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Il mio viaggio nei Balcani lungo due anni – Quarta e ultima parte

Pedalavo sulle strade del “Cammino di Santiago” e nei miei pensieri prendeva forma il viaggio in moto che da lì a poco avrei fatto nei Balcani. Sono anni che ormai solco le strade dei Paesi dell’Est e più mi appassiono delle bellezze naturali di quei luoghi e dell’ospitalità della gente che ci vive.

Testo e foto di Mauro Rocca

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Ad attendermi, dopo una lunga convalescenza, è la costa bulgara sul Mar Nero, caratterizzata dal parco naturale di Sinemores, nella parte sud al confine con la Turchia, mentre più a nord si trovano le città balneari Burgas e VarnaSul lungomare di Varna, nel parco che separa la città dal mare, vi è a cielo aperto un museo di moto e uno di navi militari.

Attraverso strade immerse nei vigneti della Tracia e i boschi dei monti Balcani, ritorno verso la Bulgaria Centrale, transitando dal passo Troyan, sulla cui sommità si staglia l’imponente Arco di trionfo, ricordo della liberazione, nel 1878, dal dominio turco.

L’antica capitale Veliko Tarnovo con la sua fortezza e le spettacolari mura medievali, con i dintorni montuosi e i suoi villaggi, sono una perla della cultura bulgara del periodo ante dominio sovietico.

Lovech è una piacevole cittadina situata in una verde vallata e sulle colline circostanti si trovano i segni di una strada romana costruita dall’imperatore Traiano che portava, attraverso il passo Troyan, a Costantinopoli. Una grande fortezza domina la città e il vecchio quartiere sottostante perfettamente conservato.

Le meraviglie della Bulgaria continuano attraverso boschi secolari, montagne, vallate e altopiani fino alle sponde del Danubio che segna il confine con la Romania.

A Silistra attraverso il confine fra Bulgaria e Romania e mi dirigo al parco naturale del delta del Danubio. Uno spettacolo incredibile di flora e fauna e bracci di fiume larghi oltre trecento metri, un luogo incantevole che mi auguro rimanga per quanto possibile incontaminato.

Nel Delta del Danubio, la maggiore riserva di terre umide d’Europa, vi sono distese d’acqua e di terra coperte da vegetazione lussureggiante e selvaggia. Ci si perde nelle radure di salici bianchi e di pioppi neri, pioppi tremoli, querce, frassini, olmi, meli e peri selvatici; siamo nel regno delle piante rampicanti e delle liane che sottolineano la particolarità del paesaggio. Il fiume inoltre ospita oltre 300 specie di uccelli e 45 specie di pesci d’acqua dolce nei suoi numerosi laghi e paludi.

Un rapido passaggio da Bucarest, quasi tutta composta dagli orrendi palazzi e dallo sfarzo del lungo viale a quattro corsie divise da fontane, che porta al Palazzo del Parlamento, ricordo lasciato dalla dittatura.

Attraverso il passo di Transfagarasan, si lascia la Valacchia per entrare in Transilvania.

Come l’adriatica croata, anche la strada del Transfagarasan è considerata una delle più belle d’Europa ed è la più alta della Romania. I 35 Km del versante settentrionale sono certamente degni di nota per la particolare conformazione della strada dove ogni motociclista può trarre soddisfazione. Per arrivare a Sighisoara si possono ammirare una decina di chiese fortezza dall’inequivocabile stile mitteleuropeo.

Sibiu fu fondata dai Sassoni: coloni di origine tedesca. Alla fine del XVII secolo fu annessa alla monarchia austroungarica degli Asburgo, traendone indubbi benefici architettonici e culturali. La città diventò famosa nell’Europa Occidentale come la “Piccola Vienna”. Sibiu ancora oggi è attraente dal punto di vista economico e ospita numerose aziende internazionali, principalmente tedesche, austriache e italiane. Nel 2007, insieme a Lussemburgo, è stata proclamata Capitale Europea della Cultura.

Ultime tappe in territorio rumeno, la zona nord est, la Moldova con i suoi innumerevoli monasteri e poi verso ovest, da Bicaz attraverso uno spettacolare canyon si raggiungono Gheorgheni, Bistrita, Baia e Satu Mare.

Entro in Ungheria da Debrecen, poi mi dirigo verso la famosa località dove si produce il celebre Tokaji, situata nella zona nord-est del Paese.

Immersi in centinaia di ettari coltivati a grano e viti si giunge a Budapest«Budapest è la più bella città situata sul Danubio; una sapiente auto-messinscena, come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca. Budapest dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un’imponenza da città protagonista della storia» (da Danubio di Claudio Magris 1986).

Il lago Balaton, circondato da verdi colline con paesi ricchi di storia e tradizione, mi porta al confine con la Slovenia. Questa è un susseguirsi di curve, sali scendi all’ombra di boschi secolari, una vera entusiasmante serie di strade goduriose, prima di imboccare la monotona A4 che da Trieste mi porta a casa.

Il fascino della costa croata, la Bosnia Erzegovina con i suoi ricordi bellici, le belle e impervie strade dei parchi montani del Montenegro, il patriottico Kosovo, la verde Macedonia, i crudi paesaggi albanesi, l’unicità delle Meteore, la spettacolare Bulgaria, la Romania con alcune indimenticabili perle e non ultima l’Ungheria, con i suoi immensi campi di grano e Budapest, il gioiello del Danubio, rimarranno indelebili ricordi.

Una moto che instancabilmente mi ha condotto in ogni luogo, trasmettendomi direttamente tutte le emozioni e facendomi vivere momenti indimenticabili.

Un viaggio colmo di bellezze naturali, di quotidiane e sublimi sorprese, di natura incontaminata, ma soprattutto di popoli ospitali che vivono ancora con semplicità, apprezzando ciò che hanno e giustamente orgogliosi della propria terra.

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