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Strade bianche del Chianti, con “Il Classico in moto”.

Montegrossi

La prima edizione di una manifestazione ( Il Classico in Moto) che porta a scoprire le più belle strade bianche del Chianti

Il Classico in moto è l’evento organizzato da Chianti Live in collaborazione con l”Eroica in moto” per scoprire, attraverso gli stupendi percorsi disegnati e mappati dal Team GSSS sulle innumerevoli strade bianche del Chianti Classico, la stupenda area geografica dove nasce uno dei prodotti vinicoli più conosciuti al mondo e che si è tenuto a Radda in Chianti dal 14 al 16 ottobre scorsi.

L’evento, di nome e di fatto, si pone come una Classica motociclistica in piena regola, sia per la modalità con cui si propone, sia per il periodo autunnale che da sempre vede lo svolgersi delle manifestazioni conclusive la stagione dei motoclub, oggi quasi sempre sostituiti di fatto da associazioni sportive autonome.

Partenza del Classico in moto. Alessandro, istruttore di Adventure school, impareggiabile scopa e manico fuori dal comune.

L’itinerario del giro, scaricabile sul navigatore tramite l’apposita traccia inviata dal team organizzativo oppure stampabile come road book cartaceo, ha portato i partecipanti alla scoperta di strade godibilissime e divertentissime da guidare del tutto simili a quelle dell’”Eroica” che deve il suo vantaggio, ci spiega Andrea Leggieri, deus ex machina dell’evento, alla particolarità di essere indicato da cartelli appositi, cosa che in questo caso ovviamente non era possibile.

Forse il miglior modo in assoluto per riuscire nella navigazione: il road book cartaceo e il passeggero che dà le istruzioni: infallibile, a prova di tecnologia imperscrutabile e batterie che si scaricano. Può tornare utile anche come compagnia durante e dopo il viaggio.

La traccia navigabile, ma ancor di più il road book, però, consentono di portare quel gusto dell’avventura che molti motociclisti cercano sempre, e che ci ha fatto assaporare il gusto dell’esplorazione, quel poco di incertezza e di necessità di doversela cavare o di chiedere aiuto propria del nostro mondo.

Strade bianche del Chianti, con “Il Classico in moto”: sulla tappa speciale (opzionabile) ci si ferma per dare aiuto

Il grandissimo interesse che è maturato soprattutto negli ultimi tempi riguardo agli eventi on-off, è soprattutto dovuto, probabilmente, al fatto che il mondo è diventato improvvisamente molto piccolo, granturisticamente parlando.

Il proliferare di maxienduro adatte ai lunghi viaggi ha portato probabilmente tanti motociclisti a porsi il problema di avere nuove mete, non necessariamente troppo lontane dallo spostamento del fine settimana, da esplorare.

https://www.moto-ontheroad.it/blog/meglio-grande-piccolo/

In tema puramente turistico stradale, ma non solo, sono di conseguenza nati molti eventi che fanno delle lunghe percorrenze, a volte al limite delle resistenza fisica e della capacità di navigazione, la propria dimensione naturale.

https://www.moto-ontheroad.it/turismo-2/eventi-motociclistici/4challenge/

https://www.moto-ontheroad.it/blog/blog_kiddo/fratelli-di-centopassi/

Un modo diverso di ampliare le opportunità di esplorazione, che rimane uno degli interessi maggiori di ogni motociclista, è quello di affiancare ai tragitti asfaltati, quelli fuoristrada.

Sulle strade bianche del Chianti

Fin dai primi metri di un viaggio anche di poche centinaia di chilometri intorno casa, infatti, ci si può accorgere di quanto il mondo possa diventare più grande di come eravamo abituati a concepirlo, e anche di quanta bellezza e divertimento rischiavamo di perderci.

Dalla strada al fuoristrada, il passo è… hei! ma cosa ci fa un Monster 900 al bivio per la speciale e a metà di una strada bianca? in realtà se la stava cavando benissimo. Si può pensare che sia una sorta di scrambler, mentre in realtà di scramblerizzazione aveva solo la tabella portanumero, e si stava pure smontando, ma il Monster non lo sapeva e andava benissimo lo stesso.

Ovviamente, anche in ottica di miglioramento alla guida e di sapersi destreggiare al meglio in caso che un lungo viaggio ci porti effettivamente sulla brutta strada, l’affrontare un percorso offroad va fatto con la dovuta gradualità, anche perché si corre sempre il rischio di passare da zero esperienza a tratti impegnativi per lunghezza e tipologia di percorso.

In altre occasioni, come ad esempio nel bellissimo reportage di Amedeo Roma sulla Via del Sale https://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/via-del-sale/ oppure in occasione del Mugello Rally di Curve e Tornanti https://www.moto-ontheroad.it/blog/mugello-rally/ o ancora per l’Elba in moto con GSSS https://www.moto-ontheroad.it/turismo-2/eventi-motociclistici/gsss-off-tour-allisola-delba-molti-non-tutti/ vi abbiamo raccontato di eventi che richiedono effettivamente una certa dose di esperienza, o quantomeno di essere affrontati con mezzi adeguatamente gommati.

Un ottimo inizio o palestra per chi vuole cominciare a esplorare questo meraviglioso mondo, è considerato da tutti l’evento onoff per eccellenza, ovvero l’”Eroica” in moto, della quale abbiamo parlato in numerose occasioni. Una delle più interessanti probabilmente è la sua edizione invernale https://www.moto-ontheroad.it/on-the-road/reportage-in-moto/le-gallery-fotografiche-della-winter-heroes-2016/ giusto per dare un po’ di pepe a un percorso di circa duecento chilometri, metà asfaltati, metà interamente su strada bianca molto compatta.

Se vogliamo quindi considerare l’”Eroica” come un livello “base”, Il Classico in moto – Strade bianche in Chianti, è l’evento che alza un poco l’asticella della difficoltà, giusto per cercare quella gradualità da sempre importante per un giusto apprendimento di qualsiasi disciplina.

Sosta al posto tappa per timbro. I love, gallo nero!

Fin dall’arrivo al venerdì pomeriggio gli iscritti avevano la possibilità, tramite il corso di guida offroad del GSSS Team capitanato da un infaticabile Gianni Giorgi, di cominciare ad apprendere le basi della guida fuoristrada, spostamenti del corpo prima di tutto.

Al sabato mattina partenza in puro stile rally, uno alla volta, muniti di road book e cartellino da timbrare ai posti tappa che prevedevano le soste presso alcune aziende produttrici fra i migliori marchi vinicoli del Chianti. Il percorso si è così dipanato fra Castellina in Chianti, Tavernelle, Badia a Passignano, Greve in Chianti, Lamole, Volpaia, Albola, Vertine (finalmente il tanto agognato punto ristoro, con alcune semplici ma deliziose prelibatezze fra affettati, formaggi e dolci locali), Montegrossi fino a lambire i confini del Valdarno per poi tornare in pieno Chianti in prossimità del Castello di Brolio e fare finalmente ritorno, dopo una stupenda cavalcata di duecento chilometri la maggior parte dei quali fuoristrada, a Radda in Chianti.

La bellissima Cagiva 900 Lucky Explorer

Forse per spirito sadico, molto più probabilmente per un’ovvia ricerca della sicurezza da parte degli organizzatori, e nonostante le soste presso alcuni dei templi dell’enologia, i partecipanti durante il tour non si sono potuti in alcun modo rinfrancare con l’assaggio di alcun tipo di vino, rassicurati dalla promessa che sarebbero stati ampiamente ricompensati la sera della cena del sabato con degustazioni e assaggi dei prodotti locali.

Strade bianche del Chianti, con “Il Classico in moto”. Vertine
Strade bianche del Chianti, con “Il Classico in moto”. La chiesa di Vertine

Ma il Classico in moto, come dicevamo, non era solo un bellissimo tour, ma ha avuto lo scopo di provare a smaliziare alla guida fuoristrada gli iscritti. Come opzione infatti già dal giro del sabato e ripetibile proprio con finalità propedeutiche la domenica mattina si aveva la possibilità di affrontare un tratto di una quindicina di chilometri decisamente (anche a causa delle forti piogge dei giorni precedenti il raduno) impegnativi, denominati “speciale”. Una deviazione dopo pochi chilometri di strada bianca dopo il Castello di Volpaia e che avrebbe condotto gli ardimentosi in cima a Monte san Michele ha messo a dura prova le capacità tecniche di chi ha provato ad affrontarla. Non sono mancate le cadute e alcune purtroppo hanno causato problemi tecnici a mezzi dalla stazza considerevole con relative difficoltà per essere trasportate fino alla civiltà. Emozionante e per niente simpatica la ripida salita iniziale sui lastroni di pietra viscidi che ha causato non pochi problemi agli ardimentosi.

Andrea Leggieri dà istruzioni all’inizio della tappa speciale. decidete voi se proseguire per la strada bianca, perché questa è impegnativa! non c’era da sottovalutarlo.

 

Sulla speciale delle Strade bianche del Chianti

Il gusto della sfida, che affascina e ci porta a esplorare sempre nuovi percorsi vede spesso ricompensata la fatica e il coraggio di averci provato. Come sempre accade in questi casi, avendo percorso le divertenti strade bianche e uscendo con un continuo e indignitoso zampetting dalla fangaia della tappa speciale, avendo spremuto il gas come un asciugamano bagnato e avendo scoperto che anche il nostro muccone, ebbene sì, controsterzando riesce a derapare in uscita di curva, si è portati a pensare di non andare proprio malaccio. Perfetto, se anche voi l’avete pensato e vi sentite fighi per aver affrontato la Speciale siete pronti per lo step successivo: adesso facciamola in discesa.

Il Classico in moto, arrivo

 

Strade bianche del Chianti, con “Il Classico in moto”.
Moto-Ontheroad a il Classico in moto

Abbigliamento utilizzato:

giacca e pantaloni Dainese

casco Xlite

stivali TCX

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