Sardegna in moto

Sardegna in moto: istruzioni per un giro da sogno. Giorno 1

Storia, cultura e strade da sogno. Ovvero: un tour lungo tutto il periplo (e non solo) della Sardegna. Gli alloggi, le visite guidate, i ristoranti, e tutti i file gpx delle strade percorse. La prima tappa: da Olbia a Alghero sulla litoranea nord, passando da Porto Cervo e Castelsardo.

Vent’anni esatti erano passati dall’ultima volta che eravamo stati in Sardegna in moto, così quando ci si è presentata l’occasione di organizzare un giro motoculturale di 8 giorni percorrendone praticamente tutto il periplo ci siamo tuffati con entusiasmo nell’impresa. Tappe mirate, visite guidate, strade studiate, alla scoperta di una regione m e r a v i g l i o s a. Colori, profumi, sapori, storia, scoperte, incontri, panorami, il tutto dondolandoci tra le curve e i paesaggi di strade spettacolari, a volte a velocità fotografiche, a volte facendo finta di essere bravi.
Seguiteci in questo viaggio, ve lo raccontiamo tappa per tappa.

Sardegna in moto
L’alba vista dal traghetto che ci porta a Olbia

 

Giorno 1: da Olbia a Alghero

Sbarchiamo al porto di Olbia di prima mattina sotto una pioggia leggera ma insistente che ci accompagnerà per tutta la prima giornata della nostra Sardegna in moto. Puntiamo subito verso nord, ci incuriosiscono nomi che sempre abbiamo sentito nominare nelle cronache perlopiù mondane, Golfo Aranci, Porto Rotondo, soprattutto Porto Cervo. Che sia un luogo, diciamo così, particolare, lo si capisce fin dai cartelloni pubblicitari ai lati delle strade: servizi di sicurezza privata, trasferimenti in elicottero, show serali al Billionaire.
Sinceri?
Sinceri sinceri? Presente quel video di Antonio Albanese che fa il sommelier e descrive l’assaggio di un calice di vino con accento francofono e terminologia ricercata? Alla fine conclude con un perentorio “Però fa cagare!”
Ecco.

Sardegna in moto
Il primo giorno sotto la pioggia

 

Nemmeno il tempo di una foto a tutto quel fintume e scappiamo velocemente tuffandoci – letteralmente vista la pioggia – sulla SP90, la prima di una serie di strade che tuttora ci sogniamo di notte. Contrariamente al progetto originario del giro, abbiamo scelto di percorrere il perimetro dell’isola in senso antiorario.
Chiedeteci perché.
“Perché”?”
Grazie della domanda: perché in questo modo lungo la costa il mare rimarrà sempre sulla nostra destra, situazione perfetta per la vista del panorama, per una sosta fotografica in qualche piazzola, o, come vedremo in seguito, per l’eventuale discesa in spiaggia. Siamo dei fottuti geni, lo sappiamo.

Il mare a destra è più “comodo”

 

Equipaggiamento giusto per ogni evenienza

Grazie a un asfalto da riferimento si viaggia sereni anche sul bagnato, complice il peso dei bagagli qualche frenata si allunga più del dovuto, ma le ottime Dunlop Roadsmart IV consentono rapidi recuperi senza patemi. E una volta indossato il completo antipioggia della Befast di Motoabbigliamento, si rimane asciutti fino all’arrivo.

Dunlop Roadsmart IV

 

Un elefante per strada!

Passato il paese di Badesi, alla congiunzione con la SS 134 un’indicazione ci suggerisce una brevissima deviazione verso la Roccia dell’Elefante, celeberrimo masso che l’erosione ha modellato a forma di pachiderma. Quello che non tutti sanno è che la roccia non è solo una bizzarra formazione naturale, ma al suo interno contiene due domus de janas, cioè due tombe risalenti a 4/5000 anni fa.

Sardegna in moto: Roccia Elefante
La Roccia dell’Elefante

 

Ripartiamo verso Castelsardo, dove ci fermiamo per il primo pranzo a base di culurgiones, dopodiché, rifocillati, riprendiamo la litoranea che lasceremo prima di Porto Torres per scendere verso Sassari prima, e Alghero poi, dove ci fermeremo due notti.

Castelsardo

 

QUI IL FILE GPX delle strade percorse nel giorno 1

Qui invece l’imperdibile seconda tappa nel Parco Nazionale dell’Asinara.

 

Abbiamo alloggiato in una comoda stanza a livello strada a due passi dal centro: Amelia APTS & ROOMS,  via Lamarmora 54,  333 1774404 – Non è prevista la colazione, ma c’è il garage coperto.

A cena abbiamo gustato un’ottima fregola al ristorante Il Pesce d’Oro, via Catalogna 12, facilmente raggiungibile a piedi, come pure il porto e il suggestivo centro storico.

 

Il suggestivo tramonto al porto di Alghero

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