Lungo un tratto di mare stupendo, passando per una Basilicata rurale, fino al Parco Nazionale del Pollino in moto
Il Cristo che domina il promontorio di Maratea sembra rivolto verso le cristalline acque del Golfo di Policastro. Questo è quello che appare da lontano, ma una volta inerpicatisi verso l’imponente statua ci si rende conto che l’abbraccio è rivolto verso la Basilica di San Biagio, santo protettore della cittadina. Un abbraccio che si estende anche verso l’interno, nella direzione di quella Basilicata rurale che con le sue innumerevoli curve tanto piace ai motociclisti. Da qui può partire un percorso che porterà fino al Parco Nazionale del Pollino in moto.
Ma andiamo per ordine.
Maratea è una perla mediterranea, indiscussa per bellezza nell’immaginario collettivo. In realtà, come altri borghi italiani, questa è arroccata nei pressi di un mare che al giorno d’oggi appare in tutti i suoi pregi, soprattutto turistici, ma che un tempo riservava anche incognite e terrori. Cosicché era meglio destare meno evidenza, celarsi agli attacchi predatori di invasori e pirati. Ecco quindi che il borgo antico di Maratea si trova in alto, all’ombra di boscoso costone di montagna, che la tiene fresca anche d’estate.
Abbiamo disegnato un tour che non prevedesse un arrivo diretto nel Parco del Pollino, ma spingendoci un poco più a nord di Maratea abbiamo cercato panorami che non esitiamo a dire emozionanti, borghi antichi che celano opere pregevoli, natura boscosa e infinite curve da disegnarsi in moto.
Nel tratto costiero poco a nord di Maratea c’è lo Sky Walk Cersuta, un camminamento che una volta lasciata la moto, porterà a una terrazza trasparente dove, solo chi soffre di forti vertigini, dovrà evitare. Da qui, sotto i piedi, si apre il baratro di una meravigliosa scogliera e lunghi tratti di costa. Il tragitto è frutto di un’attenta e poco invasiva architettura che dobbiamo dire non sarà l’unica sorpresa del nostro giro.
La prossima meta sarà Trecchina, raggiungibile con la SS3 Tirrena, un borgo incastonato tra montagne di importante altitudine come i 1.500 metri del Monte Coccoviello ed altre tra i 1000 e i 1200 metri. Un percorso fatto di curve piuttosto veloci, da affrontarsi con criterio se si vuole godere del panorama.
Sulle tracce di “Basilicata coast to coast”
Trecchina, conosce una certa notorietà per essere uno dei paesi attraversati nel film di Rocco Papaleo “Basilicata coast to coast”. Qui, per gustare una Basilicata rurale è opportuna una sosta a Pane & Olio, il punto degustazione del Frantoio Salomone per assaggiare le bruschette e altri prodotti. A proposito di degustazioni non si può perdere un un passaggio al panificio Le Bontà Trecchinesi per la degustazione di dolciumi e prodotti da forno come il Panuozzo, una sorta di panino/calzone ripieno. Questo locale ha attivi ben sei forni a legna. Da rimarcare che il pane bianco tipico trecchinese è riconosciuto quale Prodotto Agroalimentare Tipico (PAT) lucano ed è realizzato con farina macinata a pietra e lievito madre.
Un altro tratto di strada veloce ci porterà a Rivello, borgo che racchiude un monumento interessante: il Convento di Sant’Antonio. Questo, oltre alla presenza di alcuni pregevoli affreschi di Girolamo Todisco, ha un chiostro parzialmente ristrutturato includendo dell’architettura moderna. Noi abbiamo trovato questo intervento uno dei migliori mai visti su una struttura religiosa. L’intero borgo è interessante da visitare a piedi, prima di affrontare una bella serie di curve strette che ci porterà al Lago Sirino, un piccolo specchio d’acqua adatto a una sosta rinfrancante.
15 giorni di festa…
Ma i tornanti non sono finiti e con la SS19 delle Calabrie si lambiranno diversi borghi, molti dei quali appaiono come dipinti nella natura. Uno di questi che merita una visita è il borgo di Rotonda, dove per altro è presente un albergo diffuso dal nome evocativo “Il Borgo Ospitale”. Il paese è veramente ben tenuto ed è famoso per la Festa Patronale di Sant’Antonio, con festeggiamenti che durano ben 15 giorni. Qui siamo entrati nel Parco Nazionale del Pollino e siamo al confine con la Calabria con cui la Basilicata condivide il parco.
Noi ci porteremo in uno dei punti più belli all’interno del Parco: il Piano Ruggio e il Belvedere del Malvento. Siamo a 1500 metri di altitudine attorniati da lecci, querce, pini, aceri, castagni, faggi e diverse specie di alberi a seconda dell’altitudine, un territorio che ospita anche una variegata fauna: lupi, martore, cinghiali, caprioli, lontre, aquile e diversi piccoli mammiferi.
La Calabria è vicina vicina
Vi suggeriamo un piccolo sconfinamento nella parte calabrese del Parco del pollino in direzione della Catasta, un’altra opera architettonica che in questo viaggio ci ha stupiti. Il nome racconta già il progetto dal punto di vista estetico, perché la struttura esternamente appare proprio come una catasta di legna. Al suo interno si sviluppano sale espositive, una libreria, una caffetteria ed altro ancora. Davvero un bel progetto per la valorizzazione del parco e delle attività a esso connesse a partire dalla bicicletta.
Per il rientro verso Maratea suggeriamo di passare dalla costa, concedendoci prima un’altra scorpacciata di curve. Si passerà da Marina con il suo splendido golfo e se siete ancora affamati potete fermarvi a Massa per assaggiare la celebre mozzarella locale. In questo luogo c’è anche un ottimo ristorante dove abbiamo mangiato la migliore parmigiana di melanzane che si possa immaginare. Proprio la gastronomia è uno degli aspetti più interessanti, qui la cucina risente dell’influenza delle regioni confinanti, soprattutto della cucina napoletana.
Le parole d’ordine immancabili
Il turismo in Basilicata vuole attrarre il turismo sostenibile e quello destagionalizzato. Parole che sentiamo in ogni regione, immancabilmente. Il potenziale anche qui è enorme, ma bisogna lavorarci. Sono tre le nicchie di utenza capaci di portare un flusso di turismo da marzo a fine ottobre: i camminatori, i ciclisti e i motociclisti.
Delle tre, noi motociclisti siamo i meno esigenti, ma il territorio deve essere fruibile. Ci deve essere accoglienza in quei mesi, ristoranti aperti, ma devono essere aperti anche monumenti e musei.
L’accoglienza presso agriturismi è tra le più gradite, così come la ristorazione “verace” quella delle trattorie di campagna. È un turismo rurale che richiede attenzione e impegno. Un piccolo esempio: a Pian del Ruggio c’è il rifugio De Gasperi, quella sarebbe una bella meta rurale per i motociclisti, ma anche per ciclisti e camminatori. Eppure è chiuso dal 2017. Sarebbe il momento di riaprirlo!
Da Maratea al Parco Nazionale del Pollino in moto, qualche dritta:
Grand Hotel Maratea
Non è un esempio di ospitalità rurale, ma questo albergo offe una vista spettacolare.
Contrada Santa Caterina, 50
85046 Maratea PZ
Tel. 0973.1951025
https://www.grandhotelmaratea.it/
Casale De Filippo
Camere, appartamenti, ma soprattutto la ristorazione
Cucina di chiara estrazione napoletana. Il luogo della mitica parmigiana…
Via Massa Prato, 22/26, 85046 Maratea PZ
3408740963
https://www.casaledefilippo.it/)
Albergo diffuso “Il Borgo Ospitale”
Via Mordini, 1, 85048 Rotonda PZ
0973661170
Pasticceria Panza
Pasticceria famosa per il Bocconotto Lucano
Via Angiporto Cavour, 9
85046 Maratea PZ
La Taverna di Zu Cicco
Suggestivo ristorante e ottima cucina in pieno centro storico
Via Dietro il Trappeto, 32
85046 Maratea PZ
Tel. 0973873296
https://www.latavernadizucicco.it)
Braceria “à Rimissa”
Corso Vittorio Emanuele III, 8
85048 Rotonda PZ
Tel. 0973 661202
Frantoio Salomone
SS585, 85049 Trecchina PZ
0973 826169
Panificio le Bontà Trecchinesi
Contrada Santa Caterina 4 sub 2
85049 Trecchina (PZ)
https://www.lebontatrecchinesi.it)
Museo Naturalistico e Paleontologico
Via Roma
85048 Rotonda PZ
0973661005
https://maps.app.goo.gl/oS92rmrZY5kN81iU9