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La Valle d’Itria in moto, sei candidi borghi immersi tra ulivi secolari

Il nostro viaggio in moto nella Valle d’Itria tocca sei comuni: Alberobello, Ceglie Messapica, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca e Ostuni.

La scelta non è stata casuale. Tutti questi borghi della Valle d’Itria sono strettamente legati da una stessa caratteristica paesaggistica, il bianco, e hanno in comune aspetti aspetti turistici, enogastronomici e culturali.

Proprio queste peculiarità che legano i sei comuni ha portato le rispettive amministrazioni comunali ad associarsi tra loro fondando Unica Valle d’Itria.

Unica Valle d’Itria nasce, al di fuori delle idee politiche, con in solo scopo di portare avanti un progetto vantaggioso per tutti: promuovere il territorio in tutta la sua estensione, evitando di rimanere chiusi nei confini del singolo comune.

In effetti, percorrendo la Valle d’Itria in moto ci si rende conto che non esistono confini tra un paese e l’altro. La terra rossa della campagna delimitata dai muretti a secco, i trulli sparsi un po’ ovunque e gli ulivi sempre presenti. Senza interruzioni e senza limiti definiti.

Anche la cultura gastronomica è la medesima. Prodotti provenienti dal territorio, cresciuti sulla stessa terra e sotto lo stesso sole, cucinati secondo una tradizione che si tramanda da generazioni.

Il bianco dei sei borghi che abbiamo visitato è lo stesso, sono tutti trattati con latte di calce viva. Passeggiando lungo le viette ingarbugliate si entra in contatto con la tranquilla vita che si svolge nei centri abitati e si scoprono ad ogni angolo tradizionali botteghe e antichi mestieri.

Alberobello

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Eravamo già stati ad Alberobello, un grande classico per i turisti che arrivano in Puglia da tutto il mondo. Stavolta però siamo rimasti affascinati dal rione Aia Piccola, la parte meno turistica e più “vera” di questa località. Qui i trulli sono ancora abitazioni private e fanno da sfondo alla vita di tutti i giorni.

Alberobello

Ovviamente Anche noi ci siamo fatti ammaliare da tutti i negozietti di souvenir del rione Monti, e abbiamo fatto bene. In questo modo abbiamo conosciuto il Cavaliere Giuseppe Maffei, che ci ha spiegato tutti i segreti per costruire un trullo. Davvero interessante.

Ceglie Messapica

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Tra i borghi visitati sicuramente il meno turistico. Con il suo castello ducale e la Chiesa Matrice ha molta storia da raccontare, ma anche girovagare tra i bianchi vicoli senza meta è un’esperienza unica.

Gli abitanti che curano i fiori, le botteghe di una volta e i profumi dalle cucine. Ceglie è così: autentica.

Ceglie Messapica

Questa piccola cittadina nasconde al suo interno una realtà d’eccellenza come la Med Cooking School, una scuola di cucina che ha sede in un luogo ricco di storia come il Convento dei Domenicani. Proprio qui abbiamo scoperto tutti i segreti per preparare il biscotto di Ceglie, presidio Slow food.

Cisternino

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Uno dei borghi più conosciuti della Valle d’Itria, candido anche lui come i suoi colleghi, e anche lui assolutamente da visitare.

Ritrovarsi camminando, al centro di un piccolo cortile, e rendersi conto che qui gli spazi esterni sono un prolungamento della propria abitazione. I decori, i fiori, tutto è curato e pulito come casa propria. Spazi condivisi, veri e propri salotti in cui incontrarsi e passare le serate estive.

Cortile tra i vicoli di Cisternino

Non potete sottrarvi, durante la visita del paese, alla degustazione della bombetta. Uno spiedino di involtini di carne saporitissimi, cotti in particolari forni. Ma attenzione: creano dipendenza.

Locorotondo

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Una bella sorpresa. Questo “Locus Rotundus” con il suo lungomare, che poi proprio lungomare non è ma poco importa, ci ha regalato piacevoli emozioni. Sarà che siamo arrivati al tramonto, oppure per le stradine addobbate con vasi di fiori ad ogni angolo, comunque sia ci ha rubato il cuore.

Locorotondo

Qui le costruzioni tipiche sono le cummerse, e si scorgono nel piccolo centro storico. Allattate con la calce viva, candide come tutte le abitazioni.

La ciliegina sulla torta è stata la degustazione di vino in vigna, tra i filari di vite che si adagiano sui gradoni verso la valle, proprio sotto il lungomare. Qui la location d’eccezione e il racconto della passione per la propria terra hanno fatto da sfondo ad una eccezionale conclusione di serata.

Martina Franca

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Una città bomboniera, elegante e raffinata, in cui l’architettura barocca e rococò sono protagoniste. Palazzi signorili e piazzette eleganti vi si mostreranno continuamente. Visitare Martina Franca può rivelarsi anche molto coinvolgente, in caso decidiate di seguire la mappa, disponibile presso l’infopoint, con gli itinerari divisi per colore.

Martina Franca

Il prodotto principe di Martina Franca è il Capocollo, presidio Slow Food, preparato con un metodo che si tramanda da generazioni, utilizzando una materia prima esclusivamente del territorio.

Ostuni

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Chiamata anche “città bianca”. Si adagia su una collina sul cui punto più alto troverete la bellissima piazza con la Concattedrale di Santa Maria Assunta. Il suo rosone sembra fatto di pizzo e la piazzetta è deliziosa.

Ostuni pullula di coppiette che, mano nella mano, passeggiano tra vicoli, sottopassi e scalinate di cui è zeppo il centro storico. Ad ogni angolo un locale con i tavoli, un negozietto arredato con cura o una bottega storica.

Ostuni

Da non perdere, ogni 25, 26 e 27 agosto, la Cavalcata di Sant’Oronzo. In questi tre giorni la città perde un po’ di romanticismo, ma diventa la scenografia di una festa ricca di folklore e tradizione, con i costumi storici e le luminarie accese.

Ogni comune con la sua storia, con i suoi stili architettonici e con il proprio piatto tipico. Ma tutti insieme per far conoscere il territorio su cui sorgono e rendere l’esperienza di visita ancora più emozionante.

Effettivamente il turista che viene a visitare questa zona della Puglia, non si sofferma su un unico paese, ma desidera muoversi per conoscerne vari aspetti.

La soluzione ottimale per noi è stata scegliere un punto base con una posizione strategica. Questo ci ha permesso di viaggiare leggeri visitare le varie località senza la preoccupazione di lasciare le moto parcheggiate con i bagagli.

Masseria Il Frantoio

La masseria che abbiamo scelto è Il Frantoio, sulla ss16, nella campagna di Ostuni. Cercavamo un posto tipico dove soggiornare e devo dire che in questa masseria abbiamo trovato un connubio perfetto tra ospitalità, cucina e atmosfera.

Un luogo di cui il proprietario ci ha raccontato la storia, rendendolo ai nostri occhi ancora più speciale.

Per rimanere aggiornati sulle attività e gli eventi che avranno come sfondo la splendida Valle d’Itria, è possibile consultare la relativa pagina Facebook.

 

Testo e foto di Nadia Giammarco

 

 

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