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Inghilterra in moto, esplorando il sud di Londra – Seconda parte

Testi e foto di Kiddo

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Eravamo arrivati a Canterbury e, malgrado il fascino di questa bellissima città a misura d’uomo, dove il tempo sembra essersi fermato almeno nel caratteristico centro storico, e dopo una bella serata fra gli eleganti locali, eravamo rimasti con un po’ d’amaro in bocca per l’assoluta mancanza di tracce di disarcivescovodicanterburyzzazioni. Ma in compenso abbiamo una bellissima moto che ci attende nel parcheggio dell’albergo, e il nostro viaggio deve continuare, poiché vogliamo andare a visitare le scogliere!

Un’antica casa di Canterbury trasformata in pub

Inghilterra in moto: tra le villette a schiera di Margate

Prendiamo quindi la direzione della costa in una sorta di transumanza obbligatoria verso i luoghi di villeggiatura balneare degli inglesi per arrivare a Margate, uno dei centri più importanti. Innumerevoli villaggi di villette a schiera fra il verde della campagna e le spiagge ci costringono in una sorta di maglia dalla quale usciamo non senza difficoltà.

La Torre dell’Orologio di Margate

Ci concediamo il tempo di visitare la spiaggia di Margate, ancora deserta a fine giugno poiché la vera stagione balneare si sviluppa fra luglio e agosto. Gli orologi, abbiamo imparato, sono spesso i protagonisti dei centri delle città e regalano l’impressione che la misurazione del tempo e insieme la puntualità, la laboriosità e la irrinunciabile associazione fra tempo e denaro sia importantissima e prioritaria nella cultura del Paese. Margate non fa eccezione, e la svettante torre dell’orologio è forse l’attrattiva principale.

La spiaggia di Margate

Ma la nostra intenzione era arrivare sulla costa per vederne la maggior parte possibile e goderci il viaggio di avvicinamento a Dover; al suo Castello, al porto da dove partono i traghetti per la Francia distante poco più di quaranta chilometri e intravedibile nelle giornate di bel tempo, e, ovviamente, alle leggendarie scogliere.

Dover il porto e il castello visti dal promontorio delle scogliere

Anche se poco conosciuto il Castello di Dover svetta sulla sommità della costa con la sua imponente costruzione a pianta ottagonale, a sorvegliare il porto sottostante che da sempre rappresenta il punto di arrivo delle navi dal continente. Il porto di recente ricostruzione dopo i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale si può vedere interamente dal sentiero pedonale che prendiamo, parcheggiata gratuitamente la moto, per andare a visitare le scogliere. Proprio il biglietto da visita che l’Inghilterra regala a chi vi arriva per mare sono una delle attrattive principali anche per chi decide di percorrere a piedi gli oltre duecento chilometri di sentieri che seguono questa parte della costa inglese e che noi, costretti a camminarvi con casco al braccio e giubbotto da moto addosso, invidiamo non poco.

Il Castello di Dover

Le scogliere rappresentano l’Inghilterra per chi arriva, altrettanto quanto casa per gli inglesi. Noi non possiamo fare altro che ammirare il vertiginoso strapiombo e lo spettacolo che offre, anche se ovviamente un po’ impressionati per il fatto che siano un potenziale altissimo pericolo per i numerosi turisti che le visitano, dal momento che lo strapiombo che supera i cento metri di altezza non è in alcun modo recintato, né potrebbe esserlo.

Le scogliere di Dover

Inghilterra in moto: verso gli antichi campi di battaglia

Proseguiamo un po’ all’interno, per raggiungere in serata Brighton, allontanandoci un po’ dalla costa e ritrovarla solo in vicinanza di Hastings, per una breve sosta a Battle. Il paese è costruito sul campo dove si diedero battaglia nel 1066 i normanni e gli anglosassoni, con la vittoria dei primi. A Battle si può visitare l’abbazia, il cui altare maggiore fu costruito nel luogo esatto dove fu ucciso il re anglosassone Aroldo per volere del suo antagonista re Guglielmo.

L’ingresso alla cattedrale di Battle

Inghilterra in moto: scogliere da film

Arriviamo nel pomeriggio in prossimità di Beachy Head, scogliere ancora più alte (173 metri la punta più alta, sotto alla quale si trova un faro) di quelle di Dover, spesso confuse con quest’ultime. Rese famose nel mondo degli amanti di moto e scooter dal film Quadrophenia, di cui ci è stata girata la bellissima scena finale, rappresentano una grandissima attrazione per turisti, surfisti e naturisti, che nelle spiagge a poca distanza si riuniscono. In direzione di Eastbourne le scogliere si addolciscono e degradano fino a formare le Seven Sister Cliffs, che regalano agli escursionisti dei paesaggi stupendi.

Inghilterra in moto: a Brighton, nella terra dei vacanzieri

In serata raggiungiamo infine Brighton, una piccola Londra sul mare tramutata nel corso del ventesimo secolo da villaggio di pescatori in capitale, oltre che del mondo gay britannico, del divertimento balneare. Brighton la si intuisce fin dai primi minuti in cui, arrivando per la bellissima (e trafficatissima, ma qui lo sono tutte) strada costiera che continua a offrire scorci di scogliere di gesso fino alle spiagge, si incrociano i primi vacanzieri a fare running sul lungomare. Alberghi grandissimi, sembra di lusso, o che almeno lo siano stati in periodi di sviluppo economico d’altri tempi tanto che viene da chiedersi se sia mai possibile che vengano riempiti.

La Torre dell’Orologio di Brighton

Tutti stanno in fila schierati davanti alla spiaggia come in una Rimini sobria e ordinata, quindi un po’ più triste. Una spiaggia di ghiaione che scende fino alla battigia e ad un mare che scende profondo rapidissimo, sicuramente gelido è affollata di turisti e scolaresche degli ultimi giorni prima delle vacanze, mentre una moltitudine di persone affolla il monumentale Pier, il molo dalla struttura di legno leggera per non offrire impatto alle onde di un mare che può diventare tempestoso e che ospita un bellissimo luna park.

Il Brighton Pier, molo-parco dei divertimenti

Parcheggiata la moto davanti al West Pier, fratello sfigato del Brighton Pier distrutto dalle mareggiate e da un incendio, ci addentriamo nelle Lanes, i viuzzi del centro che ospitano innumerevoli locali, ristoranti, pubs, bancarelle e negozi di ogni tipo. Ci sarebbe anche una bella cattedrale, ma si è troppo attratti dalla vita della città, dalle occasioni di svago che offre, dal lungomare per prestarci attenzione. Fino a tarda notte si trovano per la strada gruppi di ragazzi intenti a fare baldoria, a festeggiare un compleanno, un addio al celibato, un qualcosa che permette di fare casino in allegria. Pensiamo che sia dovuto al periodo di vacanza, che sia abbastanza normale per una località balneare, ma Sandro, il proprietario di una pizzeria (Very Italian Pizza, sulla piazza davanti al Pier) dove abbiamo mangiato la pizza napoletana più buona che abbiamo mai assaggiato, ci racconta la vera anima di Brighton.

Un pub a Brighton

Questa è si una città turistica d’estate, che si anima “seriamente” da luglio in poi, ma è soprattutto una città di università e studenti, che affollano per l’appunto, i locali della città. Passeggiando per le strade, sembra di vedere ogni sera una sorta di paese dei Balocchi di Pinocchio dove si vedono una moltitudine di razze e colori, si intuiscono innumerevoli idiomi, si apprezza l’allegria di una città viva, vitale, giovane ed entusiasmante. E sembra pure che al mattino non ci si debba svegliare necessariamente tramutati in ciuchini, al limite con un po’ di cerchio alla testa. Raccomandiamo Brighton a chi volesse scoprire, in un’ora e mezzo di aereo dall’Italia e mezz’ora di treno da Londra, una località di divertimento diversa dalla costa italiana e spagnola; o almeno, rimpiangiamo di non averla visitata ai tempi dei nostri vent’anni. 

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