Nicola Dutto
Nicola Dutto

Nicola Dutto fuori dalla Dakar.

Una poco chiara decisione della direzione gara mette fine alla stupenda impresa del pilota paraplegico Nicola Dutto. La Dakar andrà avanti, ma per tutti rimane l’amarezza di una decisione assurda.

Nicola Dutto e la sua moto, la scorta di tre piloti e un deserto da affrontare. Un solo obiettivo: portare avanti la sua straordinari avventura.

Lui è un guerriero, non lo puoi definire diversamente, uno che sta su una sedia a rotelle a causa di un incidente, ma che decide di affrontare una delle più difficili gare in selle ad una moto. La Dakar è una competizione estrema, destinata quasi esclusivamente a dei super-piloti. Nicola è un super pilota! Non si potrebbe definire diversamente uno che in sella ad un enduro, vuole affrontare tutta la gara senza poter utilizzare le gambe.

Nicola Dutto
Nicola Dutto – foto di Francesca Gasperi

Come riporta la sua storia sulla pagina http://www.nicoladutto.com/off-road-paraplegic-pro-rider.html, il primo istinto di un motociclista, quando cade, è rialzarsi. Il 20 marzo del 2010, a Pordenone, durante una prova del campionato europeo Baja, cadde a 150 km/h. Da quell’incidente Nicola non si è più rialzato con le proprie gambe, un trauma al midollo spinale gli ha fatto perdere in maniera permanente l’uso delle gambe. Ecco, qui potrebbe chiudersi la carriera del pilota, portarlo ad abbandonare definitivamente l’uso della moto e mettere fine alla propria passione. Ma così non è stato.

Tutti noi appassionati di moto, di Dakar, di competizioni enduro, nel sapere che alla edizione 2019 avrebbe partecipato un pilota con una disabilità così importante, abbiamo pensato a quanto fossero forti  le motivazioni, e anche la follia di Nicola.

Nicola Dutto
Nicola Dutto – foto di Francesca Gasperi

Tanta l’attenzione per la manifestazione, l’interesse sia degli organi di stampa che degli appassionati. In fondo Nicola Dutto rappresenta quanto di meglio possa proporre il motociclismo di oggi: passione, follia e determinazione. Accompagnato da ben tre scudieri, che tra le altre cose hanno partecipato pagando la quota d’iscrizione, inizia la sua avventura. Durante la prima parte della tappa Marthon però, la moto di Victor Rivera, ha avuto degli inconvenienti tecnici, con una sosta di ben due ore prima di ripartire. In realtà dopo pochi chilometri dall’aver risolto l’inconveniente la moto di Victor si rompe definitivamente, portando il pilota al ritiro.

Nicola Dutto
Nicola Dutto – foto di Francesca Gasperi

Il pasticcio.

Nicola, si rimette in corsa, accompagnato dagli altri due gost rider, ma purtroppo dopo poco anche la moto di VIllarrubbia comincia ad avere inconvenienti tecnici. I tre decidono di utilizzare una speciale procedura, disponibile per i piloti una sola volta durante l’intero evento, che è quella di uscire dal percorso e procedere direttamente al bivacco per riparare le moto. Al controllo Nicola chiede lumi per attivare questo tipo di procedura speciale, e per ben due volte gli viene spiegato come comportarsi. I tre piloti, raggiungono il bivacco, uscendo come illustrato nel percorso, ma qui scoprono di essere stati squalificati. I tre spiegano la situazione al direttore di gara Lavigne, di aver proceduto in quel modo dopo aver parlato con gli uomini dell’organizzazione. Ma la squalifica viene confermata. Da quanto emerge anche altri piloti si sono avvalsi di tale procedura per problemi tecnici. La notte si tiene un briefing, e la mattina successiva Nicola e i suoi angeli custodi si ritrovano in gara. Ormai però, le moto sono sul camion, impossibilitati a rimettersi in corsa regolarmente, a causa della tardiva comunicazione.

Una brutta pagina del motociclismo si chiude, lasciando l’amaro in bocca.

Nicola Dutto, il primo pilota paraplegico a partecipare alla Dakar, lascia la manifestazione a causa di un incredibile pasticcio della direzione gara. La manifestazione va avanti, ma per molti l’edizione 2019 è già finita.

Check Also

Suzuki presenta 3 nuovi modelli al MBE di Verona

Suzuki presenta 3 nuovi modelli: le versioni Sport e Touring della GSX-S1000GX e la versione Djebel della V-STROM 800DE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *