Site icon Moto On The Road | viaggi in moto, avventure in moto, turismo in moto

Val di Taro in moto, manetta e forchetta

Il Castello di Bardi

La Val di Taro merita di essere conosciuta per le belle strade, le meraviglie culinarie spesso con piatti a base di funghi e le ottime strutture ricettive. 

di Carlo Nannini (Kiddo)

Passo del Brattello, di Cento Croci, del Bocco, del Tomarlo, di Colla, di Santa Donna solo per dire dei più vicini, ma anche del Bracco, della Cisa o del Cerreto, giusto se vogliamo allontanarci un poco. Noi motociclisti abbiamo una percezione della geografia molto particolare, assolutamente settoriale, che tende a farci focalizzare un territorio quasi esclusivamente in relazione alla bellezza dei tracciati da percorrere in moto.

Probabilmente, se avessimo parlato semplicemente della Val di Taro in provincia di Parma in pochi, fra noialtri, avrebbero focalizzato l’esatta ubicazione.

Borgo Val di Taro e Bedonia sono le due località circondate da tutta questa bellezza di strade e passi da guidare, che vedono giustamente transitare una moltitudine di motociclisti provenienti principalmente dal nord Italia e che si fermano per una rapida sosta, ma che sicuramente meritano di essere conosciute molto bene, soprattutto per la capacità ricettiva e le meraviglie culinarie, primi fra tutti i piatti a base di funghi (prugnoli in primavera ma soprattutto porcini in autunno), il Parmigiano Reggiano prodotto nelle immediate vicinanze che trova posto in tantissimi piatti compresa la celeberrima torta alle erbe, la varietà di pasta “fatta in casa”.

Nella valle del Taro e del Ceno, che ospita la vicina località di Bardi col bellissimo castello, arrivano i gruppi di motociclisti lombardi dal milanese o dalla bergamasca, i liguri che attraversano il Tomarlo da Santo Stefano d’Aveto o da Varese Ligure per il Bocco oppure i toscani, come noi, che dopo una puntatina sulla sempre affascinante Cisa da Pontremoli attraversano il Brattello per arrivare a quella che si ha da subito la sensazione di poter definire una vera isola felice.

La serenità della provincia a misura d’uomo, da località di villeggiatura per i numerosi ciclisti che vengono a percorrere i tanti tracciati perfettamente segnalati da freeride o downhill, per gli escursionisti a tutti i livelli, dalla famiglia con bimbi piccoli ai pellegrini della Francigena ma soprattutto la sensazione di una località che fa della spontanea propensione all’accoglienza di chi ci abita la propria migliore qualità è immediatamente percepibile. La bellissima chiesa di Sant’Antonino offre motivo per una sosta, oppure è bello passeggiare per la strada principale del borgo fermandosi a curiosare fra le numerose specialità delle botteghe di alimentari

La chiesa di Sant’Antonino
Bottega del fungo

 

Continuiamo il nostro giro per visitare la vicina Tarsogno con la maestosa chiesa di santo Stefano martire dallo stupendo portale bronzeo che si affaccia sulla val di Taro e la singolare costruzione a forma di nave, arenata sulla montagna, che ospitava un dancing.

Santo Stefano Martire a Tarsogno
La nave di Tarsogno

Ma soprattutto Tarsogno è luogo di partenza per il bellissimo Passo di Cento Croci, davvero appassionante sia nella parte emiliana che in quella ligure.

Sul Passo cento croci

Quasi in cima al Passo una deviazione sulla sinistra segnala il Passo della Cappelletta. Una strada devastata ed in pessime condizioni ma non esattamente sterrata lunga una dozzina di chilometri, dalla quale la fittissima nebbia che purtroppo ha accompagnato con una riprovevole assiduità la nostra visita lasciava intuire dei panorami mozzafiato conduce fino ad una piccola costruzione con un altare -la cappelletta, appunto- e alle monumentali pale eoliche.

Torniamo verso la Liguria per arrivare a Varese Ligure e per tornare dal Passo del Bocco in direzione dell’Emilia.

La parte ligure del Bocco è a tratti disagevole, affascinante nella parte di percorso più alta per la maestosità delle piante che ombreggiano il pessimo asfalto, ma è dal valico in poi, in direzione di Santa Maria del Taro, che diventa veramente bellissima da guidare.

Varese Ligure
Passo del Bocco la parte ligure
Santa Maria del Taro, il ponte medievale

Continuando a scendere verso Bedonia il tragitto asfaltato è a dir poco emozionante, con le bellissime curve che si distendono accompagnando, attraversando e sfruttando il percorso del Taro, che lascia scoperte al confine con Bedonia le falde della durissima pietra arenaria, estrazione tipica della zona.

Val di Taro in moto

Bedonia, come Borgotaro, ci accoglie con la piacevole tranquillità della località di villeggiatura in stagione turistica ancora non iniziata, cosa che ci permette di visitare con calma il Santuario della Madonna di San Marco e òe vie del centro storico.

Santuario san Marco

Abbiamo già accennato all’eccellenza enogastronomica che ci ha mostrato questo angolo di paradiso dell’Emilia in un precedente blog https://www.moto-ontheroad.it/blog/meglio-lexpo-o-il-tour-delle-trattorie/ e ovviamente anche la struttura alberghiera, l’Hotel Sant’Anna di Bedonia, non poteva essere da meno.

La passione di chi dedica il proprio buon gusto alla cura dei particolari nell’arredamento e nel comfort dedicato all’accoglienza dei propri ospiti è la cosa che più salta agli occhi appena entrati al Sant’Anna, e non a caso è affollato, nella stagione estiva, dai turisti che amano la montagna circostante: appassionati di Mountain bike, moto da enduro, trekking o teams del celebre rallye di Bedonia. Quale miglior riposo dopo le fatiche della montagna e del gas, anche per noi che affrontiamo intrepidi le pieghe dei passi circostanti?

Il giorno dopo ci aspetta il vicino castello di Compiano, dove la parte più alta, del mastio e torre è occupata da un albergo ristorante.

Compiano.
Val di Taro in moto


Dal Passo Colla arriviamo per una strada che ha subito recentemente diverse frane e quindi divertente, ma solo per moto adatte anche a strade sporche, a Bardi e alla valle del Ceno, col suo splendido castello

Il Castello di Bardi
Il Castello di Bardi

 

Molto più bello, scorrevole, piacevole da guidare è il Passo Santa Donna, teatro degli epici scontri della resistenza partigiana contro l’invasore nazifascista. Per l’esemplare impegno dei partigiani locali, Borgotaro è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare.

Concludiamo il nostro giro dove era iniziato, a Borgo val di Taro e alla festa della torta di erbe di Brunelli, autentica bandiera culinaria locale che vede proprio nella parrocchia del paesino la tenzone per l’ambitissimo premio a lei dedicata: una bellissima festa di paese in cui le volontarie sfornano torte salate con erbe e patate e crostate fatte in casa per sovvenzionare la manutenzione della parrocchia.

Val di Taro in moto, manetta e forchetta
Val di Taro in moto, manetta e forchetta

Come ogni sagra di paese vuole, a Brunelli diversi stands affollano la manifestazione, e ci ha incuriosito moltissimo quello della cooperativa Berceto Nova di Berceto, che noleggiava per il tempo necessario per una prova con istruttore delle bellissime biciclette con pedalata assistita. La cooperativa organizza tours guidati con queste piacevolissime bici, per molti versi vicine, come filosofia, al mototurismo, dal momento che rendono possibile in relax un turismo escursionistico diverso da ogni altro.

Il Kiddo (dietro) finalmente si dedica al suo futuro su due ruote…

Questa autentica isola felice dove riposarsi prima di ripartire per un’altra serie di pieghe sulle montagne circostanti ci ha accolti con una capacità davvero esemplare, e sarà bello tornare a fare queste stupende strade sapendo che avremo sempre un posto dove fermarci, distendere le gambe e i nervi, gustare le prelibatezze locali e la squisita gentilezza degli amici emiliani.

Val di Taro in moto: si consiglia per pernottare:

Hotel S.anna
Via roma 3-5, 43041 Bedonia (Parma)
Tel (+39) 0525 826082
Fax (+39) 0525 820680
Mob (+39) 338 2974440

www.albergosantanna.it
info@albergosantanna.it

Val di Taro in moto
Exit mobile version