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Prova BMW R 1250 GS, la Regina delle enduro si rinnova

Abbiamo provato la nuova BMW R 1250 GS, best seller della Casa di Monaco. Nuovo motore ShiftCam a fasatura variabile, per una coppia più vigorosa e una fluidità di guida ancora migliorata.

Non so se è una nostra personale impressione o un dato di fatto, ma ogni volta che usciamo in moto, per un viaggio oltreconfine come per la gita fuoriporta, per la sgroppata sui passi come per una commissione in città, che sia estate o inverno, non smette mai di stupirci la quantità di BMW, anzi, di Giesse, che incrociamo, sembra quasi che siano le uniche moto vendute, o perlomeno le uniche usate. Poi si vanno a vedere i dati di vendita e ci si accorge che no, non è un’impressione. Oggi, a distanza di decenni, ormai, dalla sua prima apparizione, la BMW R 1250 GS si presenta con il nuovo motore a fasatura variabile.

Le versioni Executive e HP della nuova BMW R 1250 GS (© Milagro)

 

Declinata in versione base affiancata da due allestimenti, l’elegante Exclusive e la sportiva HP, oggi la best seller di Monaco si rinnova, e lo fa principalmente nel suo cuore, il classico inossidabile inconfondibile motore boxer, che aumenta di cilindrata fino ad arrivare a 1254 centimetri cubici, ma soprattutto acquisisce un sistema di fasatura variabile, grazie all’albero a cammes in grado di spostarsi lateralmente sul proprio asse all’aumentare del numero di giri e all’apertura della manopola del gas. L’azione combinata della maggior cubatura (alesaggio e corsa passano da 101 x 73 mm a 102,5 x 76 mm) con le diverse cammes si traduce in una spinta ai bassi regimi decisamente più corposa, e di conseguenza una fluidità di guida ancora più marcata.

Il nuovo motore a fasatura variabile

 

In pratica fino a 5.000 giri e con un carico di coppia limitato, il motore funziona in modalità “partial load”, cioè con le valvole di aspirazione che lavorano con alzata limitata e in modo asincrono (una si apre leggermente prima dell’altra per garantire un miglior riempimento della camera di scoppio a tutto vantaggio della combustione), mentre se si accelera con decisione o comunque oltre i 5.000 giri il motore passa in modalità “full load”, cioè con l’alzata massima delle valvole. La cosa interessante è che durante la guida questo passaggio non lo si avverte minimamente, il che, psicologicamente, potrebbe sulle prime sembrare un limite, ma in BMW hanno voluto ancora una volta privilegiare quella che è la proverbiale facilità di guida della loro moto.

Ma la differenza c’è eccome, tanto che nelle misurazioni strumentali della ripresa da 60 a 180 kmh, la nuova R 1250 GS spunta la stessa prestazione della 1200 ma già in quinta marcia, in pratica è come se avesse… una marcia in più! Come se non bastasse, l’ottimizzazione della fluidodinamica ha migliorato il rendimento e sono diminuiti i consumi, non solo , ma la R 1250 GS è già in linea con la futura omologazione Euro5.

BMW R 1250 GS (© Milagro)

 

Altre novità nel propulsore riguardano la pompa dell’olio a doppio stadio che tra l’altro ha permesso di minimizzare il “clunk” nell’inserimento della prima marcia, le catene di distribuzione di tipo Morse, e i nuovi sensori antidetonazione che garantiscono un funzionamento ottimale del motore anche in presenza di benzina a basso numero di ottano. Chi viaggia in paesi “difficili” ringrazierà.

Inoltre troviamo il caratteristico faro asimmetrico che adesso è full led, il grande display a colori da 6.5 pollici per tenere sotto controllo le innumerevoli funzioni della strumentazione e l’utilissimo sistema “Hill Start Control” di serie, accorgimento che consente facili ripartenze da fermo in salita anche se si è in due e carichi di bagagli. Opzional invece il sistema che in caso di frenate di emergenza chiude completamente la farfalla, impedendo di dare gas accidentalmente.

 

La prova su strada

Quando provammo la 1200 la definimmo una gran moto… ma senz’anima. Bene, con la R 1200 GS dobbiamo ricrederci. E ce ne rendiamo conto appena la mettiamo in moto: la tonalità di scarico è decisamente meno “ovattata” di quanto eravamo abituati a sentire, e insomma, ci mette subito di buon umore.

BMW R 1250 GS: la prova su strada

 

La posizione in sella è comoda e c’è abbondante spazio per muoversi anche per noi longilinei, la frizione è “di burro”, il cambio appena meno, ma gli innesti, sono comunque rapidi e precisi anche senza l’uso della frizione.

Impostiamo la mappa Road, la BMW R 1250 GS viaggia leggera, solo le sospensioni ci risultano un po’ troppo morbidose e sulle sconnessioni dell’asfalto innescano qualche “mal di mare”. Ma basta intervenire sul pulsante di regolazione del sistema ESA per migliorare la situazione. Inseriamo anche la mappa Dynamic Pro e la moto diventa subito più reattiva acquistando precisione di guida. In particolare continua a piacerci il sistema Telelever della sospensione anteriore, che minimizzando gli affondamenti della forcella fa sì che la frenata risulti decisamente efficace in ogni frangente. Pastosa ben modulabile e col giusto mordente per fermare un peso non indifferente, ci ha colpito anche per il notevole apporto del disco posteriore.

Si viaggia veloci con la nuova Regina di casa BMW

 

Se nei nostri precedenti approcci col GS avevamo privilegiato e apprezzato l’indole granturistica, stavolta ci siamo trovati alle prese con le strade tortuose della campagna piacentina, sia un misto stretto con tanti tornanti, sia dei bei curvoni da affrontare di buon passo. Ecco, è lì che l’anima della BMW R 1250 GS è venuta fuori alla grande, bastava resettare il nostro pensiero fossilizzato sul luogo comune della moto solo da viaggio e impostare noi stessi, prima ancora che la mappatura della moto, sulla modalità “diamo del gas!”. E insomma, con la Giessona si viaggia parecchio veloci, ci si diverte a impostare le curve spostando il peso di qua e di là, si alza la ruota davanti sugli avvallamenti, si gioca a fare le staccate (però l’ABS ci è sembrato un pelo invasivo), si gode di una tonalità di scarico appagante, e alla fine ci si levano un sacco di belle soddisfazioni. Volendo si può anche andare via in scioltezza inserendo la quarta e sfruttando al massimo il tiro sempre vigoroso che il nuovo motore a fasatura variabile garantisce. E si scopre una moto che davvero allarga gli orizzonti, a suo agio sui passi appenninici come sulle highway americane, con la quale ci si può svegliare una mattina con la voglia di partire in due carichi di bagagli, o di andare a consumar gomme col gruppo di amici.

 

Disponibile presso i concessionari dal 20 ottobre, personalizzabile anche in fabbrica con una miriade di accessori, la versione base costa 17.850 euro. Ce ne vogliono 450 e 750 in più per mettersi in garage rispettivamente la Exclusive e la HP.

 

testo di Francesco Corsini

foto © Milagro

Abbigliamento utilizzato per la prova BMW R 1250 GS

Per questo test abbiamo usato:

giacca Hevik Titanium

pantaloni Hevik Terrain

guanti Hevik Helios

stivali TCX Baja Goretex

casco Scorpion Exo 3000.

 

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