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Langhe e Roero, dalla nocciola al tartufo

foto Claudio Falanga /Ente Turismo Langhe Roero

Langhe e Roero territorio di castelli, vigneti e colline su cui si poggiano nastri d’asfalto che paiono disegnati per essere percorsi in moto.

Terre di cose buone: vini, piatti sublimi, dolciumi deliziosi. Un vero paradiso per le papille! In questo tour alla ricerca di sapori abbiamo puntato la lente d’ingrandimento sul cibo, lasciano un pochino più in disparte una grande risorsa di questa zona: l’enologia.

Certamente ciò può apparire un’eresia. Langhe e Roero si associano a ben 17 tipologie di vino tra D.o.c. e D.o.c.g..

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Nomi come Barbaresco, Barbera, Barolo, Docetto e Nebbiolo, tanto per citarne alcuni. Nomi celebri in tutto il mondo, l’eccellenza della produzione nazionale.

Ma il nostro tour nella zona delle Langhe e Roero aveva un finalità ben precisa: la nocciola ed il tartufo. Sarà quindi nostra premura, più avanti, dedicare un servizio specifico ai vini.

La moto è il mezzo ideale per venire in questa parte di Piemonte. Le strade sono ben asfaltate, anche se bisogna prestare attenzione al terriccio che in alcune vie interne, viene lasciato dai mezzi agricoli. Alcune tra queste sono celebri per i motociclisti del Piemonte e della Liguria, come quella che congiunge Alba a Cortemilia, o quella tra Barbaresco e Montezemolo. Non di rado, però, si tratta di motociclisti sportivi, di quelli che forse eccedono nell’uso del polso destro, creando non poche situazione di pericolo e di malumore tra gli abitanti di questi tranquilli borghi. Il motociclismo che propone Moto On The Road è però  diverso, è il turismo in moto, il viaggiare rispettoso dei luoghi e delle genti.

E’ girovagare alla scoperta delle bellezze delle zone attraversate, la ricerca dei buoni sapori, il gustare le curve senza eccedere in staccate ed accelerazioni, ma muovendosi di buon passo. E’ il piacere di sentirsi immersi nella natura e nel vento, pronti a fermarsi per immortalare uno scatto che sarà irripetibile.

Entrando in questo territorio, la magia dei dolci filari di vigneti, che assecondano il percorso d’asfalto e paiono carezzarlo, creano nel motociclista uno stato di benessere ed armonia che è raro provare.

Langhe e Roero dovrebbero essere stampate nel cuore di ogni motociclista come terra elettiva del viaggiare su due ruote, un territorio non troppo lontano dal mare e dall’alta montagna, lungo le vie del sale che insieme ai commerci hanno portato forti influenze nella cultura e nella gastronomia. Prima tappa del nostri soggiorno è stata La Morra, da cui ci siamo poi mossi gustando le differenze del territorio.

Così siamo passati dalle dolci colline disseminate di vigneti, intercalate spesso da campanili o torrioni degli splendidi manieri della Bassa Langa, fino ai declivi più aspri dell’Alta Langa dove la nocciola trova il suo regno.

Certo, anche i castelli richiederebbero un ampio servizio dedicato proprio a queste architetture, ma decisi a seguire il nostro tema,  ci siamo fermati solo per un rapido scatto fotografico o una veloce visita.

Ci ha molto impressionato il castello di Serralunga d’Alba, con la sua maestosità. Questo maniero è l’unico in Italia a sviluppo verticale ed è l’unico a non essere trasformato in dimora.

Il castello di Serralunga d’Alba è anche uno dei meglio conservati, con pochissime modifiche all’impianto originale.

Disadorno negli arredi ha però un fascino particolare ed offre dall’alto dei suoi torrioni una vista unica sulla Langhe.

Ma è ora di seguire il nostro tema e portarci in Alta Langa “alla ricerca della nocciola perduta”.

Emanuele Canaparo

Ed eccoci a Cravanzana per visitare l’Azienda Agricola “Nocciole d’Elite“, di Emanuele Canaparo, giovane imprenditore che assieme al padre ha trasformato l’impresa di famiglia da semplice produttrice di nocciole a realizzatrice di semilavorati per i tanti usi di questo frutto.

La famiglia Canaparo possiede circa 14 ettari di terreno, che producono dai 25 a 30 quintali di nocciole con guscio, del tipo tonde gentili delle langhe. La resa sgusciata delle noci è del 45% circa. Attraverso un ciclo produttivo che vede impegnata tutta la famiglia viene lavorata direttamente in loco.

Tutto parte, ovviamente, dai terreni. Le piante sono disposte e potate in maniera tale da permettere al sole di irraggiarle nella migliore maniera possibile. Per realizzare produzioni di alta qualità l’uso degli insetticidi è limitato e mirato al minimo indispensabile per consentire produzioni scevre dalla presenza di parassiti.

La macchina raccoglitrice

L’uso di macchinari specifici per la raccolta richiede un’adeguata preparazione del terreno di raccolta. Questo viene ripulito dalle foglie e deve soprattutto essere ben asciutto, per permettere il passaggio dei macchinari che raccolgono, come delle vere e proprie spazzatrici, il prodotto a terra.  Le nocciole non sono scosse dall’albero, ma cadono naturalmente al momento giusto, come la loro maturazione richiede. Dopo la raccolta le nocciole vengono ripulite ed essiccate con aria calda, ciò permette di rimuovere circa il 9% di umidità causa altrimenti di muffe. Bisogna precisare che spesso le nocciole provenienti dall’estero, a differenza di quelle italiane, non viene attivata questa procedura, una delle differenze tra le nostre ottime e uniche nocciole e quelle qualitativamente inferiori provenienti dall’estero. Insomma, comprate solo nocciole italiane!

Montagne di nocciole…

Le nocciole vengono quindi stoccate e asciugate ulteriormente su pavimenti a griglia e in silos. Successivamente verranno suddivise, in base al diametro, in otto tipi diversi in un range che va da 1,4 cm a 1,6 cm, per poterle affidare alle macchine sgusciatrici evitando che il frutto si rompa durante la lavorazione. La suddivisione in base alla dimensione avviene anche dopo la sgusciatura. Le nocciole più grosse saranno quelle di qualità superiore.

Poi si procederà alla tostatura tenendo le nocciole in un’apposita macchina per circa 17 minuti.

Siamo dunque arrivati al prodotto finale: le nocciole vengono selezionate accuratamente mentre scorrono su un nastro trasportatore ed immediatamente dopo una parte viene messa sotto vuoto.

Un’altra parte viene sminuzzata lentamente, per evitare di far fuoriuscire l’olio, ottenendo così la granella di nocciola, utilizzata in cucina, prevalentemente per il confezionamento di dolci.

Le noci sminuzzate velocemente ci daranno invece il burro di nocciole che può essere utilizzato per confezionare gustosi gelati alla nocciola. In verità la fantasia dolciaria può trovare molti utilizzi di questo prodotto.

L’invitante bancone della Pasticceria Truffa

Noi proseguiamo il nostro giro in moto alla ricerca di queste eccellenze ed approdiamo ad una pasticceria che utilizza i prodotto grezzo per confezionare gustosi dolciumi. Eccoci quindi a Bossolasco nel regno dei golosi: la “Pasticceria Artigianale Truffa” dove ci accolgono signor Eugenio e la gentile consorte.

Il signor Eugenio ci parla subito della scelta nell’utilizzare le ricette del passato. Pertanto si è fatto ricorso a nuovi macchinari solo per facilitare il lavoro e aumentare la quantità di produzione senza modificare la qualità artigianale dei prodotti.

Il sogno di ogni goloso: la fabbrica del cioccolato

In questo paradiso del gusto potrete assaggiare un fantastico cioccolato, che delizierà tutti i vostri sensi compresa la vista.

Infatti, il signor Eugenio e i suoi collaboratori si sono sbizzarriti nel dar al cioccolato le forme più stravaganti, molte delle quali legate al tema delle Langhe.

Potrete acquistare inoltre delle gustosissime marmellate, gli inusuali confetti tondi di nocciola, utilizzati prevalentemente per i matrimoni, poi ancora arancia, mango, fichi secchi e altra frutta ricoperta di cioccolato.

Non ultimi i caratteristici sorrisi di Bossolasco disponibili in diversi gusti: Rum, tartufo bianco, tartufo nero, nocciola, grappa di moscato, gianduia.

Per le produzioni viene utilizzato esclusivamente lievito naturale e ingredienti di primissima qualità a garanzia di dolciumi sani e gustosi.

La pasticceria Truffa rimane una delle ultime imprese artigiane dolciarie ad utilizzare l’amido di riso come stampo, proprio come avveniva nei tempi passati. Un metodo naturale che accresce la qualità e la bontà dei prodotti.

L’elenco delle delizie offerte è così lungo che non è stato sufficiente il blocchetto per prendere appunti.

Vi consigliamo dunque di passare per una “dolce” sosta, accompagnata da un buon caffè o tè, per lasciarvi sedurre dai colori, dagli odori e soprattutto dai sapori della pasticceria Truffa.

Ma eccoci di nuovo in moto. La strada ci aspetta e la nostra cavalcatura scalpita per trottare sulle belle curve. Ci perdiamo su cento stradine da cui usciamo solo grazie al navigatore. Ecco, se c’è qualcosa di buono in questo strumento è che in certi momenti ti facilita la vita. Niente a che vedere con il fascino delle carte geografiche, lo sappiamo. Guardare su queste la rotta la sera prima, davanti ad un buon calice di vino, aumenta la voglia di ripartire.

Ma in certe situazioni impostare il navigatore sulla funzione “strada più breve” ti permette di fare percorsi che non avresti considerato, anche se in certi momenti si sembra di infilarti nel cortile di casa di qualcuno.

Eccoci dunque a Cortemilia per la visita alla storica azienda dei F.lli Caffa.

Nata nel 1856, è stata la prima al mondo ad aver impostato la lavorazione delle nocciole. Questa tradizione tramanda da padre in figlio è oggi gestita da Vittorio Caffa.

Nella nostra visita abbiamo incontrato la giovanissima figlia, studentessa universitaria, che ha già in programma di lavorare, dopo la laurea, nell’azienda del nonno e del papà al fine di continuarne la tradizione.

I fratelli Caffa acquistano le nocciole al mercato delle nocciole ad Alba, una vera e propria borsa di questo prodotto, il cui prezzo è determinato dalla variazione tra il peso con guscio e la resa netta del frutto.

Le nocciole sgusciate hanno una resa circa del 45% rispetto a quelle con guscio. La produzione piemontese è di 200.000 quintali di nocciole in guscio, i F.lli Caffa ne lavorano circa il 10%.

Le nocciole acquistate vengono scaricate direttamente dentro il locale in cui saranno successivamente stoccate e asciugate, verranno in seguito suddivise in base al diametro per evitare che le stesse si rompano durante la sgusciatura.

Un processo che abbiamo già visto nell’azienda Canaparo.

La storica macchina sgusciatrice

Ma l’azienda dei F.lli Caffa si distingue per l’utilizzo di macchine sgusciatrici uniche sul mercato. Queste macchine durante la sgusciatura lasciano il frutto intatto, senza alcuna scalfitura cosa che rende il prodotto qualitativamente perfetto. All’interno dell’azienda si trova anche una antichissima macchina con questa funzione, forse la prima nel suo genere.

Anche qui la suddivisione in base alla dimensione avviene anche dopo la sgusciatura, con le nocciole più grosse che saranno valutate come di qualità superiore. Ma non è finita, perché anche in questa azienda la selezione finale è affidata ad esperte mani ed esperti occhi indagatori che separeranno le nocciole non perfette dalle altre.

Il negozio presso l’azienda dei F.lli Caffa

I F.lli Caffa  a differenza dell’azienda della famiglia Canaparo non realizza semilavorati. Le nocciole vengono vendute all’ingrosso alle pasticcerie, o direttamente al consumatore finale.  Vengono inoltre realizzati degli ottimi dolci che è possibile acquistare nello shop aziendale a Cortemilia. Tra i dolciumi vogliamo segnalarvi le nocciole ricoperte di cioccolato o di zucchero, gli amaretti, le crostate e tante altre prelibatezze.

Ora però è il momento di inforcare la motocicletta e percorrere la bella strada verso tra Cortemilia e Alba. Si susseguono curve di ogni tipo: lente, veloci, tornanti. Effettivamente questa è proprio una strada da smanettoni, ma noi amiamo percorrerla in piena sicurezza.

Ad Alba andremo a sviscerare il tema del tartufo. Che altro posto se no? Alba è la capitale mondiale di questo delizioso prodotto.

Il tartufo bianco di Alba è sicuramente il più apprezzato in assoluto.

Un prodotto che vede molte persone impegnate nella ricerca.

Noi abbiamo incontrato chi si occupa da sempre di tartufi, un cercatore appartenente ad una famiglia tra le prime che si sono occupate di questo prodotto.

Il sig. Gianni Monchiero lavora infatti per l’Università dei Cani da Tartufo, una vera e propria istituzione esistente a Roddi dal 1880, fondata dal bisnonno  (pare, per altro fosse amico di Cavour, ghiotto del celebre fungo ipogeo). Gianni ci fa strada poco fuori Alba.

Ci fermiamo e dalla parte posteriore della sua auto salta fuori un simpatico cane dal fare giocoso.

E’ Lilla, un bracco pointer breton che subito, naso a terra, scruta la zona. Gianni agita il barot, bastone in piemontese. Il barot per i trifulau è un vero e proprio scettro. L’Unicersità dei Cani da Tartufo si fregia di 4 Rettori ognuno dei quali è insignito del proprio barot.

Gianni agita il suo come fosse una bacchetta magica e Lilla comincia la ricerca. L’abilità del trifulau è quella di gestire il cane e farlo concentrare sulla ricerca dei tartufi in una zona ricca di tante distrazioni olfattive. Poi, quando questo ne ha individuato uno, evitare che nell’escavazione il cane danneggi il tartufo.

Un lavoro apparentemente facile, che però richiede molta esperienza. Lilla si agita, poi decisa sembra individuare una preda nel sottosuolo. La postura è quasi quella che nella caccia si definisce punta.

In effetti il bracco pointer è uno dei migliori cani da caccia ed anche se “la preda” è inerme nel sottosuolo, Lilla aggredisce il terreno con foga. A questo punto Gianni interviene.

Allontana con dolcezza, ma determinazione, il cane e lo premia con un boccone di cibo.

Con una piccola piccozza scava dolcemente ed ecco apparire una parte del tartufo. Con abilità si muove ai lati fin a quando non è possibile estrarlo.

Una grattatina sulla superficie del tubero per far scendere qualche spora che andrà quasi sicuramente a ricreare più avanti un altro tartufo, poi copre il buco con la propria terra e ne occulta il posto con il fogliame.

Lui saprà in futuro dove indirizzare il cane per la ricerca evitando che altri cercatori lo possano individuare.

Ecco un ben tartufino nero, profumato ed invitante.

Insieme a noi una coppia di californiani, bella gente alla ricerca di sapori ed eccellenze italiane. Si cimentano nella ricerca.

Qualche passo e Lilla è di nuovo di punta. Scava e Gianni la scosta giusto in tempo per non far danneggiare il tartufo. Tocca all’americano cimentarsi con l’attrezzo per scavare.

Sotto le indicazioni di Gianni un altro “nero” viene alla luce.

Trovato!

La faccia contenta del simpatico americano parla da sola.

La soddisfazione è tanta nel trovare un tartufo.

Ci piacerebbe provare, ma le corte giornate d’autunno ci costringono sulla via di casa.

Lasciamo a malincuore le curve, le colline, i vigneti della Bassa Langa e del Roero, i boschi dell’Alta Langa, i sapori, i profumi e la gente gentile.

Siamo sicuri però di tornarci presto.

L’abbiamo promesso:

la prossima volta sarà il vino il protagonista del nostro reportage.


MANGIARE, BERE E DORMIRE

HOTEL CORTE GONDINA

Via Roma, 100

12064 La Morra

Bellissimo albergo accogliente e delizioso. Il personale è disponibile e gentilissimo.

Tel. 0173.509781 – fax 0173.509782

www.cortegondina.it

info@cortegondina.it

TRATTORIA DEL BIVIO

vedi approfondimento

Loc. Cavallotti, 9

12050 CERRETTO LANGHE

Tel. 0173.520383 Cell. 339/2299474

www.trattoriadelbivio.it –  info@trattoriadelbivio.it

MARCARINO RODDINO – IL FORNO DEL BUON PANE

per una sosta ed un po’ di cultura sul pane (vedi approfondimento)

Loc. Corini, 7

12050 Roddino

Tel e fax 0173.794088

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OSTERIA MORE E MACINE

Via XX Settembre, 18

12064 La Morra Tel. 0173.500395

Ristorante con un rapporto qualità prezzo molto interessante, ottimo servizio e buona selezione di vini. moremacine@gmail.com

 

F.LLI CAFFA

C.so Luigi Einaudi, 10

Cortemilia

Tel. 0173.81021

www.fratellicaffa.com –  info@fratellicaffa.com

Ulteriori info: www.langheroero.it
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