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Secondo itinerario in Alvernia nel dipartimento Puy de Dome

Siamo pronti per il nostro secondo itinerario in Alvernia, ancora  nel dipartimento Puy de Dome, per continuare ad esplorare questa parte della Francia ricca di sorprese.

Il racconto del nostro primo itinerario in Alvernia lo trovate qui.

Il percorso previsto per oggi ci porterà a conoscere luoghi incantevoli, al di fuori dei circuiti turistici più conosciuti, e per questo ancora più interessanti ai nostri occhi. Bellezze naturali, architettoniche e persino un tempio buddista.

Potete accedere alla mappa cliccando sull’immagine sotto.

Si parte.

Saliamo in sella. Prendiamo la D915 e percorriamo i circa 7 chilometri di asfalto che collegano le città di Le Pont de Menat e Chouvigny. Ci ritroviamo nel bel mezzo di un canyon, la strada sembra scavata nella roccia e alla nostra destra scorre il fiume La Sioule. Sono le Gorges de Chouvigny, uno spettacolo della natura. Siamo nel dipartimento dell’Allier, altro territorio ricco di bellezze naturali, e ciò che vediamo intorno a noi ne è un esempio eclatante.

Itinerario in Alvernia – Gorges de Chouvigny

Occorre fare attenzione nel percorrere questo tratto di strada: le gallerie non sono illuminate e la carreggiata è ridotta, come anche la visibilità, inoltre non ci sono spazi per sostare ad eccezione di piccole aree di parcheggio. Occhio anche a dove vi fermate per fare le foto.

Al termine delle gole svoltiamo a sinistra e cominciamo a salire, quasi subito raggiungiamo il  Castello di Chauvigny, un impianto di origine medievale in perfetto stato di conservazione. E’ arroccato su uno sperone di roccia ad un’altezza di 87 metri dal corso del fiume.

Itinerario in Alvernia – Castello di Chouvigny

Ci dirigiamo ora a Montaigut en Combrailles, un villaggio medievale nel cuore della Francia.

E’ una città fortificata costruita su una piccola collina. In cima c’era il castello, una fortezza strategicamente importante per la difesa del territorio. Costruito nel 13 ° secolo  fu distrutto nel 1633 per ordine del cardinale Richelieu. Oggi se ne possono scorgere solo alcune rovine   salendo a piedi attraverso la piccola via che porta nel parco del castello.

Itinerario in Alvernia – Montaigut en Combrailles

Tornando giù verso il borgo si può apprezzare il panorama da cui spicca la torre civica. Un’imponente torre quadrata alta 30 metri su cui fa bella mostra di sé ospita l’orologio municipale.

Itinerario in Alvernia – Montaigut en Combrailles

E’ stata costruita nel XIII secolo come posto di vedetta,  sulla campana si legge una scritta in gotico “dabo certam Horam civi bus e viatoribus”: “darò il tempo esatto per i cittadini e viaggiatori”. E noi viaggiatori di tempo non ne abbiamo molto, quindi riprendiamo la moto e lasciamo la città.

In una ventina di minuti siamo a Menat.

Dal nuovo ponte sulla strada D2144 è possibile ammirare il ponte romanico, risalente al XIII secolo. Impossibile non fermarsi a fare qualche scatto.

Addentrandoci nel paese andiamo ad ammirare l’Abbazia St Ménélée, una delle più antiche abbazie dell’Alvernia. Risale al V secolo ma fu ovviamente oggetto di rimaneggiamenti durante il corso degli anni. All’interno della Chiesa si possono vedere dei bei capitelli scolpiti e, con una breve passeggiata attraverso il chiostro si può, anche se solo per pochi momenti, rivivere l’atmosfera che circondava i monaci di allora.

La nostra prossima tappa ci incuriosisce molto: siamo diretti a Biollet, dove si trova un tempio buddista. La strada che ci porta lì è assolutamente immersa nella campagna, e noi buttiamo lo sguardo di qua e di là per cercare di scorgerlo tra la vegetazione. Finalmente poi all’improvviso veniamo colpiti da uno scintillio. Eccolo.

Itinerario in Alvernia – Biollet – tempio buddista

Rimaniamo in contemplazione quasi increduli, stregati dal silenzio e dalla calma che avvolge questo luogo.

Decidiamo di entrare in questo luogo di culto, ci togliamo gli stivali, e ci immergiamo nella sala ricca di ornamenti, colori e oggetti sacri. Una cultura e una religione lontanissima dalla nostra tradizione, ma che ci regala calma e benessere immediati.

Questo tempio, oltre ad essere un vero e proprio spazio sacro dove si svolgono rituali religiosi, viene anche utilizzato per eventi speciali come l’arrivo di grandi lama o cerimonie di iniziazione.

Lasciamo questo posto magico con una sensazione di pace interiore, il nostro viaggio continua.

Raggiungiamo Pontaumur: vogliamo andare a visitare la chiesa dove si trova l’organo di Bach, una replica dell’organo di Arnstadt in Turingia (Germania), un raro organo barocco.

Ogni anno, nella seconda settimana di Agosto, si svolge il festival “Bach en Combrailles” che permette agli abitanti e ai visitatori di Combrailles di scoprire la musica di Bach. Per offrire al pubblico l’opera di Johann Sebastian Bach,  l’associazione Bach di Combraille ha provveduto a far realizzare un organo a canne costruito appositamente per suonare la sua musica.

Andiamo ora a goderci il panorama sulla Catena dei Vulcani  sul tumulo di Puy-Saint-Gulmier, un altopiano di 100 ettari di basalto ad un’altitudine di 840 da cui si ha una vista eccezionale sulla Chaîne des Domes e sul Sancy.

Itinerario in Alvernia – La Butte de Puy-Saint-Gulmier

Il sole si sta abbassando e noi riprendiamo la moto per raggiungere la struttura che ci ospiterà per questa notte, dista da qui una ventina di chilometri, e noi vogliamo percorrerli in tutta calma.

Ovviamente strada facendo veniamo via via attratti da tutto ciò che ci circonda: un laghetto artificiale, una strada sterrata, ogni occasione è buona per fare una piccola deviazione o qualche scatto. E’ così che ci piace viaggiare: visitare i luoghi più interessanti ma soprattutto amiamo cercarne di nascosti e inesplorati.

Dove dormire.

Arriviamo al tramonto a La Picote, un vecchio fienile magnificamente convertito in una struttura che accoglie i turisti nel cuore di un piccolo villaggio chiamato Imbauds. Un luogo immerso nella natura situato a 900 metri s.l.m., il posto ideale per rilassarsi a fine giornata sorseggiando una birra.

La Picote – Auvergne – Puy du Dome

Le camere hanno una vista bellissima e gli arredi sono curatissimi. Il proprietario ha cenato a tavola con noi facendoci sentire come a casa di amici, una persona disponibilissima e semplice come quelle che piacciono a noi.

La Picote dispone anche di una piscina biologica di una grande terrazza e di un hammam. Tutto il necesssario, e anche di più, per un soggiorno in pieno relax.

Non ci resta che ricaricarci per affrontare il programma del giorno successivo, altre bellezze dell’Alvernia ci aspettano.

 

Si ringrazia l’Agenzia per lo sviluppo del turismo francese.

Testo e foto di Nadia Giammarco

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