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Gargano: da Manfredonia a Barletta il nostro itinerario a due ruote

Panorama Golfo di Manfredonia

Nel pieno dell’estate la nostra filosofia è quella di fuggire dal turismo di massa, in cerca di luoghi magici, sapori autentici ed un’accoglienza straordinaria. Queste le premesse che ci portano nel Gargano.

Il Gargano è una regione dal forte carattere identitario. Geloso delle proprie origini, ma con un’ospitalità tutta da scoprire. Il territorio, inserito nel Parco Nazionale, è mutevole, con paesaggi di montagna immersi nel verde e strade costiere a picco sul mare, che ne fanno una delle località d’Italia più belle da visitare in moto.

Strada costiera Gargano

1° giorno

Il nostro tour inizia a Manfredonia, lontana dalle luci della ribalta e dal caos delle località più commerciali è il nostro punto di partenza ideale.

Conosciuta come la “Porta del Gargano”,  Manfredonia ha il pregio, non trascurabile per ogni amante del mototurismo,  di offrire una stagionalità molto lunga con un clima mite e stabile, che racchiude nel suo territorio la possibilità di vivere molteplici esperienze a seconda del periodo dell’anno.

In questa cittadina di mare, gli appassionati di storia antica troveranno pane per i loro denti.  Sorta sulle rovine della nobile ed antica città di Sipontum, divenne sede di uno dei porti più rilevanti a settentrione della Magna Grecia. Anche oggi vanta un porto turistico il “Marina del Gargano” che raccoglie i fasti del passato e ne fa un approdo sicuro e stilisticamente ineguagliabile. Ideale per organizzare uscite in barca giornaliere o punto di partenza per le crociere in Croazia, Montenegro e Grecia.

Porto Turistico Marina del Gargano

Ma torniamo alla metà del XIII, quando Manfredi, figlio dello Stupor Mundi Federico II, in visita per una battuta di caccia, constato il degrado in cui vivevano i cittadini a seguito delle incursioni saracene e dal terremoto, fondò la nuova città.

Il centro storico è caratterizzato da palazzi, portali ed edifici religiosi, testimoni di questo ricco passato.

Risale al 1256 la costruzione del Castello Svevo Angioino Aragonese, risultato di ampliamenti e ristrutturazioni avvenute in epoche diverse e che oggi ospita il Museo Nazionale del Gargano, nel quale sono conservi reperti del periodo preistorico e neolitico, provenienti dagli scavi presso il fiume Candelaro e i rinvenimenti dal villaggio di Coppa Nevigata, presso Trinitapoli.

Tra le testimonianze più significative sono custodite le stele daunie, lastre di calcare sulle quali sono incise a rilievo figure umane che attestano che la piana a sud del Gargano e la costa del Golfo, fossero abitate sin da epoca neolitica.

Decidiamo di fare una sosta golosa al bar pasticceria Aluisa, proprio su Corso Manfredi per assaggiare la famosa “ricotta stregata”, un giubileo dei sensi, che in questa calda giornata ci ricarica per scoprire ogni angolo della città.

Gelateria Aulisa

Proseguiamo per Via Maddalena, l’antica “ruga della confectaria” e ci perdiamo tra i vicoli dalle case colorate e i fiori profumati che si arrampicano ai balconi.  Da uno di questi vicoli acciottolati detto “Boccolicchio” riusciamo a  scorgere in lontananza anche il mare ed i pescatori intenti nelle loro attività marinare.

Riprendiamo il nostro itinerario fuori le mura della città per spostarci verso l’Abbazia di San Leonardo a circa 10 km da Manfredonia.

Le strade sono in ottime condizioni e rifornimenti per il carburante sempre a portata di mano

Basilica di San Leonardo in Lama Volara

Storia e tradizione proprio non mancano. L’antica Siponto era infatti sugli itinerari dei pellegrini e l’Abbazia ha svolto per secoli il ruolo di rifugio sicuro per quanti percorrevano la Via Sacra,  in direzione della Montagna Sacra e la Grotta  di San Michele.

Fondata nel XII secolo in Lama Volara, di stile romanico con influssi bizantini, è impreziosita all’esterno da una serie di culture e bassorilievi significativi della mistica medievale.

L’appuntamento più atteso è in concomitanza del solstizio d’estate, quando si rinnova il “miracolo della luce”. Visitatori, locali e appassionati si danno appuntamento per ammirare il fascio di luce catturato attraverso il foro gnomonico del piccolo rosone situato al centro della navata centrale. Il fascio di luce cade esattamente al centro dei due pilastri nel punto esatto dove è incisa una croce. Un momento che viene vissuto ancora oggi con forte emozione dalla folla che si raduna sul piazzale della chiesa quando viene aperto il portone d’ingresso e nel buio del sacro tempio si materializza il raggio di luce.

Siamo ormai all’ora del tramonto, ma le suggestioni che ci regala questa area del Gargano non sono finite. Ci avviciniamo a Manfredonia, e lungo la strada visitiamo la Basilica di Santa Maria di Siponto.

L’ora è ideale per godere dei giochi di colore che si rispecchiano sulla facciata, adorna di intagli dalle influenze islamiche.  Edificata accanto ai ruderi dell’antica Cattedrale paleocristiana, la Basilica venne consacrata nel 1117 da Papa Pasquale II e rappresenta uno degli esempi più interessanti del romanico pugliese.

Inserita nel Parco Archeologico di Siponto, l’area riveste una grande rilevanza come testimonianza dell’importanza di cui godeva l’antica città.

Nel marzo del 2016 entra a far parte del complesso un’opera che fa dialogare archeologia e arte contemporanea. E’ qui che l’artista Edoardo Trisoldi ha realizzato una spettacolare installazione di rete metallica che vuole ricostruire l’antica basilica esattamente sopra i suoi resti.

Un’opera coraggiosa che si impone prepotentemente nel paesaggio suscitando sicuramente lo stupore del visitatore che diventa sicuro apprezzamento se visitata in notturna quando questa architettura si illumina. Sparisce così, avvolta dalla notte la Basilica medievale e riprendere vita la maestosa sagoma  di quella paleocristiana, ponendosi come ideale continuazione spazio-temporale.

Rientriamo a Manfredonia per la cena e ci fermiamo da Bicchieri & Taglieri per una buona birra artigianale e stuzzicherie varie come la “farrata” rustico salato tipico di Manfredonia,  formaggi e salumi tipici dell’entroterra.

2° giorno

Moto, bici e monopattino, inizia così il nostro secondo giorno nel Gargano.

Porto Turistico Marina del Gargano

Partiamo dal Porto Turistico e prendiamo la strada costiera, che risulta da subito particolarmente interessante, curve e tornanti a picco sul mare ci regalano un panorama meraviglioso.

Il mare cristallino ci invita a rilassarci in spiaggia per qualche ora e mentre raggiungiamo i lidi al nostro occhio allenato non sono sfuggiti due murales legati alla tradizione marinara della città, realizzati dall’artista siciliano Salvo Caramagno.

Il maestro del muralismo italiano, firma anche l’opera eseguita nel centro storico “Re Manfredi fonda la città di Manfredonia”.

Salvo Caramagno – Manfredonia

Avendo ancora un po’ di tempo a disposizione prima della cena ci fermiamo ad un cantiere navale della famiglia Rucher per una visita guidata.

Conoscere i segreti della costruzione di imbarcazioni artigianali direttamente dalle parole di un “maestro d’ascia” è entusiasmante e ci rende orgogliosi di quell’ingegno ed esperienza tutta italiana che ci ha reso nella storia un popolo di grandi navigatori. Manfredonia un tempo ricca di cantieri navali, riforniva numerose città marinare di pescherecci. Un settore che seppur in crisi per mancanza di commissioni non è ancora estinto. Ogni varo è un momento di grande festa e grande emozione. Una tradizione centenaria che Antonio e Michelangelo, padre e figlio, portano avanti con passione.

Prenotiamo da Calamarando, il locale di design e l’ambiente informale ne fanno il ristorante ideale dove gustare dell’ottimo pescato fresco. Non ci lasciamo sfuggire il panino di pesce ed un bicchiere di vino bianco insieme ad assaggi di crudo e un qualche peccato di gola fritto come il baccalà.

3° giorno

Oggi decidiamo di dedicarci alle strade di montagna, dirigendoci verso Mattinata. Un itinerario utilizzato negli anni anche per i rally del Gargano.

Circa una ventina di km con tornanti stretti e asfalto decente. Salendo si raggiunge uno dei belvedere dal quale ammirare il panorama che si affaccia sul golfo di Manfredonia.

Ci fermiamo a Ruggiano, frazione di montagna di Manfredonia per raggiungere l’ Abbazia di Pulsano. Ci affidiamo ad ASD Posta Ruggiano per decidere come raggiungere la cima del colle dove sorge l’Abbazia.

Scegliamo di salire a cavallo.. per non perdere la nostra andatura sempre in sella. Per i più sportivi c’è la possibilità di fare una bella passeggiata con un trekking leggero o in bike. I trekking vengono organizzati in tutte le stagioni, compresi i mesi invernali . Circondati dalla natura selvaggia garganica raggiungiamo la vetta.

Dall’Abbazia di Pulsano si può godere di uno splendido panorama. Nelle vallate circostanti tra gli spuntoni rocciosi e le pareti scoscese sono disseminati  24 eremi rupestri, alcuni dei quali raggiungibili da sentieri. Il paesaggio ci ricorda quello di Matera e lo stesso deve aver provato San Giovanni eremita che ricostruì l’Abbazia dopo che i saraceni la distrussero agli inizi del XII secolo. Di stile romanico, colpisce il presbiterio ricavato in una grotta naturale. Nell’abbazia si celebra la messa con il doppio rito, latino e bizantino. Si tengono corsi annuali di Iconografia medievale e c’è la possibilità di essere ospitati presso la foresteria per chi desidera vivere per qualche giorno l’esperienza spirituale della comunità monastica.

Ristorante Coppola Rossa

Per la serata ci aspetta una cena deliziosa al ristorante Coppola Rossa, dove abbiamo modo di provare la “Ciambotta” una zuppa di pesce tipica di Manfredonia.

La sera la cittadina è viva e piena di locali dove sorseggiare un drink. Mentre passeggiamo lungo il corso, una folla attira la nostra attenzione e decidiamo di fermarci anche noi al chiosco di Tommasino per il dessert.

Gelateria Tommasino

Scegliamo la cassata tradizionale al pistacchio  e ricotta. Un gelato che ci riporta alle sue storiche origini, dallo “spumone” napoletano al “pezzo duro” siciliano, simboli della gelateria meridionale.

4°giorno

Proseguendo il nostro itinerario nel Gargano, facciamo rotta verso sud. Decidiamo di trascorrere la mattinata nell’Oasi del Lago Salso, a circa 9 km da Manfredonia, diventata negli anni uno dei capisaldi naturalistici dell’intera penisola italiana. Lo stupore del luogo è l’incredibile biodiversità. La natura che si riappropria del territorio, interessato da oltre 80 anni di bonifiche del Tavoliere delle Puglie, con il ritorno di tante specie del popolo migratore. Il percorso si deve fare obbligatoriamente con una guida naturalistica della riserva, che passa attraverso enormi pascoli asciutti per arrivare in un’area di pascoli allagati dove gli uccelli si posano in cerca di cibo.

Oasi del Lago Salso

Proseguiamo verso Barletta lungo la strada statale costiera per goderci ancora il profumo del mare ed il vento che sa di salsedine. Lungo la strada verso Margherita di Savoia, sono ben visibili le saline più grandi d’Europa. Seppur suggestivi, attenzione ai giochi di luce con i riflessi del sole che si riflettono negli specchi d’acqua. Da queste saline naturali, ancora oggi si estrae il sale grazie al naturale processo dell’evaporazione dell’acqua. Con questo antico procedimento il sale raccolto risulta più puro grazie al processo di salinazione. Se siete fortunati e vi trovate a passare nel periodo giusto potrete vedere anche i fenicotteri rosa che trovano qui l’habitat ideale. Lo spettacolo è assicurato.

Arrivati a Barletta, ultima tappa di questo nostro lungo weekend alla scoperta del Gargano, ci fermiamo per il pranzo al ristorante il Brigantino. Ormai dal palato viziato non rinunciamo alle leccornie locali a base di pesce su una bellissima terrazza vista mare.

Barletta

Prima di rientrare visitiamo la città, purtroppo il tempo a nostra disposizione è poco, e sicuramente Barletta merita un approfondimento. Città cara e strategicamente fondamentale per l’Imperatore Federico II di Svevia.

Cuore del centro storico è il sontuoso castello normanno, oggi sede del Museo civico cittadino che conserva l’unico busto esistente dell’Imperatore. A pochi passi dal castello raggiungiamo la Basilica del Santo Sepolcro, davanti alla quale svetta la statua bronzea del Colosso di Eraclio, conosciuto da tutti come “Arè”!

Usciti dalla città vecchia visitiamo Palazzo della Marra e la Pinacoteca de Nittis che ospita circa 200 opere del celebre artista impressionista.

Pinacoteca De Nittis

Il nostro viaggio finisce qui, ma per chi avesse un po’ più di tempo consigliamo di spostarsi a circa 9 km dalla città e visitare il famoso sito archeologico di Canne della Battaglia, dove i Cartaginesi, guidati da Annibale, sconfissero i Romani.

Appunti di viaggio:

Abbiamo dormito: c/o il RegioHotel Manfredi – http://www.regiohotel.it/it/home/

Le nostre attività: Oasi Lago Salso (http://www.oasilagosalso.com/)

Asd Posta Ruggiano: https://it-it.facebook.com/garganoacavallo/)

Turistico di Manfredonia: https://www.facebook.com/marinadelgarganopugliaitaly/

 

Se come nei migliori film siete arrivati ai titoli di coda, voglio regalarvi una curiosità post credits

Parliamo ancora di  arte e grandi artisti. Non molti infatti conoscono il grande legame tra Lucio Dalla e Manfredonia.

4/3/1943, probabilmente una delle più belle canzoni italiane, trova qui la sua musa ispiratrice. Scritta di getto in pochi minuti, una canzone che a detta dello stesso Dalla lo commuoveva ad ogni interpretazione.

Manfredonia ed il suo porto sono anche raffigurati  sulla copertina del 45 giri. E quella freccia che spicca sul bianco e nero ad indicare la casa dove ha vissuto alcuni anni della sua infanzia. Lungo corso Manfredi (al civico 100) dove ha abitato la sua famiglia materna.

La Giunta comunale ha deciso di realizzare un’opera scultorea dedicata al maestro. Posizionata su una panchina della prossima ‘Veranda sul mare’ nel centro della cittadina. L’opera, intitolata ‘Lucio e il mare’, sarà similare nella tipologia e nella sua composizione, a quella già realizzata dal maestro Carmelo Susinni, esposta all’Expo di Milano e poi a Bologna in Piazza dei Celestini.

 

 

 

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