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La Via della Pietra, un itinerario della Toscana meno conosciuta

Pievi millenarie, strade bianche che si snodano tra boschi e vallate. La Via della Pietra in estate riserva anche piacevoli momenti di frescura.

Per parlarvi della Via della Pietra dobbiamo spiegarvi che il Pratomagno è un piccolo altopiano che divide la valle formata dall’Arno appena nato, ovvero il Casentino, dal Valdarno, dove il fiume scorre decisamente più importante dopo aver girato intorno a questa zona.

Vi si estraeva un tipo di pietra arenaria tipica, pulita e relativamente resistente agli agenti atmosferici, adatta appena cavata alla realizzazione di prodotti di pregio come portali, capitelli, ornato.

Questo tipo di pietra, detto tecnicamente “Macigno del Pratomagno ” appunto, veniva cavata, lavorata e trasportata su strade lastricate mediante carri trainati da buoi dal Casentino, dal Monte Giovi e dalla valle della Sieve, ovvero il Mugello.

La bellissima Pieve di Romena
La Via della Pietra, un itinerario della Toscana meno conosciuta
La Via della Pietra, un itinerario della Toscana meno conosciuta

Si intuiscono spesso, percorrendo le strade bianche di questa parte di Toscana immersa nell’Appennino, le tracce e i fondi di quelle strade lastricate di pietre antichissime, così come è normale osservare gli edifici, le chiesette e le costruzioni rurali costruite con quella pietra serena: la pietra ‘color del cielo”.

Per chi ama guidare la moto su scorrevoli sterrate e strade asfaltate che si integrano perfettamente nel paesaggio, queste zone sono  davvero un’emozione e una scoperta continue.

La “Via della Pietra” è un itinerario fra Mugello e Casentino percorribile con moto adatte al fuoristrada che si snoda e cuce assieme le strade che permettevano il trasporto dei blocchi lavorati o da rifinire.

In alcuni tratti non asfaltati il percorso può essere assimilato alla celeberrima “Eroica”, l’itinerario onoff fra Chianti e provincia senese, in altri è decisamente più emozionante avventuroso.

Studiato per assecondare nel divertimento praticamente con qualsiasi tipo di maxienduro, non necessariamente tassellata, trattandosi di un percorso su strade collinari e su terreni molto vari può subire notevoli variazioni al mutare delle condizioni climatiche e delle precipitazioni.

D’inverno, dopo un acquazzone, il tratto vicino a Pomino, dove si tengono alcune delle più prestigiose scuole di motociclismo per maxienduro di blasonatissimi marchi, che non vengono in queste zone per caso, può trasformarsi in un percorso molto fangoso, così come quello in prossimità del Passo della Consuma, dove anche in periodi di prolungata siccità si trovano dei pozzoni da guadare. Divertentissimi, vi consigliamo di andare a visitare la pagina facebook de La Via della Pietra dove ci sono dei filmati che la descrivono.

Ma d’altronde, l’imprevisto, la necessità di adattarsi al mutare del fondo, non è forse questo il bello del fuoristrada, seppur sempre facile e godibile?

La difficoltà maggiore di tracciare un percorso adatto alle maxienduro, in zona Mugello, è stata quella di trovare le strade bianche agilmente percorribili, al netto come detto delle differenti condizioni atmosferiche. Paradossalmente i tratti più scorrevoli sono proprio quelli intorno a Borgo san Lorenzo, dove il nostro itinerario, idealmente, ha il suo start. Le strade sterrate da queste parti si trasformano spesso in mulattiere impercorribili, oppure finire davanti al cancello di una villa ed avventurarsi in solitatia o affidandosi alla traccia riciclata dall’amico può risultare molto… adrenalinico. Lasciando l’Alta Val di Sieve si sale ad esplorare il Monte Giovi, noto fin da tempi antichissimi per offrire sui due versanti cave di pietra molto resistente, e scendiamo per i mille tornanti fino ad Acone. La magia del bosco di Vallombrosa accoglie poi i visitatori, non prima di aver scoperto alcuni piccoli castelli seminascosti come quello di Ristonchi e di Ferrano, dove è possibile fermarsi per una visita, o esserci rifocillati in una delle numerose botteghe per assaggiare la celeberrima schiacciata, come quella di Paterno.

La Via della Pietra è un itinerario su starde aperte alla normale circolazione, l’invito è quindi di procedere sempre con cautela rispettando le normali regole del Codice riguardo alla velocità e di tenere se possibile la destra poiché sono spesso strade strette, ma anche di fare attenzione agli escursionisti a piedi e in bici, ammaliati dagli stessi splendidi paesaggia che ammiriamo noi in moto. Come sempre, nel caso si incontri qualcuno a piedi, suggeriamo di rallentare quasi a passo d’uomo per non alzare polvere, e se possibile salutare. Ne guadagneremo tutti, e potremo continuare a goderci questi scorci di bellezza senza il timore di trovarci davanti, dall’oggi al domani, una sbarra di divieto.

La Via della Pietra è percorribile, per il momento e in attesa di un vero evento collettivo che si annuncia come una pietra miliare nel mondo dell’adventouring, accompagnati da guide locali che in base alla capacità tecnica ed esperienza dei piloti, e in relazione alle condizioni del fondo decidono su quali tratti convenga avventurarsi.

Per i motivi sopra descritti, l’itinerario non è prefissato tramite cartelli ma comprende una zona geografica che spazia dal Mugello più rurale all’alto Casentino, e i diversi itinerari possono prendere dai 160 km del “base” fino ai 230 km comprendendo la valle del Casentino e, continuando a percorrere antichissime carrarecce di pietra con fondi compatti, fino a Camaldoli.

 

La puoi fare anche con noi nella settimana di vacanza che abbiamo organizzato ad agosto:

 

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