Porto Flavia
L'ingresso

Porto Flavia, una visita… al buio! Sardegna in moto Giorno 4

Giorno 4 di Sardegna in Moto: la visita al sito minerario di Porto Flavia e poi da Buggerru a Villasimius sulla giostra della SS195. Come sempre con il file GPX di tutto il percorso.

“Fatti non foste a viver come topi” verrebbe da dire, ma la Sardegna è stata per anni un importantissimo polo minerario. Ecco quindi che dopo la Grotta di Nettuno visitata il giorno prima, per il quarto giorno del tour Sardegna in Moto abbiamo messo in programma un’altra visita guidata dentro una montagna: Porto Flavia.

Porto Flavia
L’esterno di Porto Flavia (foto da internet)

 

Non è una vera e propria miniera, bensì un porto di imbarco del materiale estratto dalle miniere vicine. In pratica fino ai primi del ‘900 piombo e argento venivano caricati a mano su piccole imbarcazioni per essere trasportati fino ai magazzini e da lì sulle navi fino ai porti di destinazione. Con la realizzazione di Porto Flavia invece il carico poteva essere fatto direttamente sulle navi con grande risparmio di tempo e denaro.

Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Varcando l’ingresso ed entrando nella galleria si rimane stupefatti dall’ingegno della mente umana, nella fattispecie quella dell’ingegnere veneziano Cesare Vecelli: per costruire quest’opera sono state scavate nella montagna due gallerie sovrapposte e i vari silos di stoccaggio profondi ognuno 18 metri. Oltre a binari, carrelli con rudimentali pantografi elettrificati, e nastri trasportatori. Il tutto nel 1922 e in soli 18 mesi!

Porto Flavia

 

“Aiutatemi a dire AZZURRO!”

Torniamo a riveder la luce (e che luce!) e risaliamo in moto, direzione sud. Visto che l’isola di Sant’Antioco non è più un’isola da quando è stata unita all’isola madre da un istmo artificiale, decidiamo per una deviazione, diciamo che il fatto che fosse ora di pranzo ha influito.

Colori a S. Antioco

 

Sosta malloreddus e se(b)ada, dopodiché imbocchiamo la SS195 Sulcitana.
Nulla da segnalare fino a Teulada. Poi comincia un parco giochi che attraverso il Valico Nuraxi de Mesu arriva fino a Domus de Maria. Dove finalmente il Ducatone ha modo di sgranchirsi le valvole.

 

 

Distrazioni

Finito il giro di giostra comincia ad affiorare un po’ di stanchezza e canniamo completamente le deviazioni per Chia e per Santa Margherita di Pula dove avremmo voluto poggiare le chiappe in spiaggia. Quando ci accorgiamo di aver oltrepassato il bivio siamo parecchio oltre, quindi optiamo di arrivare direttamente al Poetto, bellissima valvola di sfogo dei cagliaritani. E anche di Eolo che quel giorno era particolarmente impegnato a soffiare come il lupo dei tre porcellini.
Due patatine/noccioline, un ape rigorosamente analcolico, e via sottocoppia per ritrovare certi luoghi già conosciuti venti-trent’anni fa. Cala Regina, Mari Pintau, Sa Ruxi. Storie, ricordi, persone care. Mentre la luce cala sale un po’ di malinconia. Memories.

La spiaggia di Mari Pintau (vuol dire “mare dipinto”)

 

A Villasimius ci accoglie il sorriso contagioso della signora Elena dell’hotel Janas, che ci indica un buon ristorante e un’ottima gelateria. Ma soprattutto ci mette a disposizione il garage coperto e ci consentirà, la mattina dopo, di sfruttare la stanza a nostro piacimento, fino a ben oltre l’orario del check-out. Cortesia che si rivelerà utilissima.

Ve lo raccontiamo la prossima puntata, quella del giorno 5 da Villasimius a Arbatax

Qui intanto si può scaricare il FILE GPX del percorso di tappa da Buggerru e Villasimius

Qui invece il link alla prima tappa del viaggio, e a seguire tutte le altre

 

Janas Hotel, via Costante Mameli 36, 070790339 – garage coperto
Ristorante Sa Tankitta, via Umberto I 240
Il Gelato di Beppe, sempre in via Umberto I (più avanti a sinistra salendo)
Ristorante Il Veliero, Lungomare C. Colombo 21, Calasetta (S. Antioco)

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