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Mugello Rally, genesi di una classica

MUGELLO RALLY, GENESI DI UNA CLASSICA

di Carlo Nannini (Kiddo)

Qualche tempo fa, chiacchierando con Carlo Cianferoni di Curve & Tornanti, fondatore insieme a Gianni Giorgi della scuola di Guida Sicura Su Strada della Federazione Motociclistica Italiana, ci confidò un suo pensiero in merito al perché la prima scuola per motociclisti stradali avesse avuto origine proprio in Mugello.

Carlo sosteneva che la conformazione stessa del territorio racchiude in poche centinaia di chilometri intorno alla vallata, vicinissima al Centro Tecnico Federale di Polcanto dove ha sede il GSSS, una varietà di percorsi unica e alcuni fra i più bei Passi e belle strade d’Italia, che conserva una percorribilità rara in quasi tutti i mesi dell’anno, con asfalti molto ben tenuti e impegnativi da guidare, ma per questo ancora più entusiasmanti e propedeutici. Insomma, sembra proprio che in questo tratto di Appennino ci fossero le condizioni ideali perché una scuola per insegnare ai motociclisti che non usano la moto per le competizioni di qualsiasi genere ma semplicemente turismo o uso quotidiano a migliorarsi nella guida, prendere consapevolezza di sé e del proprio mezzo fosse concepita, sviluppata e diventare il caposaldo del concetto stesso di guida sicura su strada.

Mugello Rally, genesi di una classica. Lo start!

Per questa unicità del territorio, molto probabilmente la scuola GSSS è un modello anche difficilmente esportabile in altre aree, dal momento che offre agli istruttori e agli allievi che tornano per affrontare i successivi gradi di apprendimento dei percorsi sempre diversi, mutevoli con le stagioni e articolati.

Un legame strettissimo con il Mugello e l’Appennino tosco-emiliano, quindi, che Cianferoni e Giorgi hanno voluto celebrare per la ricorrenza del decimo anniversario della nascita della scuola in occasione della Annual Reunion, una festa che chiama a raccolta insegnanti ed allievi vecchi e nuovi alla fine dell’anno scolastico che per GSSS va da primavera ad autunno.

Anche per quest’anno il GSSS ha confermato la partnership con Triumph, che fornendo alla scuola le moto indispensabili per effettuare i corsi permette non solo che la scuola federale di guida sicura continui ad essere una bellissima realtà, ma anche di dimostrare che conoscere la moto, la fisica e la geometria che ne regola la dinamica, la fisicità richiesta è indispensabile anche su modelli nuovissimi e al top come dotazione meccanica ed elettronica, che comunque non sostituisce una vera conoscenza delle tecniche di guida.

Il modo migliore di chiudere in bellezza un decennio di esperienze fondamentali per tutto il motociclismo italiano d’eccellenza, che si può fregiare di una scuola come GSSS a livello internazionale, non poteva essere altro che organizzare un evento che fin dalla prima edizione ha subito avuto il sapore di una Classica, ovvero uno dei ritrovi fondamentali nella vita delle due ruote a motore organizzati dai Motoclub più importanti (generalmente off road) alla conclusione di un programma annuale.

La ricetta non è inedita ma non semplice da organizzare, anzi eventi simili sono stati grandi successi in passato e mai abbastanza rimpianti, basandosi sulla guida tramite road book, che in questo caso poteva portare a due diversi percorsi: su strada e fuori.

Se il percorso su strada ha portato ad esplorare alcune delle più belle strade dell’Appennino, e alcuni Passi che noi di Moto-Ontheroad non ci stancheremo mai di segnalare fra i più emozionanti e belli da guidare come il Giogo, la Colla, il Muraglione, quello fuori strada ha permesso di scoprire alcuni dei paesaggi più belli e nascosti del Mugello, dove le Triumph Tiger in dotazione al team GSSS hanno messo in luce le ottime doti di fuoristrada adatte a tutto. Imprendibile sui tratti guidati su strada, lasciando un po’ scorrere la moto pur mantenendo sempre una guida in perfetta sicurezza, la Speed Triple, forse perché in mano agli istruttori.

La formula adatta ai bicilindrici ci aveva fatto pensare in un primo momento ad una sorta di “Eroica del Mugello”, ma ci siamo dovuti ricredere dal momento che la conformazione del territorio è profondamente diversa fra le due zone della Toscana, e l’Appennino in off road, seppur su percorsi selezionati per permettere di passare coi grossi bicilindrici, è decisamente più impegnativo della semplice strada bianca della Val d’Orcia o del senese.

Alla fine del giro però, nonostante alcuni tratti abbastanza impegnativi senza le dovute gomme tassellate o la giusta esperienza, abbiamo visto i partecipanti molto sereni cimentarsi nella immancabile gara di lentezza, ormai una Classica nella Classica, dove i nervi distesi per la bella giornata in compagnia hanno lasciato spazio anche a momenti di autentica goliardia.

Una esperienza, questo Rally, che mancava senz’altro nel panorama degli eventi locali e che lo staff C&T ha intenzione di far diventare un appuntamento fisso.

La divertente ‘gara di lentezza’.
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