Monti Dauni in moto: viaggiare slow tra borghi e gusto

Da qui, passando da Biccari, raggiungiamo Celle di San Vito, che con i suoi circa 160 abitanti è il paese meno popolato di tutta la Puglia. Questa piccola realtà è caratterizza (insieme al comune di Faeto) per l’uso della lingua francoprovenzale. Celle rappresenta un importante crocevia per i pellegrini che percorrono la Via Francigena.

Celle San Vito - Monti Dauni
Celle San Vito – Monti Dauni

La tappa successiva del nostro itinerario è la città di Troia, Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, dove visitiamo la Cattedrale, fu edificata nel 1106 sui resti di un edificio bizantino ed è sicuramente uno dei capolavori del romanico pugliese.

Ci fermiamo ad ammirare la facciata della chiesa seduti sui sedili della piazzetta di fronte e rimaniamo affascinati, un bellissimo esempio di architettura federiciana, quello che cattura maggiormente la nostra attenzione è lo splendido rosone a 11 raggi  che racchiude un simbolismo particolare. Un fitto intreccio che sembra quasi un ricamo, gli 11 spicchi sono uno diverso dall’altro e che simboleggiano gli apostoli, eccetto Giuda.

Magnifici i portali bronzei della facciata e delle due fiancate, la pianta è a croce latina. L’interno è imponente, tre navate separate tra loro da tredici colonne in marmo (12 colonne rappresentano i 12 apostoli e la 13° colonna, angolare, rappresenta il Cristo).

Cattedrale di Troia FG
Cattedrale di Troia FG
Cattedrale di Troia FG
Cattedrale di Troia FG

 

A Troia vi consigliamo una sosta mangereccia all’Osteria Fra Due Terre, dove la famiglia Tricarico vi accoglierà servendovi le bontà tipiche dei Monti Dauni, piatti dalle origini contadine preparati con ingredienti di stagione, verdure selvatiche, ottimi formaggi e carni locali.

La sala è un ex deposito di attrezzi agricoli originali dell’epoca, in questo contesto potrete degustare dell’ottimo vino  come quello della Cantina Elda ; come dessert provate il “dolce dei morti”, preparato con grani d melograno misti a noci, mandorle, scaglie di cioccolato fondente, il tutto ammorbidito da mosto cotto. Davvero particolare.

Passionata di Troia FG

Prima di rimettervi in sella vi consigliamo di passare dalla Pasticceria Casoli per provare la passionata, il dolce tipico di Troia, realizzata con ricotta di bufala, mucca e pecora, marzapane econ una copertura di pasta di mandorle pugliesi. Una vera goduria. Tornare dalla Puglia senza qualche chilo in più è impossibile, tanto vale arrendersi.

 

Da Troia percorriamo la strada provinciale 123 per una decina di chilometri fino a raggiungere Orsara di Puglia, un borgo situato a circa 600 m s.l.m., ai piedi di Monte San Marco. Premiato con la  Bandiera Arancione del TCI, questo borgo racchiude perle architettoniche e realtà produttive tutte da scoprire, e i boschi che si estendono sulle alture circostanti si prestano a delle piacevoli escursioni immersi nella natura.

Gli stretti vicoli e le piazzette incastonate tra di essi ci conducono fino alla Cantina Il Tuccanese dove ci accoglie, l’architetto Leonardo Guidacci, a cui va il merito del recupero del vitigno autoctono che porta il nome della sua Cantina.

Orsara di Puglia - Cantina Vinicola Il Tuccanese
Orsara di Puglia – Cantina Vinicola Il Tuccanese

Quello che era lo studio dell’architetto Guidacci è ora un luogo dove si viene accolti per degustare i due rossi Magliano e Sannoro.  La cantina è scavata nel tufo a 6 m di profondità per l’affinamento in barriques e l’invecchiamento in bottiglia. Mentre si ascolta la storia di questa azienda che ha saputo fondere l’eccellenza della vinificazione, con l’arte che si esprime nelle etichette delle bottiglie appositamente realizzate ad acquarello, si è circondati da un’atmosfera fatta di passioni e amore per il territorio.

La Puglia è questo. Tante piccole realtà produttive strettamente legate alla terra e alla cultura dei luoghi dove sorgono, e dove l’accoglienza e la voglia di raccontare le proprie tradizioni sono vive nelle persone che si incontrano in strada e nelle botteghe.

Orsara di Puglia "Pane e Salute"
Orsara di Puglia “Pane e Salute”

E’ con questo spirito che veniamo accolti nel forno “Pane e Salute”:  facciamo subito conoscenza con il padrone di casa: Angelo Di Biccari. A lui il compito di raccontarci di questo forno che è in funzione dal 1526 e che in origine appartenne all’Ordine dei Cavalieri spagnoli di Calatrava. Qui si producono bontà d’ogni genere: pane, taralli, biscotti e pizza. Ma non solo, annessa al forno c’è una tipica osteria in cui si servono favolosi piatti tipici in una location autentica.

Fantastico il Pancotto alle erbe di campo e patate servito all’interno di scrigni di pane cotti nel forno: una pietanza della tradizione povera che abbiamo assaporato in diverse versioni durante questo viaggio.

Tante le pizze che abbiamo potuto gustare, con verdura di stagione, formaggi tipici e salumi locali.

Proprio tra queste mura immersi nell’odore del pane, abbiamo potuto assistere ad una vera e propria lezione per riconoscere le erbe selvatiche presenti nel territorio dei Monti Dauni a cura dello Chef Francesco Morra della scuola di Cucina “Castel di Pietra”  di Pietramontecorvino.

Lezione sulle erbe selvatiche - Chef Francesco Morra
Lezione sulle erbe selvatiche – Chef Francesco Morra

Una ventina di chilometri ci separano da Bovino, un centro fatto di stradine acciottolate e palazzi finemente ristrutturati. La città dei portali: sono circa 800 quelli che decorano le abitazioni, spesso sormontati da stemmi. Bellissimo passeggiare per Bovino e trovarne così tanti concentrati nel piccolo centro storico. 

Bovino FG - Monti Dauni
Bovino FG – Monti Dauni

Addentrandoci tra i vicoli e le case ci troviamo all’ingresso del castello. Il castello di Bovino, che venne adattato a casa Ducale nel corso degli anni, è situato nella parte più alta del paese e offre un raro esempio di tracce storiche perfettamente conservate; è il simbolo di questa città che si sviluppa intorno allo sperone roccioso sul quale esso sorge.

Castello di Bovino
Castello di Bovino

La strada di pietre tonde che conduce al castello porta il pensiero a quando la stessa strada era impiegata dai carri e da subito lo sguardo si posa prima sulla facciata del castello caratterizzata da elementi architettonici come bifore e merletti e poi sull’enorme torre a sinistra.

Si accede tramite un portone che non nasconde i segni del tempo, e si accede così alla struttura interna e ad un bellissimo cortile interno sovrastato da una torre. All’interno del castello si trova l’accesso al museo diocesano allestito nella parte sud est seicentesca e alle varie stanze. Percorrendo poi la strada opposta si passa tra archi e passaggi fino poi a raggiungere la piazza della cattedrale, da qui è possibile visitare l’intero borgo storico. E’ anche possibile soggiornare presso la Residenza Ducale.

Noi scegliamo di dormire presso Le Pietre del Borgo, nel Palazzo San Procopio. E’ un albergo diffuso, una tipologia di ospitalità che non impatta sull’ambiente, ci sembra la soluzione ideale per godere di tutte le sfaccettature di questo borgo. La struttura è finemente ristrutturata nel rispetto della struttura originaria, è accogliente e dispone di un bel centro benessere.

L’Italia è la patria dei piccoli borghi storici, il luogo ideale per creare accoglienza turistica senza il bisogno di edificare nuove strutture, spesso molto impattanti sul paesaggio, ma rivalutando i centri storici. Ecco che così le abitazioni inutilizzate vengono ristrutturare e convertite in stanze e appartamenti ad uso turistico, con un forte slancio per l’economia locale. Il vantaggio per il turista e quello di poter vivere appieno immersi nella realtà del territorio.

Svegliarsi e, al posto della doccia del vicino di stanza, sentire la signora della casa accanto che stende il bucato o i bambini che si preparano per la scuola; perché viaggiare non è solo visitare musei e attrazioni turistiche, ma entrare in contatto col territorio e con la gente che lo abita, osservare le usanze, essere attratti dagli odori che provengono dalle cucine all’ora di pranzo o prendere un caffè al bar centrale.

In piazza Duomo troviamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, un importante esempio di stile Romanico Pugliese. Questa chiesa esisteva già da prima dell’anno Mille e probabilmente già dall’epoca paleocristiana.

All’esterno i principali elementi che catturano l’attenzione si trovano nella facciata: la tipica forma “ a capanna” e il rosone, l’interno è a tre navate e pregevole il coro ligneo.

Cattedrale di Santa Maria Assunta - Bovino FG
Cattedrale di Santa Maria Assunta – Bovino FG

Se volete visitare Bovino con una guida potete rivolgervi alla cooperativa Sipario, che vi potrà supportare anche per la scelta della struttura ricettiva più adatta a voi e vi accompagnerà con le sue guide, molto professionali e coinvolgenti, attraverso questo bellissimo borgo, inserito tra i più belli d’Italia e anche Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Proseguiamo il nostro viaggio lungo la strada provinciale 139 e in un’ora scarsa siamo a Sant’Agata di Puglia, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Lasciamo la moto e, nonostante gli stivali tecnici, iniziamo a salire per guadagnarci la vista dal castello.

Sant'Agata di Puglia FG
Sant’Agata di Puglia FG

Il centro storico è molto ben tenuto e lungo la strada ci fermiamo a curiosare tra le botteghe alimentari e a fotografare gli scorci graziosi che si si presentano. E anche per prendere fiato.

La fatica per la salita viene però ampiamente ricompensata dalla vista sulla splendida vallata che ammiriamo estasiati dal castello.

Sant'Agata di Puglia FG
Sant’Agata di Puglia FG

Il Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia sorge a circa 800 metri di altezza in posizione dominante sull’abitato e sulla valle sottostante, il panorama abbraccia il Tavoliere, i Monti Dauni e, con condizioni meteo favorevoli, si può vedere il mare.

Entrando si viene accolti dal grande cortile e dall’imponente struttura sapientemente restaurata. Gli ambienti al piano terra sono stati ristrutturati: le stalle, la cantina ed alcune stanze della servitù. Al piano superiore sono visitabili solo poche stanze. Ma il punto di forza del castello è la vista mozzafiato che si può godere dalle terrazze: imperdibile. I tetti delle case del centro di Sant’ Agata,  le sue chiese e i campanili rendono magico lo scenario.

La discesa al paese attraverso i vicoli, ci regala la sorpresa di imbatterci in un antico frantoio, ancora con le attrezzature originali e con i ferri del mestiere in perfetto stato di conservazione.

Si conclude qui a Sant’Agata di Puglia il nostro viaggio in questa porzione di Puglia, dove abbiamo trovato un immenso patrimonio ambientale che fa da sfondo ad una imponente presenza di impianti per la produzione dell’energia eolica, piccoli borghi ricchi di storia e una enogastronomia eccellente.

Come ricordato dall’Assessore regionale all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, l’obiettivo è valorizzare le eccellenze di carattere culturale, religioso, paesaggistico ed enogastronomico dell’area dei Monti Dauni.

“Una delle attività importanti è il racconto della Puglia, delle bellezze della natura, del paesaggio, della cultura, della storia che anima il nostro territorio. I monti Dauni rappresentano un angolo dell’entroterra di Puglia molto particolare che vogliamo far conoscere attraverso un racconto d’autore: le parole di giornalisti e opinion leader che hanno avuto una esperienza diretta”.

Noi torniamo a casa con la sensazione di avere ancora molto da scoprire di questo territorio, ma nel cuore rimane il ricordo della splendida accoglienza ricevuta durante la nostra permanenza.  Si è spesso portati a pensare di dover andare lontano per conoscere posti insoliti; i Monti Dauni sono  la dimostrazione che ciò che è intorno a noi  è già straordinario e non aspetta altro che mostrarsi in tutta la sua bellezza.

Si ringrazia Puglia Promozione per l’organizzazione e la calorosa accoglienza.

 

 

COME ARRIVARE

Se state progettando un viaggio in Puglia che vada al di fuori del classico soggiorno estivo in una delle tante strutture sulla sua splendida costa, vi consigliamo di scegliere la formula Fly&Drive. L’aeroporto di Bari è molto ben servito da compagnie low cost e, una volta giunti a destinazione potrete scegliere di noleggiare una moto sul posto e partire in completa autonomia alla scoperta di questa splendida regione.

Possiamo suggerirvi a tal proposito l’azienda Stev Rent che offre una vasta gamma di modelli di moto in modo che ognuno possa trovare la sua. Potrete trovare inoltre i servizi di assistenza meccanica, transfer, deposito bagagli e anche accessori e abbigliamento.

In tal modo sarete liberi da ogni preoccupazione e non vi rimarrà che godere dei diversi paesaggi, dalla pianura alla costa, dai rilievi appenninici al mare, dai parchi naturali ai piccoli borghi.

Testo e foto di Nadia Giammarco.

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