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Umbria in moto, tra borghi buon cibo e benessere

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Un fine settimana in Umbria in moto, alla ricerca di un salutare relax presso il Borgo Brufa, alla scoperta di numerosi Borghi poco conosciuti….ma decisamente affascinanti.

testo Amedeo Roma 

foto Nadia Giammarco

La struttura che ci ha ospitati durante il nostro ” Umbria in moto ” è Borgo Brufa, che si trova a Torgiano, a breve distanza da Perugia, in posizione strategica su una collina di vigneti e oliveti, e dalla quale lo sguardo può farsi rapire dalla vista di Perugia, di Assisi, di Spello o di Foligno.

La sensazione che si ha all’ingresso della struttura è quella di essere avvolti dalla natura e dalla quiete, tutto è studiato per integrarsi al meglio nel territorio, dai materiali utilizzati per la realizzazione della struttura, allo studio della piscina esterna digradante per assecondare il naturale pendio della collina, oltre che alla scelta delle specie di piante caratteristiche della zona.

Umbria in moto, tra borghi buon cibo e benessere.
Bettona

Umbria in moto, tra borghi buon cibo e benessere: dove andare!

Avendo già visitato alcune delle località più note, stavolta abbiamo scelto luoghi meno conosciuti e ci siamo lasciati incuriosire dalla strada dell’olio dop dell’umbria, scoprendo che quello che abbiamo conosciuto è un territorio ricco di storia e di paesaggi affascinanti.

Iniziamo a scivolare tra le curve dell’itinerario giungendo in poco tempo a Bettona, dove ad accoglierci ci sono le antiche mura, imponenti, realizzate in massi di arenaria su parte dell’esistente struttura etrusca; affacciandosi a questo enorme “balcone” si può ammirare un panorama che comprende le più belle città dell’Umbria: Perugia, Spello e Assisi, soffermandosi, con lo sguardo su vigneti ulivi e campi di girasole dai colori saturi e contrastati. Il profumo del passato pervade ogni angolo del borgo e ci riporta indietro nel tempo.

 

Bettona
Uno scorcio del borgo di Bettona
Il borgo di Bettona
Un passaggio per le stradine di Bettona

Dalla porta di Santa Caterina, grande portone di epoca medioevale,  accediamo al cuore del villaggio. Popolata da poco più di 4 mila abitanti, la cittadina è compresa tra i Borghi più belli d’Italia, ed anche tutto ciò che la incornicia non è a meno: le piazzette, i cortili e le stradine di ciottoli, insieme a portoncini di legno e balconcini fioriti, fanno di Bettona una cartolina vivente.

Ci sono diverse chiese a Bettona, ma la più importante è sicuramente la Collegiata di S. Maria Maggiore, l’architettura della chiesa gotica fu edificata agli albori del cristianesimo, ingrandita e riconsacrata nel 1225, successivamente restaurata tra il 1803-1816 in stile neoclassico. Della struttura romano-gotica resta solo  la cappella che si trova all’interno della chiesa è dedicata a Santa Rita. Notevoli sono l´altare maggiore, adornato da un ciborio a forma di tempietto con cupola, l´abside e le finestre con vetrate istoriate a fuoco.   All’interno della chiesa, gli affreschi dell’abside, realizzati nel 1939, sono un’opera del  futurista Gerardo Dottori. Non si può lasciare questo borgo senza aver visitato la chiesa di san Crispolto, fatta costruire dai monaci benedettini agli inizi del XIII secolo per conservare il corpo del primo vescovo e martire dell’Umbria, patrono di Bettona. L’edificio è a croce latina, la facciata attuale è opera ottocentesca di Antonio Stefanucci, allievo del Vanvitelli. Della primitiva costruzione romanica rimane solo il campanile cuspidato.

La vista da Bettona

Il camminamento lungo il perimetro di Bettona

Lasciamo Bettona per proseguire verso Bevagna. Questa incantevole città dista circa 24 chilometri a sudest di Perugia ed è la meta ideale per i turisti affaticati: rispetto alle altre località della zona è praticamente tutta in piano. Il borgo  di Bevagna rappresenta un monumento vivente all’epoca medioevale, è un gioiello conservato intatto nel tempo, racchiuso dentro ad una cinta muraria aldilà della quale scorre il Clitunno.

Bevagna
Stradine di Bevagna
Bevagna è uno dei borghi medievali meglio conservati
Bevagna

Nel piccolo di Bevagna vi è la Chiesa di San Silvestro, a rappresentare l’architettura religiosa umbra di stile romanico, riconducibile alla fine del XII secolo. La Chiesa è poco conosciuta ma è in grado di fornire una spiritualità senza fronzoli: esternamente si mostra come una struttura dall’architettura molto semplice, priva del campanile; internamente riprende la semplicità dello stile esterno, e fa dell’essenzialità il suo punto forte. Le colonne sono molto spartane e gli arredamenti sobri possono inizialmente deludere il visitatore proveniente da visite presso altri monumenti religiosi umbri ricchi di particolarità e ricercatezze proprie dello stile gotico ma in questa chiesa si viene avvolti dall’atmosfera e i profumi di un luogo di culto d’altri tempi.

Umbria in moto, tra borghi buon cibo e benessere

Percorrendo le vie del centro di  Bevagna ci si accorge quanto sia ancora viva la tradizione: botteghe artigiane si susseguono intervallate da negozi di prodotti tipici molto frequentati dagli stessi abitanti del posto.  La testimonianza del legame tra questo borgo e le sue radici è nella manifestazione a sfondo storico dal Mercato delle Gaite, una rievocazione della vita quotidiana nel medioevo animata dalle quattro Gaite, i quartieri, che si svolge ogni anno alla fine del mese di giugno.

La manifestazione ha lo scopo di ricostruire con la maggiore originalità del periodo medievale la vita quotidiana degli abitanti di Bevagna nel periodo compreso tra il 1250 e 1350.

 

Durante la nostra visita al centro storico, il Chiostro del Convento dei Domenicani ci ha conquistati, ristrutturato dal 1629 al 1632, ha un duplice ordine di arcate, e nella parte inferiore, lunette con la Rappresentazione delle storie della vita del Beato Giacomo Bianconi da G.B.Pacetti. Contribuirono a questo lavoro il Comune, le principali famiglie e le Corporazioni delle arti di Bevagna quali i Sarti e Scarpettari, canapari e funari, bastari e bifolchi, muratori, scarpellini e mattonari.

Umbria in moto, tra borghi buon cibo e benessere

Nella Sala capitolare, prospiciente il Chiostro, si può ammirare un affresco della metà del 300 di un maestro umbro, influenzato dalla scuola senese, la pittura raffigura il Cristo in Croce con la Vergine e S. Giovanni e ai lati i santi Domenico e Tommaso d’Aquino; appena sopra la finestra a destra la Pietà, una delle più antiche figurazioni di tale scena che esistono in Umbria delle figure del Beato Giacomo di S. Pietro Martire. Al lato opposto della stessa piazza che ospita la Chiesa di san Silvestro c’è la Chiesa di San Michele Arcangelo ma, sebbene entrambe risalgano alla stessa epoca, questa “vanta” un campanile. Fu edificata da Binello e Rodolfo tra il XII ed il XIII secolo ed è il risultato dei lavori eseguiti  negli anni ’50, con i quali vennero eliminate le forme barocche conferitegli con una precedente ristrutturazione settecentesca. Così fu ripristinato il grande “occhio” centrale che un tempo doveva accogliere il rosone.

All’esterno si presenta con una facciata in blocchetti di travertino, dove nella fascia inferiore si aprono tre porte di accesso, di cui quella centrale è la più adorna, mentre nella parte superiore essa è scandita da quattro lesene sagomate con al centro il grande rosone.

Non è un caso se Bevagna sia stata scelta più volte come sfondo per le riprese i cinema e televisione: il piccolo borgo medievale splendidamente conservato sembra infatti  apparentemente immune ai richiami della modernità. I manufatti tipici del posto derivano dalla lavorazione della canapa quali le corde,  le tele Bevagne  e i cesti di vimini già quasi scomparsi per mancanza di apprendisti.

Anche il palato ha ampie possibilità di essere soddisfatto grazie ai Tartufi locali all’olio di oliva di frantoio e ai vini fra i quali il famoso Sagrantino.

Per fare ritorno al Resort, dove ci sta aspettando l’area benessere, abbandoniamo gli itinerari più frequentati della regione ci addentriamo nella campagna umbra, spinti anche dalla voglia di scoprire centri più piccoli. Un rapido sguardo alla cartina che ci indica la strada dell’olio dop, e la scelta ricade su Giano dell’Umbria. Questa cittadina è sorta nell’XI secolo nella zona detta “Normandia” per lo stazionamento dei Normanni nell’attacco che questi portarono al Ducato di Spoleto. Dopo la distruzione ad opera dei Ghibellini del 1435 passò alla Signoria dei Trinci di Foligno, per poi essere sottomessa al Papa, dopo un breve periodo di libertà comunale. Una breve sosta per un caffè e si risale in sella in direzione Castel Ritaldi.

 

Situato nella piana di Spoleto a 304 ,.s.l.m , in una zona dove hanno sede varie aziende artigiane come mulini ed oleifici, domina un territorio ancora in gran parte agricolo con boschi e suggestivi declivi collinari attraversati da stradine percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta. Il castello, ben conservato, è un perfetto rettangolo incluso in un sistema circolare, la facciata è caratterizzata a sinistra da una torre circolare e a destra da una torre quadrangolare. Insieme chiudono l’anfiteatro formato dalle mura rientranti che si affacciano sulla tranquilla piazza del paese. Dopo il XIV secolo, all’interno delle mura si formò il paesino con le sue vie strette, le case medievali, in pietra calcare, hanno porte e finestre con arco tondo e acuto.

Umbria in moto, tra borghi e benessere.
Borgo Brufa

E’ ora di rientrare alla base: il benessere non può attendere. Il Borgobrufa Spa – www.borgobrufa.it – può vantarsi di essere la più grande area Spa di tutta l’Umbria. Obiettivo raggiunto grazie ai collaboratori e ai professionisti che operano con l’ausilio delle attrezzature più all’avanguardia. Chi ha investito in questo progetto ha pensato per il cliente dei trattameti benessere che non perdono di vista le tradizioni e i prodotti che rendono questa zona famosa nel mondo. Si possono quindi assaporare massaggi e cure con il cioccolato, l’olio o il vino.

 

Il tramonto a Borgobrufa
La vista della vallata dal Borgobrufa

Borgobrufa
Borgobrufa

Ognuno, all’interno dei 1200 mq di area complessiva della Spa, troverà sicuramete una soluzione per eliminare le tensioni accumulate dalla vita frenetica di tutti i giorni. La piscina con acqua riscaldata si sviluppa per una parte all’interno  e per l’altra all’esterno delle mura del centro benessere, con diverse postazioni idromassaggio dedicate alle diverse parti del corpo.

Per gli ospiti che soggiornano nella struttura nei mesi estivi c’è la possibilità di di approfittare una piscina esterna.

Il “Tempio del Sale” è un percorso salino  di purificazione e rilassante galleggiamento. Nel laghetto, grazie all’alta concentrazione salina, ci si può far coccolare  da musica e cromoterapia subacquea. Da segnalare la possibilità di usufruire del bagno Rasul, rituale di benessere purificante di origine orientale per la coppia. Questo rituale assicura una pelle levigata e nutrita con sapone nero o argilla, prodotti naturali da sempre impiegati nella cura e bellezza della pelle. Borgobrufa Spa Resort appare il luogo ideale per allontanarsi completamente dallo stress,  si può passeggiare, ammirare il panorama, prendere il sole a bordo piscina, concedersi un aperitivo al tramonto oppure trascorrere una romantica vacanza in coppia condividendo il benessere. Sono stati messi a punto piacevoli trattamenti dedicati alle coppie, percorsi personalizzati che si svoltono in ambienti esclusivi ed intimi, grazie alle Private Spa. La cucina è anch’essa molto curata, con l’uso di ingredienti freschi e di stagione, i sapori sono semplici ma per niente scontati. Il menù è studiato per poter soddisfare tutti i gusti. Ci sono piatti vegetariani, cibi tipici, zuppe, pesce di lago e carne

L’Umbria in moto offre tanti spunti gastronomici, qui si coltivano fin dai tempi degli Etruschi cereali di altissima qualità e si produce un olio dalle proprietà organolettiche uniche (vi segnaliamo l’iniziativa dei frantoi aperti nel periodo di raccolta e spremitura, tutto il mese di novembre fino al week end dell’Immacolata). 

Dopo una gustosa cena, ci fermiamo ad ammirare il bellissimo panorama, davanti a noi, sulla collina opposta, appare Perugia…pronta anche lei ad andare a dormire….proprio come noi.

Il giorno successivo ci indirizziamo verso Corciano, e già prima di entrare siamo rimasti affascinati dal profilo del borgo fortificato  sulla vetta della collina, cinto da un anello di mura e contornato dalla verdeggiante campagna perugina.

Il tempo sembra essersi fermato a Corciano, merita ampiamente di essere inserito nell’elenco dei cento borghi più belli d’Italia. Addentrandosi tra le stradine e i vicoli sembra di immergersi in una scenografia teatrale, tanto è curato e pittoresco questo luogo.

Corciano

 

Corciano
Corciano
Corciano

Stretta tra le antiche case medioevali è la chiesa parrocchiale che risale al XIII secolo ed è dedicata all’Assunzione in cielo di Maria. Al suo interno, alle spalle dell’altare maggiore, trova dimora la pala dell’Assunta dipinta cinquecento anni fa da Pietro Vannucci, detto il Perugino.

Il borgo di Corciano fa da sfondo a molti eventi culturali (mostre fotografiche e di artigianato, conferenze, concerti, spettacoli), ma il più importante è l’Agosto corcianese, in cui, tra l’altro, viene assegnato un premio di pittura.

Molto pittoresco è il corteo storico del “Gonfalone” che nasce in ricordo di una antica processione religiosa che si svolgeva a Corciano fin dal XVI secolo; ha luogo ogni 15 di agosto quando, bandiere e stendardi, incorniciano il corteo storico tardo-quattrocentesco che sfila per il paese, conducendo una copia del celebre Gonfalone di Benedetto Bonfigli (opera di gran pregio che si trova anch’essa all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta).

A passeggio per i vicoli di Corciano

La chiesa di Santa Maria Assunta a Corciano

Sarebbe stato un peccato lasciare l’Umbria senza aver passeggiato lungo le rive del Lago Trasimeno, abbiamo scelto quindi Passignano sul Trasimeno. Il centro storico di questo borgo si inerpica su una altura dove tra vicoletti suggestivi, antiche case in pietra e scorci panoramici, svetta la Rocca Medievale.

La Rocca fu innalzata in epoca longobarda fra il V e VI sec. alla quale successivamente furono aggiunte delle mura quadrate.  Eretta intorno al V, VI secolo, la Rocca, restò sempre il maggior punto di forza difensiva del paese e, recentemente, è stata acquistata dal Comune che la ha completamente restaurata per adibirla a Centro di Documentazione del territorio.

Costituisce il primo nucleo del successivo grande castello che, in tre distinte fasi storiche, si allargò fino alle rive del lago.

La struttura del castello vero e proprio è successiva al 1100, epoca nella quale Passignano entrò sotto il dominio perugino, e vi fu inclusa anche la strada in modo da avere il controllo esclusivo del territorio. Il castello aveva tre porte e numerose torri e torrioni, con le mura aperte sul lago: a noi è giunta soltanto la parte settentrionale,  il resto fu abbattuto ai primi dell’800 per ordine dello Stato Pontificio, per poterne ricavare  materiale di recupero per rialzare la strada, spesso invasa dalle acque. L’antica fortificazione è ben conservata e da qui si gode di una splendida panoramica Lago Trasimeno e sulle sue isole, che sono facilmente raggiungibili prendendo un traghetto dalla riva del lago, si possono visitare l’Isola Maggiore e l’Isola Polvese, la Minore, invece, è privata.

La sensazione che si ha dopo aver avuto la possibilità i trascorrere un fine settimana in Umbria è quella di non essersi fermati abbastanza per vedere tutto. Tanti castelli borghi e paesi che incuriosiscono non appena li scorgiamo dalla strada e dove ci si ripromette di   tornare.

Le strade sono di buon livello, l’asfalto è quasi sempre ben sistemato, e si percepisce una buona cura per quanto riguarda le segnalazioni delle numerose mete turistiche da raggiungere. Il consiglio è quello di avventurarsi, lasciando spazio più alla curiosità e meno alla cartina stradale e navigatore, perchè da queste parti c’è sempre una sorpresa…da scoprire.

Rientrando abbiamo percorso la A1, in direzione Nord fino a Firenze, ma si sa, dopo tanti bei paesaggi ricchi di colori e di borghi panoramici, la monotonia dell’autostrada non appaga lo sguardo. Decidiamo quindi di abbandonare la via più rapida per la ss65 che, attraverso il passo della Futa e il passo, ci ha portati da Firenze fino a Sasso Marconi circondati da boschi e scorci inaspettati.

Si ringrazia:

Sabrina Talarico ed Elena Cogo di Studio Eidos

Laura Antonini di Borgobrufa SPA Resort 

 

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