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Marcello Carucci: viaggiare non è una competizione

Parliamo ancora di Grandi Viaggiatori, con le parole di Marcello Carucci che descrive il suo universo motociclistico

Il mio nome è Marcello e sono un grande appassionato di viaggi in moto in solitaria, attività che pratico da circa 42 anni durante i quali ho percorso oltre 2.000.000 di km tra Europa, Asia, Medio Oriente ed Africa.

Questa passione nasce quando, ancora adolescente, vedevo i primi motociclisti sfrecciare sulle strade e sognavo di indossare una tuta di pelle nera da pilota, infilare il casco e partire come loro all’avventura. Grazie al cielo il sogno è diventato realtà ed ancora oggi vivo bellissime esperienze di viaggio.

Viaggio da solo, senza essere scortato da camion di assistenza tecnica, senza neanche pezzi di ricambio, addirittura ignorando altre lingue. Sembra incredibile ma il fatto di parlare soltanto l’italiano non mi ha impedito di conoscere paesi, popolazioni e di tuffarmi senza timori in nuove culture animato da una irrefrenabile curiosità. Fondamentale per affrontare questo tipo di viaggi e percorrere anche 1.000 km al giorno è una perfetta preparazione non solo fisica, ma anche mentale. In questo mi aiuta il fatto di essere insegnante di educazione fisica e maestro di karatè e di sostenere quotidianamente varie sessioni di allenamento.

Nei miei viaggi mi considero un po’ un esploratore dei nostri giorni che a differenza di molti che partono con le valigie piene, con tutte le comodità e spesso probabilmente si annoiano, carico sulla mia moto uno zaino, un sacco a pelo, una tenda e altre cose necessarie per affrontare un lungo viaggio (scatolame, liofilizzati, medicine etc.). I miei sono viaggi in moto “on the road” nel senso pieno del termine e lo scopo è quello di scoprire, conoscere, provare emozioni uniche a contatto con tutto ciò che incontro durante il viaggio: città, piccoli villaggi, borghi, natura, paesaggi e non ultima cosa le genti.

Rispetto ed educazione, il segreto del viaggiatore

Non ho mai avuto problemi in nessun paese e mi sono sempre integrato rispettando le persone e le usanze locali. Ho conosciuto persone con grande dignità, allegre, fiduciose, oneste, ospitali, sempre disponibili. L’importante è essere sempre rispettosi dei luoghi dove ci si reca, leali, cordiali, spontanei.

Vari luoghi mi hanno affascinato come Persepoli, la lontana Bam, Samarcanda, Istanbul, Capo Nord, Dakar  e molte altri. Spesso nei miei viaggi porto con me il ricordo dei sorrisi e degli abbracci dei bambini meno fortunati ai quali cerco sempre di portare giocattoli o articoli di vestiario.

Il viaggio più lungo è stato nel 2015 da Roma a Tokyo, sempre in solitaria, percorrendo tra andata e ritorno 36.500 km in soli due mesi. È stato un viaggio molto impegnativo, sia fisicamente che psicologicamente, durante il quale ho perso oltre 5 kg di peso corporeo. In Giappone sono stato ospite della Honda a Kumamoto dove ho avuto il privilegio di essere il primo moto viaggiatore italiano a poter visitare la loro fabbrica.

Marcello Carucci nella sede Honda di Tokyo

Nella mia mente rimarranno quelle emozioni, quelle sensazioni, quegli odori, quei suoni, quelle gioie, quelle parole e quegli aromi che solo un viaggio regala. Ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mia memoria, che mai niente e nessuno riuscirà a cancellare, indelebili.

Viaggiare non è mai stato né mai sarà per me una competizione con gli altri né con me stesso. Viaggiare è semplicemente la ricerca di nuove emozioni, per commuoversi di fronte ad un panorama, per capire l’importanza della libertà, per essere appieno cittadino del mondo.

Buona strada e buona fortuna a tutti

Marcello Carucci (www.marcellocarucci.it)

 

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