Il settimo giorno Qualcuno si riposò. Noi no: e per l’ultima tappa della nostra Sardegna in Moto siamo andati a Orgosolo, passando dalla mitica Orientale Sarda.
Ci sono nomi che al motociclista suscitano riflessi condizionati, tipo un aumento della salivazione, una certa eccitazione, e un particolare prurito al polso destro. Per esempio Tourist Trophy, Casanova-Savelli, Cavatappi. E Orientale Sarda. Ovverosia la mitica SS125, un’altra di quelle esperienze da “almeno una volta nella vita”.
La strada è una delle più lunghe della Sardegna, da Cagliari arriva a Palau lungo tutta la costa est, e trattandosi di Sardegna non può che essere bellissima, asfaltatissima, panoramicissima.
“Non sappiamo se Dio esiste, ma di sicuro se esiste vive qui e lavora all’Anas”. Ecco, in sintesi la SS125 Orientale Sarda è racchiusa in questa frase.
Ne avevamo percorsa una parte durante il quarto giorno, ma nel suo tratto meno entusiasmante. E’ da Tortolì in avanti che esplode in tutta la sua bellezza. Negli oltre 1600 percorsi nel nostro tour non c’è stato un solo chilometro che non fosse appagante alla vista e alla guida, ma qui siamo all’apoteosi. E’ tutto un WOW!, un aprire gas per pennellare e un chiuderlo per ammirare, viene voglia di fare avanti e indietro fino a finire la benzina, poi fare il pieno e ricominciare a oltranza.

Orientale Sarda santa subito!
Baunei, passo Genna Arramene, passo Genna Silana, la cosa che colpisce è che siamo a mille metri di altitudine ma la strada sale e scende dolcemente, senza tornanti a gomito o variazioni di pendenza assassine, si guida in scioltezza, prendendo il ritmo, godendosi ogni metro di asfalto, peraltro perfetto come sempre da queste parti.
SS125 Orentale Sarda patrimonio dell’umanità, sito protetto Unesco, santa subito: dove si firma?

Sirene
Sosta caffè a Cala Gonone, le spiaggette lì sotto la strada sono invitanti come Sirene ma ci forziamo a ripartire, d’altra parte la meta è di quelle imperdibili: Orgosolo. Quindi da Dorgali deviazione per Oliena e arrivo nel paese dei murales. Il paesaggio diventa tipicamente montano, dalla macchia alla foresta, poi alla roccia, in Sardegna si passa in un amen dai Caraibi all’Himalaya.
Muri da leggere
Dall’ultima volta che ci eravamo stati, trent’anni fa, il turismo ha ammorbidito il luogo, ma siamo sempre nella Barbagia, Sardegna vera, schietta, dura come il sasso. Si cammina per il corso in un rispettoso silenzio, si leggono i muri, si osservano, ma più che altro sono loro che osservano noi, le donne vestite di nero nei vicoli, sguardi bui, chissà quante storie da raccontare.
Rientriamo da Oliena verso Orosei sulla SS129, poi su su verso l’ultimo arrivo di tappa a Olbia dove l’indomani ci aspetta il traghetto per Livorno. Siamo un po’ stanchini (cit.) in località Siniscola entriamo nella famigerata superstrada e l’ultimo tratto lo facciamo cercando di arrivare più velocemente possibile.
Chiudiamo gli occhi. Il viaggio sta per finire (?). La mente e il cuore letteralmente strabordanti di emozioni, sensazioni che abbiamo cercato di esprimere in questa specie di diario di bordo, appunti di viaggio da una terra antica che abbiamo appena imparato a conoscere e che sicuramente torneremo a calcare con le nostre moto.
QUI IL FILE GPX di questo settimo e ultimo (?) giorno di viaggio
Qui il link alla prima tappa del viaggio, e a seguire tutte le altre
L’ultima notte abbiamo alloggiato presso
B&B Maison Kainà, Via Astro Mari 10 Olbia, 340 2623659 – parcheggio in giardino privato
ALT FERMI! Non cambiate canale! Finita qui? No! L’indomani ci sarà la degna ciliegina sulla torta. Stay tuned!