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Dall’Occitania fino alla Provenza in moto (parte seconda)

La seconda parte di un viaggio nel sud della Francia, percorrendo tratti dall’Occitania, fino alla Provenza in moto

Poco a nord di Nimes, percorrendo un bellissimo tratto di strada costellato da curve veloci, c’è Uzès, aristocratica cittadina occitana, da cui nascono le acque che consentirono agli antichi romani di creare il fiorente sviluppo della città di Nimes. In questa bella città medievale spiccano le torri, il castello e la piazza del mercato con i portici. È un borgo tranquillo ed elegante, dove ogni angolo e ogni vicolo risultano interessanti e preziosi.

Dunque le acque di Nimes partono da qui e la civiltà romana, con i suoi esperti ingegneri riuscì a convogliarla percorrendo una cinquantina di chilometri, con l’esiguo dislivello di una quindicina di metri.

Uzès

Una meraviglia architettonica: il Pont du Gard

Lungo questo percorso è straordinario l’attraversamento del letto di un fiume, con la costruzione del bellissimo Pont du Gard. Questa impressionante struttura lunga 275 metri e alta 49 metri è Patrimonio Unesco ed è il ponte romano più alto del mondo.

L’acqua scorreva sulla parte più alta del ponte, ma nei secoli questo fu utilizzato anche per il passaggio di persone e merci, fino ad affiancargli un ponte carrabile, che appare quasi un tutt’uno con l’antica struttura. Lo si può attraversare proprio su questa parte, o percorrerlo, in una visita guidata, nell’antica conduttura piastrellata sulla sua sommità. Si rimane affascinati da questa struttura, capace di affrontare due millenni di storia, restando praticamente illesa. Così le acque provenienti da Uzès raggiungevano Nimes, alimentando terme, fontane e altri usi.

Pont du Gard

Sur le pont d’Avignon…

A una quarantina di chilometri verso est troviamo Avignone e siamo nuovamente sulle sponde del Rodano e in Provenza. Avignone è una delle città storicamente più importanti di Francia. Sede dei Papi cattolici per una settantina d’anni nel XIV secolo, rimase sotto il loro dominio fino al 1791, quando entrò a far parte della Francia. Tra i monumenti più importanti il Palazzo dei Papi nel centro città, attorniato da fortificazioni medievali in pietra, ma anche il famoso ponte di Avignone sul fiume Rodano. Dell’imponente ponte restano quattro delle 22 arcate originali, ma è comunque un affascinante simbolo della città.
Avignone

A un’ottantina di chilometri verso sud est troviamo Aix en Provance e saremo nel cuore della regione della lavanda. Qui le tradizioni della Costa Azzurra e dell’Italia si avvertono fortemente, nella cucina, nell’architettura, nel modo di vivere.

È un luogo dove i caffè e i ristoranti sono sempre pieni, dove ogni occasione è buona per una chiacchiera, dove anche nei giorni feriali c’è un po’ di sentore festivo. I tanti turisti sicuramente contribuiscono a questo, ma c’è del proprio in questa attitudine. È come se l’allegria della Provenza permeasse ogni cosa, come se i fiori e i colori delle celebri campagne circostanti dipingessero l’animo della gente.

Arrivare in Provenza in moto ci ha regalato belle strade ed emozioni, ma ora un ultimo scatto prima di visitare il cento di Aix en Provance a piedi

Le insegne

Aix en Provance è una città colta e raffinata, dove i numerosi musei offrono spaccati di arte antica e moderna. Qui ci sono i luoghi di Paul Cézanne, come la casa natia, il suo vecchio studio, ma soprattutto i panorami che influenzarono il pittore impressionista.

Tra i monumenti La Cattedrale, la chiesa di Saint Jean de Malte, il Pavillon Vendome, l’Hotel de Ville sede del municipio cittadino, il Centre Caumont, raffinato museo all’interno di un castello del XVIII secolo, ma anche le tante fontane, tra cui la Fontaine des Quatre Dauphins o la fontana grande, situata nella piazza La Rotonde.

Edicole votive e statue

Ma è tutta la città di Aix en Provance ad essere ricca di arte e cultura, una città universitaria animata da una gioventù che la tiene viva giorno e notte, ma che non disdegna angoli di pace e una campagna circostante che si tinge di vari colori a seconda della stagione. In tutto questo percorso della Provenza in moto, abbiamo riscontrato anche l’abitudine degli automobilisti a fare spazio per agevolare il sorpasso delle motociclette. Un’attenzione molto gradita e un segno di amicizia per le due ruote.

Dall’Occitania fino alla Provenza in moto, info utili:

Dormire a Aix en Provance

Hotel Concorde
66768 Boulevard du Roi Rene’
13100 Aix-en-Provence

Grazioso hotel con personale molto gentile in pieno centro città. Parcheggio e confortevoli spazi esterni comuni.
www.hotel-aixenprovence-concorde.com

Mangiare ad Aix en Provance

La Fromagerie du Passage

Passage Agard, 55 Cours Mirabeau

13100 Aix-en-Provence

  1. +33 (0)4 42 22 90 00

Bel ristorante con ottimi menù a base di formaggi e buon vino. Una passeggiata nella celebre cultura francese di prodotti caseari, ma non solo.

www.lafromageriedupassage.com

 

Altre info:

Ufficio del Turismo di Nimes

https://www.nimes-tourisme.com/fr/

Turismo Pont du Gard

https://pontdugard.fr/fr

Ufficio del Turismo di Aix en Provence

https://www.aixenprovencetourism.com/it/

Ufficio del Turismo Francese

www.france.fr/it

Dall’Occitania fino alla Provenza in moto, la moto del viaggio: Honda CRF1100L Africa Twin Adventure Sports

Com’è in viaggio (l’opinione del direttore)

 

Come spesso accade si utilizzano moto con propensione fuoristradistica per viaggiare su asfalto. I motivi sono diversi e superano la semplice enfasi avventurosa di queste moto. La posizione di guida con busto eretto offre una buona sensazione di controllo del mezzo e della strada (anche visuale) e poi le sospensioni a corsa lunga danno l’impressione di maggior comfort.

In realtà per le lunghe percorrenze su asfalto sono le touring o sport touring le più adatte, per la posizione leggermente inclinata in avanti della schiena (che scarica un po’ di peso sulle braccia) e per un maggiore equilibrio delle sospensioni viaggiando a pieno carico.

A tal proposito la CRF1100L Africa Twin Adventure Sports dispone di regolazione elettronica del precarico, molto comodo anche grazie allo schermo touch screen (ma in movimento si disabilita in favore dei comandi al manubrio). C’è la modalità con solo pilota, pilota con bagaglio, pilota e passeggero e pilota passeggero e bagaglio.

Tanta elettronica

Le regolazioni e le personalizzazioni sono tante: c’è il controllo di trazione HSTC a 7 livelli, l’anti impennata a 3 livelli di intervento e l’ABS in due modalità.

I Riding Mode predefiniti sono Urban, Tour, Gravel e Off-Road più 2 modalità personalizzabili per scegliere a piacere il mix tra potenza, freno motore e controllo di trazione. Sulle prime ci si spaventa davanti alle tante informazioni del touch screen da 6,5 pollici e dai tanti comandi al manubrio, ma via via utilizzando la moto si prende maggiore confidenza. Immagino che il fortunato proprietario di questa bella moto, nell’arco di qualche giorno in più di quelli a nostra disposizione, possa avere la piena manualità di tutta la parte elettronica. L’unico comando con cui non c’è stato verso di entrare in sintonia è stato il clacson, anche perché in realtà mi è servito ben poche volte.

Il celebre cambio DCT

Quello che non avevo mai provato era il cambio DCT con doppia frizione. Beh, trovarsi senza leva frizione e senza leva del cambio per un motociclista boomer come me è stata davvero una sensazione sconvolgente. Tuttavia ci si abitua rapidamente e la cosa è perfettamente equiparabile al passaggio da un’auto con cambio tradizionale a una “automatica”, con il minor rischio di azionare il freno invece della frizione, come potrebbe avvenire avendo la gamba sinistra libera. In moto no, la sinistra è solamente poggiata sulla pedana.

Sulla Honda CRF1100L Africa Twin, al posto della frizione c’è una leva per il freno di stazionamento, ma posta talmente lontana dalle dita (quasi occultata nel paramani), da non poter essere scambiata per la frizione.

Anche per il cambio DCT ci sono diverse personalizzazioni e la possibilità di essere disabilitato in favore di un sequenziale con comando sulla sinistra del manubrio. In modalità “automatica”, molto utile la possibilità di scalare al volo di rapporto utilizzando le palette del sequenziale, cosa che può tirare fuori d’impaccio quando serve avere una maggior reattività del motore. La moto cambia e scala in una maniera assolutamente fluida, perfetta, ineccepibile. L’unico quesito che non ho potuto chiarire è su come potrebbe essere il comportamento in salita su un tornante strettissimo, laddove di solito tengo alto il motore e lavoro di frizione. Avrò spero altra occasione per togliermi il dubbio.

Sopra i diversi accessori per la CRF1100L Africa Twin Adventure Sports. E tu quali vorresti? Tuttiii!

Equipaggiata per il turismo

La CRF1100L Africa Twin Adventure Sports che abbiamo utilizzato era equipaggiata con borse, bauletto in alluminio e borsa da serbatoio, che ci hanno consentito una trasferta di una settimana in due persone, bagaglio personale, computer da 15’ e attrezzatura fotografica. L’autonomia, grazie al serbatoio da circa 25 litri è stata di oltre 400 Km e i consumi (in uso misto, statale e autostrada) attorno ai 18 KM/l.

Il comportamento dinamico è stato ineccepibile, anche se così carichi un po’ di alleggerimento dell’avantreno è stato inevitabile. Ottima anche l’ospitalità, grazie a una sella confortevole per pilota e passeggero, e alla buona protezione aerodinamica.

La CRF1100L Africa Twin Adventure Sports è sicuramente un’ottima compagna di viaggio, anche se il prezzo di € 22.740,00 non è proprio alla portata di tutti.

 

 

Per questo servizio abbiamo utilizzato la Sony RX10IV

 

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