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Pastena e le sue Grotte, una tappa alla scoperta della Ciociaria

Grotte di Pastena

Si parte da Roma direzione Grotte di Pastena, nel cuore della Ciociaria, regione meridionale del Lazio al confine con Campania, Abruzzo e Molise, in una posizione strategica tra mare, montagna e città.

Raggiungere la nostra meta è piacevole, la strada per Pastena è libera, la musica nelle orecchie con la colonna sonora dei viaggi, sole sul viso, occhiali scuri e l’aria frizzantina di una bella giornata di fine gennaio.

L’antico borgo di Pastena nella provincia di Frosinone, si erge pittoresco su una collina tra due pianure che in tempi antichi si presume fossero laghi.

In viaggio alla scoperta della Ciociaria

Tra i vicoli di mattoncini in pietra si respira l’aria della Ciociaria più autentica, un tuffo nel passato, tra gli antichi mestieri di carattere contadino.

Pastena – Museo della civiltà contadina e dell’ulivo

Da queste tradizioni è nato il Museo della civiltà contadina e dell’ulivo, ospitato in un antico frantoio. All’interno sono esposti la macina ed il torchio e gli antichi arnesi per il dissodamento e la produzione dell’olio, filatoi a mano per il lino e la canapa, recipienti e mestoli per la lavorazione del formaggio.

Famosa come “Città delle ciliegie“, attira ogni anno tantissimi visitatori per la celebre sagra, che si tiene la prima domenica di giugno.

72° Edizione della Sagra della Ciliegia

Nell’antico borgo troviamo anche la casa natale di Nino Manfredi, all’anagrafe Saturnino Manfredi (1921-2004) di origini ciociare, una terra che l’attore e regista cinematografico, regista e sceneggiatore teatrale, mostro sacro della commedia italiana, ha sempre amato.
Ma quello che ha reso noto ai più il paesino, è la bellezza delle sue grotte, ricche di stalattiti e stalagmiti, disposte su due piani.
Le grotte di Pastena sono considerate tra le risorse naturali più suggestive e caratteristiche del Lazio.

Le rocce che creano il complesso, composto da due rami, l’uno ancora attivo lungo 2217 metri, per la presenza del Fosso Mastro, artefice delle grotte, il secondo fossile dalla lunghezza di 800 metri, che costituisce la parte visitabile del complesso, hanno un’età compresa tra gli 80 ed i 50 milioni di anni.
L’umidità è altissima ed anche a gennaio le temperature sono sui 15/16 gradi.
La mappatura ufficiale delle grotte è relativamente recente e risale al 1926 ad opera del Gruppo Speleologico Romano guidato dal barone Carlo Franchetti, speleologo e alpinista.
L’ingresso si presenta come una caverna dalle dimensioni enormi con la presenza del corso d’acqua che ne ha definito la forma attraverso la sua azione erosiva che può arrivare ad inondare completamente gli ambienti.
Suggestiva è proprio la cascata che si forma quando ingrossato dalle piogge, il torrente si riversa in quello che è definito il Fosso Mastro che vede il suo termine nella Valle del Sacco a Falvaterra, dopo una passeggiata di oltre 2.000 metri.
Location di numerosi film, la riconosciamo immediatamente in Fantozzi va in pensione, film di Paolo Villaggio nell’inquadratura della colonna spezzata, in alcune scene del film Sono un fenomeno paranormale di Alberto Sordi e nelle scene più recenti della serie tv Un passo dal cielo con Terence Hill.

Le Grotte sono gestite dal Consorzio per la conservazione e valorizzazione del Patrimonio speleologico delle Grotte di Pastena e Collepardo.

Ufficio informazioni turistiche: www.grottepastenacollepardo.it

La moto del nostro viaggio:https://www.moto-ontheroad.it/moto/prove-moto/ducati-multistrada-950/

Come arrivare:

È possibile raggiungere le grotte dall’autostrada A1, uscita Ceprano, superato il Paese omonimo, seguendo per circa 4,5 km la strada per Castro dei Volsci.
Per chi invece volesse procedere più lentamente per godersi il paesaggio, può percorrere la SS 7 denominata “La fettuccia di Terracina” per poi proseguire verso Fondi e Pastena.

 

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