulle novità presentate, certe ragazze di EICMA 2018 attiravano decisamente più attenzione delle moto stesse, e a qualcuno comincia anche a sembrare esagerata tutta questa profusione di epidermide. Ma ormai le modelle fanno parte della tradizione, del rito direi, al pari dei ragazzini in cerca di gadget e adesivi, dei viandanti con lo zaino che quando si voltano fanno danni, delle fidanzate stanche e annoiate, delle code ai ristori, delle salamelle alle 9 del mattino, dei selfie coi piloti, degli sguardi interrogativi dopo i selfie: “Ma chi è?”.

Ma si sa, in un mondo troppo spesso dominato dal virtuale questi eventi sono una vetrina reale, e la vetrina per forza di cose deve essere attraente, e per attrarre allora ben vengano signorine sorridenti e vestite il giusto; e comunque l’appassionato vero sa distinguere una gomma in mescola da una al silicone, e sa cogliere il particolare che fa la differenza tra un’opera d’arte e una ciofeca.

Pronti? Via! Facciamoci una passeggiata tra gli stand allora, in cerca delle nostre regine e di ciò che ci ha colpito. Per esempio in Ducati si aspettavano standing ovation per la Panigale V4 R, oppure caccia agli autografi per Dovi e Jorge, invece erano tutti a fare capannello intorno alla Scrambler Desert Sled. Valli a capire gli appassionati. (ah, perché lì sotto c’è una Scrambler?)

 

A proposito di Scrambler, per chi si lamenta dell’estetica dei voluminosi scarichi alti di serie della 1100, ecco la proposta di HP Corse.

 

Attesissima e gettonatissima la Guzzi V85, bella anche in versione “Signora in rosso”, ma non c’è partita, la  gialla/bianco/rossa è tutta un’altra storia. Con buona pace di Kelly LeBrock.

 

Intanto la Yamaha Niken cerca di capire cosa farne di quella ruota in più, e prova ad assumere la sua forse più consona personalità da tourer.

 

E’ stata la prima moto che abbiamo incontrato appena messo piede in fiera, e ci è piaciuta un sacco la Italjet Caffeina, sarà per quel 59 che ci è così caro (niente domande, please).

 

Ma eccola qua una delle regine, chissà se sarà vera gloria? Beh, di sicuro la Suzuki Katana era la più fotografata, ammirata, sognata. D’altra parte si presenta con una linea slanciata, ottimi ammortizzatori, accattivante anche nella vista posteriore, e pure comoda (presumo almeno).

 

Ecco, allo stand MV invece c’è sempre da farsi travolgere da tempeste ormonali senza bisogno di aiutini esterni. E per chi ha una certa età (leggi sopra alla voce Italjet) basta la tre cilindri di Ago.

 

 

Inossidabile Vespa, sinonimo di semplicità, praticità, linee pulite, bellezza senza tempo, qui in versione Polini, sicuramente pepatissima a dispetto delle apparenze.

 

Ma torniamo alle rudi e sporche motociclette, che quelle sudicie hanno sempre un gran fascino. Questa poi ha appena vinto la prima prova del Trofeo Scrambler&Special.

 

Sì ma allora questa regina? Come si fa, impossibile. Allora facciamo che per noi il podio ha tre primi posti. In ordine alfabetico:

Anastasia, 20 anni di Milano, studentessa alla IULM, già avviata nel mondo dello spettacolo ma anche dell’imprenditoria, settore gioielli. Beh, per forza.

Elisa, 23 anni di Roma, già conosciuta allo scorso MotoDays sempre in sella alle Suzuki (squadra che vince non si cambia), e futura igienista dentale. O anche mentale, visto che la testa mi sa che l’hanno persa in parecchi.

Marialaura, di Busto Arsizio, 20 anni, studia lingue per l’impresa, ne parla già 5, per dire. A conferma che oltre le gambe c’è di più.

Alla classifica moto ancora non abbiamo pensato.

 

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