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Prova pneumatici da enduro Heidenau K60 Scout

di Kiddo

“Il vero motociclista va anche d’inverno”, oppure “l’inverno divide i motociclisti da chi possiede una moto”. Sono diversi i luoghi comuni in proposito, più o meno condivisibili. Di sicuro per chi non può fare a meno o semplicemente ama prendere la moto anche nella brutta stagione, ci sono in commercio pneumatici “invernali”, contrassegnati dalla dicitura M+S, ovvero mud + snow, che mutuano una tecnologia dei pneumatici automobilistici avendo granuli di silice nella mescola. L’uso di questo tipo di pneumatici è consentito dalla dicitura sul libretto di circolazione, presente su modelli come Moto Guzzi Stelvio, Bmw R 1200 Gs o, come nella moto della nostra prova, F 800 Gs. 

Si tratta di pneumatici intagliati adatti ad un uso stradale, ma che spesso proprio per la scolpitura tassellata vengono scelte anche come gomme per un uso off road non specialistico. Diciamo che, per intendersi, è la gomma da inverno, da asfalto sporco, da neve non ghiacciata o pressata. Da Elefantentreffen.

L’interesse per questo tipo di pneumatici si è fatto decisamente notevole specie in ambito di moto maxienduro dal momento che consentono, almeno sulla carta, un più ampio raggio di utilizzo della moto, e una certa tranquillità se si usa in modo esplorativo, senza sapere esattamente dove ci porterà la strada, o, come nel nostro caso, stiamo facendo scout. Fra queste, anche per un prezzo che sugli shop online che consentono un rapido confronto appare decisamente appetibile, e per un disegno decisamente inedito, riscuotono grande consenso e curiosità le Heidenau K60 Scout. 

Come detto, non si tratta di un “tassellato” da fuoristrada, bensì di un pneumatico invernale, addirittura obbligatorio in Germania nei mesi freddi, ma la curiosità è stata decisamente quella di portarli nell’off road per vedere se permettono una maggiore sicurezza rispetto ad un normale pneumatico stradale.

Durante il montaggio emerge subito la singolare scolpitura delle gomme: l’anteriore ha un disegno che non richiama quasi per niente il posteriore (ricorda vagamente il vecchio Metzeler Sahara) mentre il posteriore ha dei lati con tasselli molto pronunciati, mentre al centro, intuiamo per consentire una minore usura della gomma su asfalto, si nota una striscia senza soluzione di continuità. 

Una volta montati gli pneumatici l’impatto estetico sulla moto è decisamente notevole: acquista una ignoranza davvero gradevole e anche se si rimane un po’ dubbiosi se ci consentiranno la consueta percorrenza disinvolta su asfalto non si può che osservare che almeno per l’occhio che si sa, vuole la sua parte, la moto da fuoristrada esteticamente vuole il tassello! 

l’enduro vuole il tassello!

Dopo una breve discussione sulla pressione che al GsAcademy ci hanno insegnato a tenere off road a 1,5 atm, mentre su asfalto teniamo sopra le 2, optiamo per una via di mezzo: 1,8 atm per il posteriore. 

Il periodo in cui abbiamo testato le heidenau K60 Scout sembra dipinto su misura: molta pioggia e umido che non ha permesso all’asfalto di asciugare, circa 6 gradi di temperatura dell’aria.

Appena partiti l’effetto vertigine che si ha usualmente con la gomma nuova si somma ad un sensibile ciottolìo e vibrazione al manubrio dovuto al tassello. Questa vibrazione, come se si pestassero noci, rimane osiamo dire piacevolmente sensibile fino ai 50 km/h per poi sparire completamente, mentre avvertiamo una certa rumorosità, superiore ad un normale pneumatico stradale ma mai fastidiosa. Il confort nella guida stradale è assolutamente perfetto. 

Fatti pochi chilometri e le primissime curve che la gomma per un effetto deriva al quale ci si abitua quasi immediatamente allarga, non resistiamo e ci infiliamo in stradelle sterrate che le copiose piogge dei giorni scorsi hanno reso molto fangose. Mettiamo dunque alla prova l’attitudine off road delle K60 Scout. Appare subito evidente come il posteriore reagisca non bene alle manciate di gas, portando il culo della moto a sbandare per via della parte centrale liscia, mentre si comportano decisamente bene nelle curve, quando si inclina la moto per le variazioni di traiettoria andando a far lavorare la parte laterale, decisamente scolpita. 

 

Ma è l’anteriore a sorprendere piacevolmente. La scolpitura che ci era parsa sottotono regala una confidenza incredibile, considerata anche la natura non specialistica del pneumatico, e permette di affrontare fondi fangosi con tranquillità. 

La nostra voglia di scoperta si sarebbe appena accesa, ma dobbiamo tornare su asfalto per capire i reali limiti delle coperture.

Verifichiamo così gli spazi di frenata che, senza dispositivi di antibloccaggio, rimane assolutamente invariata rispetto a pneumatici stradali classici, così come non si avverte nessun tipo di sbandamento in apertura repentina del gas.

Non rimane che provare queste strane gomme nella consueta percorrenza su asfalto, ovvero nel misto. Dobbiamo dire che, nonostante una certa titubanza a lasciarci prendere la mano, le Heidenau K60 Scout si sono rivelate assolutamente affidabili anche osando nelle pieghe, e proprio su fondi dove solitamente non si è portati a dare fiducia, ovvero con umidità e basse temperature, o addirittura con asfalto sporco. 

Finalmente la coperta veramente lunga, allora? Rimane l’ultimo ma decisivo quesito, fondamentale per coperture votate a moto che per loro natura percorrono chilometraggi importanti: la durata? 

Tenuto conto che non sono pneumatici adatti all’uso estivo con alte temperature poiché diventano addirittura pericolose per una forte tendenza a scivolare, oltre che consumarsi con incredibile facilità, possono avere una durata che varia, a seconda del pilota, dai 12.000 ai 15.000 chilometri. Non male per una gomma che, per chi usa la moto tutto l’anno, regala una serenità alla guida notevole, specie se, come accade spesso uscendo in inverno, si sa com’è la strada sotto casa, ma quasi mai cosa andremo a trovare con la nostra Moto On The Road.

Un grazie particolare a Dario Chiarugi per le foto del pneumatico kilometrato

 

 

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