La grande bellezza: pensieri a voce alta su EICMA 2017

Impressioni, emozioni e opinioni sulla più grande rassegna motociclistica mondiale: EICMA 2017. Tra le novità diverse cose interessanti.

Di ritorno da Eicma 2017, con ancora luci e colori impressi negli occhi, butto giù al volo qualche pensiero a voce alta sulle cose belle viste tra i padiglioni. A cominciare dalla Ducati Panigale V4, vera star della fiera. Le foto rubate che uscirono (ad arte?) qualche mese fa non le rendevano giustizia, vista da vicino è profilatissima e si fa fatica a distinguerla dalla V2. La versione speciale da 226 cavalli in edizione limitata poi è una di quelle cose esoteriche capaci di provocare mancamenti da sindrome di Stendhal. Salvo che a un certo punto, giovedì, è svenuta lei, cadendo dal cavalletto.

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La Ducati Panigale V4 a EICMA 2017
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Ducati Panigale V4, una moto da pieghe stratosferiche…

 

 

 

 

 

 

 

 

Bella bella fortissimamente bella la Guzzi V85, per ora solo un Concept, che colpisce per solidità, versatilità, e azzeccatissima fin dalle inusuali scelte cromatiche. Presentata per tastare il terreno, sulla effettiva messa in produzione a Mandello non si sbilanciano. Fossi in loro non ci penserei due volte, ho visto gente entusiasta già pronta a staccare l’assegno.

Allo stand Kawasaki un brivido deve aver percorso la schiena di coloro che, come il sottoscritto, negli anni 70 erano ragazzini, e che si sono trovati di fronte una riedizione della mitica Z 900, proposta nella colorazione originale. Riesumare certi gloriosi modelli del passato è una di quelle operazioni che forse vanno anche un po’ troppo di moda, ma in questo caso pare realizzata con gusto e senso estetico, vedremo come la accoglieranno i ventenni di allora e/o i loro figli. Io però ci avrei lasciato un bello scarico 4 in 4.

Altra operazione revival è quella della bella Morini Milano, nelle forme e nei colori della quale i nostalgici ritroveranno la 3 ½ dei tempi andati, anche se la cilindrata adesso è triplicata. Il poderoso bicilindrico da 1200 cc equipaggia anche la corrispondente versione Scrambler, a mio parere perfettibile nella scelta dei colori, nella conformazione dell’impianto di scarico (soprattutto nella zona del catalizzatore) e nella denominazione.

Parlando di scrambler non si può non citare la nuova Ducati 1100, attesissima versione più muscolosa della fortunata serie che si arricchisce di tre nuovi modelli, ormai ho perso il conto di quante siano, e di sicuro non è finita qui. C’è chi la ritiene un doppione del Monster, probabilmente fuorviato dal doppio scarico sotto la sella, ma c’è già pronto il bellissimo Termignoni laterale, che a Ducati, in fatto di marketing, non insegna nulla nessuno. Appro, signori della Ducati, ma quando me la fate una Desert Sled monocilindrica da 650 cc, 130 kg, e tassellato da 21” davanti? Avete raddoppiato i cilindri sulla V4, potreste anche dimezzarli no?

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La Moto Guzzi V85
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A EICMA 2017 è stata presentata la riedizione della mitica Kawa Z 900
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La Morini Milano, che ricorda molto l’indimenticabile Morini 3 e 1/2
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La Ducati Scrambler 1200, un doppione del Monster?
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La guzzona in gabbia a EICMA 2017
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Yamaha Teneré 700 World Raid Prototype
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La bellissima Borile MdV Enduro
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Futurismo

 

Di cilindrata decisamente più ridotta ma dall’appeal comunque invitante è il (o la?) Benelli Leoncino, motina furba che segue l’onda della semplicità e dell’utilizzo a tutto campo, adesso anche con borse, o ruote a raggi, o in versione sport. Forse i 500 cc sono pochi, soprattutto pensando che devono muovere oltre 180 kg a secco, ma chi l’ha provata giura che sono più che sufficienti per divertirsi. E poi è bellina da morire. Pochi stand più in là, sulla stessa falsariga ammicca la (o il?) Fantic Caballero. Prima o poi si decideranno a metterla in vendita!

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Benelli Leoncino, una motina furba
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Fantic Caballero, la vedremo finalmente in strada?

 

Interessante, soprattutto per gli sviluppi prossimi venturi, è la sempre più larga diffusione di stand dedicati alle moto equipaggiate con motori elettrici. I primi a crederci sono stati gli austriaci di KTM con la Freeride, e viste anche le recenti proposte di legge in merito alla circolazione in fuoristrada, non si può che seguire con estrema attenzione lo sviluppo del fenomeno. Ormai la trazione elettrica si sta espandendo anche verso un uso a più largo raggio che non la semplice mobilità urbana, e si cominciano a vedere anche moto stradali decisamente sportive, oppure dotate di borse per un turismo non più limitato dalla scarsa autonomia delle batterie, ma soprattutto adesso queste moto sono anche belle. Se poi i produttori installassero al posto dei tubi di scarico un paio di altoparlanti dai quali far uscire un bel rombo selezionabile da cruscotto grazie a delle penne usb su cui caricare i sound in mp3, secondo me le vendite si impennerebbero.

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Sempre più numerosi gli stand dedicati alle moto elettriche
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KTM Freeride, il futuro del fuoristrada?
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Elettrico per viaggiare
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Elettrico per divertirsi anche in pista

 

E per finire in bellezza è d’obbligo una parentesi sulle ragazze che, accanto alle moto, ormai sono diventate delle vere e proprie icone di queste manifestazioni, quasi più ammirate e fotografate delle moto stesse. Non sembra ma stanno lavorando, spesso in posizioni non proprio comodissime, disponibili ai selfie e sorridenti al limite della paresi, sono belle, e anche con anima. Federica, laureata di Udine trapiantata a Milano, passa da una moto all’altra in attesa di una breve pausa, più che per certi apprezzamenti un po’ oltre le righe è preoccupata dei riflessi delle luci sui collant, “L’agenzia vorrebbe senza, ma io ho freddo!”. Ah ma allora non siete finte!

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Prima di uscire gironzolo tra gli stand dedicati agli accessori mi soffermo di fronte alle teche che contengono i caschi originali di tanti campioni. Mi colpisce uno in particolare, bianco con due strisce rosse, e una dedica autografa. Il tempo passa, ma ancora mi pare strano non poterti incontrare di nuovo a spasso tra i padiglioni. Ciao Sic.

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La dedica del Sic dopo la vittoria del Mondiale 250

 

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