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Martina Franca, eleganza barocca nel cuore della Puglia

Martina Franca

Martina Franca, in provincia di Taranto, sorge su una collina a 431 metri s.l.m., in una posizione strategica a metà strada tra Mar Adriatico e Mar Ionio.

Martina Franca nasce come città medievale circondata una cinta muraria con intorno il fossato. Le porte d’accesso erano quattro e aveva presumibilmente 12 torri quadrate e 12 rotonde

La città è stata oggetto di una rivoluzione architettonica nel 1700. In questo periodo le strutture medievali furono abbattute per edificare ex novo la maggior parte dei monumenti, che vennero quindi realizzati in stile barocco e rococò.

Entriamo in città.

La porta principale è l’Arco di Santo Stefano.

Sull’arco di Santo Stefano, costruito nel 1664, troneggia San Martino a cavallo, patrono della città, affiancato da due fiaccoloni. Proprio questi fiaccoloni sono gli elementi caratteristici dell’architettura rococò e barocca di Martina Franca, li incontreremo spesso sui monumenti civili e religiosi.

Arco di Santo Stefano – Martina Franca

Si ha subito la sensazione di trovarsi in una città ricca, facoltosa ed elegante. Le strade su cui si affacciano botteghe e negozi sono pulite e ordinate, e dovunque si volga lo sguardo si viene colpiti dalle decorazioni dei palazzi e dal candore degli edifici.

Palazzo Martucci.

Varcato l’arco di Santo Stefano ci troviamo in Piazza Roma. Alla nostra sinistra Palazzo Martucci.

E’ uno dei palazzi più imponenti del centro storico, qui troviamo la grammatica architettonica di Martina Franca: le finestre con le modanature consolidate e linee concave e convesse che si alternano al piano inferiore e superiore. L’altro elemento caratteristico è il portale di ingresso, in questo caso leggermente spostato rispetto al centro, in corrispondenza del quale c’è una balconata “pontificale”.

Palazzo Martucci – Martina Franca

La famiglia Martucci fu una famiglia particolarmente benestante. Si narra, proprio per evidenziare il benessere della famiglia, che le loro vacche pascolassero in masseria con i campanacci  d’argento.

A tal proposito si può notare che sul palazzo, sopra la meridiana, c’è un chiodo che serviva ad appendere lo stemma della famiglia. Peccato che il duca che abitava di fronte, impedì ai Martucci di esporre il loro stemma: non avrebbe mai potuto accettare che qualcuno gli facesse ombra.

Il Palazzo Ducale lo troviamo sulla stessa piazza, proprio di fronte a Palazzo Martucci.

Palazzo Ducale.

Appartenne ai duchi Caracciolo, che ebbero la città in feudo dal 1500 al 1800. Saranno loro a portare, con la costruzione  del Palazzo Ducale, l’arte napoletana a Martina Franca. E furono loro ad abbattere il castello medievale degli Orsini per costruirci sopra il loro palazzo.

Palazzo Ducale – Martina Franca

Il progetto di questo edificio è dell’architetto Carducci di Bergamo, residente in città, e il progetto venne avallato da Gian Lorenzo Bernini. Egli infatti nel 1600 era sovrintendente del regno di Napoli, era quindi colui che doveva visionare tutti i progetti che si realizzavano nell’Italia meridionale.

La facciata del Palazzo Ducale è classicheggiante, con linee verticali orizzontali che vanno a scandire il prospetto. La balconata in ferro battuto, lunghissima e dalla forma spanciata, è stata aggiunta nel ‘700. Sulla balconata troviamo i porta candele con il giglio che ritroveremo poi nello stemma della città di Martina Franca.

Il Cortile di questo imponente palazzo, che offre un’ottima acustica, d’estate si trasforma in una autentica arena per il festival della Valle d’Itria, giunto quest’anno alla 44° edizione.

Basilica di San Martino

Sorge in Piazza Plebiscito. E’ la terza chiesa che viene dedicata a San Martino, la prima era piccolissima, poi ci fu una chiesa romanica, e poi si costruì questa in stile rococò.

Basilica di San Martino – Martina Franca

Gli elementi caratteristici della città presenti sulla facciata sono i fiaccoloni. Centralmente troviamo San Martino a cavallo mentre taglia il mantello per darlo al povero. Sopra il finto balcone pontificale, che è solo un escamotage per alleggerire la facciata della basilica.

All’interno troviamo, nella nicchia dell’altare, la scultura che rappresenta San Martino in abiti vescovili. E’ di Stefano da Putignano,  uno dei più grandi scultori del rinascimento pugliese.

Poi un riferimento a Napoli: le due sculture in marmo bianco che rappresentano l’Abbondanza e la Carità sono di Giuseppe Giuseppe Sanmartino,  colui che ha realizzato il Cristo Velato (cappella di Sansevero di Napoli).

Un suggerimento per visitare Martina Franca.

A disposizione dei turisti ci sono, recandosi presso l’Infopoint, delle mappe con diversi itinerari, ognuno contraddistinto da un colore diverso.

Seguendo questi percorsi i turisti trovano, sulla pavimentazione stradale, dei segnaposto in ceramica dello stesso colore dell’itinerario seguito.

In corrispondenza di ogni monumento il segnaposto indica un numero, riportato poi sul retro della cartina con una breve spiegazione storico-artistica (in italiano, inglese, tedesco, francese, russo e spagnolo).

Segnaposto in ceramica colorata.

Tramite un’applicazione per smartphone poi, è possibile scannerizzare il quad code corrispondente al punto di interesse, per scaricare ulteriori approfondimenti.

Un modo semplice per visitare la città che viene particolarmente gradito anche dai più piccoli, che si divertono così a scoprire le bellezze Martina Franca come in una caccia al tesoro.

Cosa mangiare.

Capocollo di Martina Franca.

Fiore all’occhiello della città di Martina Franca.

Capocollo di Martina Franca

Nell’azienda Cervellera, a conduzione familiare, si produce il Capocollo Martinese con una lavorazione che rimane invariata da 32 anni.

Il segreto sta nell’utilizzare carni di animali allevati nella vicina Murgia, rigorosamente allo stato brado, la cui alimentazione è a base di fragno (una quercia tipica del territorio). Il fragno conferisce al prodotto un sapore dolciastro caratteristico del capocollo.

La lavorazione viene fatta rigorosamente a mano nell’azienda, dove è possibile anche prenotare visite e degustazioni.

E’ stata costituita nel 2007 l’Associazione “Capocollo di Martina Franca”, che si occupa di promuovere e tutelare il prodotto.

Testo e foto di Nadia Giammarco

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