Il terzo giorno del nostro tour abbiamo percorso alcune delle strade più belle della Sardegna: la SP105 Alghero – Bosa e non solo! (file GPX in calce all’articolo). Ma prima la visita alla Grotta di Nettuno.
Il programma della terza tappa della nostra Sardegna in moto prevede la discesa verso sud lungo la costa occidentale. Il che significa SP105. Tradotto sulla cartina: Alghero – Bosa.
Connubio di nomi imprescindibili, un po’ come Devoto – Oli per i linguisti, Dolce – Gabbana per i modaioli, Ginger Rogers – Fred Astair per i molleggiati. Per noi motociclisti Alghero – Bosa sono sì due bellissime località, ma la particolarità è che sono unite da una di quelle strade da “almeno una volta nella vita”.
Prima-dentro-gas-a-martello quindi? No, perché siamo in Sardegna, siamo ad Alghero, siamo a 5 minuti a piedi dal porto, e dal porto parte il battello che porta alla Grotta di Nettuno. Prima corsa alle 10, rientro alle 12,30. L’asfalto può attendere.

Biglietto al volo al chiosco di Navisarda, mezzora di placido mare, e sbarco direttamente nella pancia della montagna (attenzione, impossibile in caso di mare mosso, l’alternativa è via terra da Capo Caccia, ma ci sono 654 gradini a scendere e altrettanti a risalire, fate voi).
Un mondo incantato
Scoperta da un pescatore alla fine del ‘700, si tratta di una vasta formazione carsica dove la natura si è divertita a giocare con l’acqua piovana e il calcare fino a formare sculture incredibili. Un ambiente onirico, che annichilisce per la bellezza ma anche per la potenza. Se si pensa che quelle composizioni di carbonato di calcio hanno cominciato a formarsi quando dominavano i dinosauri c’è di che rimanere sconcertati di quanto noi umanoidi, siamo solo minuscoli temporanei ospiti di una Madre Terra in costante paziente evoluzione.

Alghero – Bosa
Rientriamo ad Alghero, recuperiamo la moto già bagagliata nel garage coperto messoci a disposizione da Amelia APTS & Rooms dove eravamo alloggiati, e cominciamo a scaldare polso e gomme sulla SP 105.
Tre curve e rallentiamo. Per guardare il paesaggio.
Ridiamo gas.
Altre tre curve e rirallentiamo. Siamo rapiti dallo spettacolo di un paesaggio da cartolina e un mare cristallino, e poi c’è il limite a 50, abbastanza anacronistico diciamo, ma lo prendiamo come scusa per trattenere il maschio alfa che è in noi, ecchissenefrega se le gomme, peraltro ottime (Dunlop Roadsmart IV, mica bruscolini) non saranno chiuse a dovere.

Arriviamo a Bosa con un giorno di ritardo. No, non è che abbiamo rallentato troppo: in ritardo nel senso che la sera prima ci sarebbe stata la Festa della Birra con tanto di chiatta sul fiume Temo, l’unico navigabile della Sardegna. Pace, ci consoliamo guardando dall’alto un paese che pare disegnato e colorato coi pastelli, e ripartiamo svelti per la SS292 verso Trenuraghes, Cuglieri e Oristano. Non prima di una breve deviazione verso Cabras a rendere omaggio a Michela Murgia che qui è nata.


Benvenuti al Luna Park
Stradone lungo e dritto fino a Gùsmini, dove imbocchiamo la SS126 che ci porterà fino all’arrivo di tappa a Buggerru, attraverso due valichi consecutivi: Genna Frongia e Bidderdì.
Bene, questa non è una strada, è una giostra! L’asfalto è da Giro d’Italia, il traffico da pandemia (avremo incrociato tre macchine in tutto), si sale, si scende, si piega, si raddrizza, si raccorda, e tutto intorno il solito panorama da lacrime agli occhi. Per fare le cose per bene ogni strada della Sardegna andrebbe percorsa minimo 3 volte: la prima per capire in che razza di paradiso motociclistico siamo capitati, la seconda per capire in che razza di paradiso paesaggistico siamo capitati, la terza per far divertire le gomme.
Beh, l’abbiamo fatto.
Arriviamo a Buggerru che il sole sta tramontando. Non poteva esserci un benvenuto migliore.


QUI IL FILE GPX scaricabile dell’intero percorso, Alghero – Bosa compreso
Qui il link alla prima tappa del viaggio, e a seguire tutte le altre
Qui il link al quarto giorno, dove vi porteremo in visita guidata a Porto Flavia, quindi verso Cagliari e Villasimius attraverso strade che… chevvelodicaffare!
Abbiamo alloggiato presso
B&B ALELCA DOMO, loc. San Nicolò 4, Buggerru. 324 6859201 – parcheggio privato
Abbiamo cenato con vista tramonto al ristorante San Nicolò in riva al mare (due passi due scendendo a piedi), il locale è “datato” ma gli spaghetti della casa erano ottimi.