Costruire un Victorinox, il sogno del biker

È l’immancabile compagno di viaggio del motociclista. Vi raccontiamo come costruire un Victorinox con le proprie mani.

È uno dei prodotti simbolo della Svizzera: perfetto, funzionale ed economicamente accessibile quasi quanto la cioccolata. Per la mia generazione è anche un simbolo di libertà: utile in campeggio per tagliare una corda, aprire una bottiglia o una scatoletta. Ma anche per svitare o avvitare qualcosa su una moto, stringere una fascetta lenta, regolare il minimo di un carburatore, cambiare la lampadina di un faro. Cose di altri tempi, quando le moto si fermavano più spesso, ma ripartivano sempre. Potete quindi immaginare l’entusiasmo che ho provato di fronte alla possibilità di costruire un Victorinox con le mie mani.

All’opera

Intendiamoci: l’ho assemblato sotto l’attenta supervisione di un esperto, ma credetemi, è già tanto. È emozionante utilizzare gli stessi strumenti impiegati nella celebre fabbrica. È tutto identico, tranne la velocità: io ci ho messo venti minuti (anche perché non ho quasi mai voluto aiuto nella scelta dei componenti), mentre su una linea produttiva un tecnico Victorinox impiega appena quarantacinque secondi.

A guidarmi nell’assemblaggio è stato Sleiman, un simpatico ed esperto ragazzo libanese che parla un ottimo italiano, grazie agli anni vissuti a Genova e Firenze per perfezionare il suo percorso formativo nella gioielleria. Dopo aver lavorato per Armani, ha conosciuto una ragazza svizzera e si è trasferito nel Canton Lucerna, portando però con sé una vena di rimpianto e preoccupazione per la sua terra natale. Sly (così lo chiamano tutti) mi ha supportato e indirizzato in ogni fase della composizione di questo strumento tanto semplice quanto perfetto.

È stato sorprendente constatare il funzionamento impeccabile delle molle, che mantengono saldamente i vari componenti sia in posizione di riposo sia durante l’uso. E alla fine non poteva mancare la personalizzazione: scelta la livrea (io ho optato per una versione che tenesse in evidenza il metallo) una macchina digitale incide la scritta scelta, che poi viene riempita manualmente con il colore desiderato.

Un po’ di storia dei coltellini Victorinox

Nel 1884 Karl Elsener aprì una piccola bottega di coltelli a Ibach, in Svizzera. Nel 1891 ottenne le prime commesse dall’esercito svizzero. Sei anni dopo creò il coltello militare e sportivo: solido, semplice, il prototipo dello Swiss Army Knife. Morta la madre nel 1909 lo chiamò “Victoria” in suo onore e ricoprì i coltelli della croce bianca su scudo rosso, simbolo elvetico. Nel 1921 l’acciaio inox cambiò tutto: nacque Victorinox.

L’automazione nel ‘31 diede forza alla qualità. Dopo la guerra, gli americani lo portarono a casa come portafortuna. Nel 1977 fu esposto al MoMA di New York. Pochi anni dopo la NASA lo portò nello spazio. Nel 2005 Victorinox inglobò Wenger, altra azienda svizzera di coltelleria, accrescendo la forza unica del coltellino svizzero. Oggi il coltello Victorinox è più di un utensile: è un simbolo, una presenza evocativa nei viaggi, un accessorio che distingue chi lo possiede. È un fedele compagno da tenere in tasca.

Dove si può fare questa esperienza:

Victorinox Store

Bahnhofstrasse 3,

6440  Brunnen

https://www.victorinox.com/it/Negozio-Victorinox-Brunnen/cms/store-brunnen/

 

 

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