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Bagaglio da moto: come si prepara. Le borse, gli accessori, i trucchi.

Tutto quello che c’è da sapere per preparare un bagaglio da moto poco ingombrante e  bilanciato. Con un occhio di riguardo alla tecnologia da tenere a portata di mano.

La cosa più importante da tenere presente attrezzando la moto con qualsiasi tipo di bagaglio è che sia ben assicurato in modo da non rischiare di perdere qualcosa.
Può sembrare banale ma al di là di ogni altra considerazione anche in merito alla sicurezza, alla gestione dei pesi che vedremo più avanti e alla guidabilità della moto il fatto che per qualsiasi bagaglio da moto o oggetto che aggiungiamo, agganciamo e leghiamo sia impossibile sganciarsi durante la marcia è a dir poco fondamentale.
Le conseguenze di una perdita di una valigia mentre stiamo viaggiando possono essere disastrose per noi e per chi ci segue, per questo consigliamo prima di tutto di affidarci a prodotti specifici studiati e certificati appositamente per il nostro modello o tipo di moto.
I modi di caricare bagagli sulla moto sono infiniti, e davvero il limite è solo la fantasia e la regola di cui sopra. Ogni sporgenza, tubo esterno e gancio può diventare un valido sistema di ancoraggio.
Un ottimo sistema di trasportare oggetti che possono servire spesso durante il viaggio e che devono, all’occorrenza, essere tirati fuori velocemente come macchina fotografica, fazzoletti, sottoguanti, occhiali, scaldacollo possono essere riposti nelle borse da serbatoio.

Bagaglio da moto: come si prepara. RA 311 Kappa,  borsa da serbatoio

 

Di solito i documenti che portiamo con noi durante il viaggio tipo quelli della moto, i documenti personali, il denaro o i biglietti autostradali o dei traghetti sarebbe opportuno riporli nelle tasche della giacca.
Ci sono diversi tipo di aggancio per questo tipo di borselli, che possono essere più o meno capienti ed espandibili in altezza ma di solito possono essere sganciati velocemente per essere rimossi nel caso ci si debba allontanare dalla moto per poco tempo come su un traghetto, ad esempio o per fermarsi a mangiare. Di solito, nonostante possano apparire ingombranti e fastidiosi appena saliti sulla moto, se non infastidiscono nelle manovre da fermo perché ci batte il manubrio, durante la guida si avverte appena il baricentro della moto più alto ma presto ci si dimentica anche di averlo. Nelle trasferte autostradali la borsa da serbatoio può diventare addirittura, sporadicamente, un sistema per appoggiare il busto e riposare la schiena, oltre che un riparo dal vento. Alcune sulla parte superiore ospitano una plastica trasparente per tenere la cartina. Le più moderne hanno il sistema di aggancio rapido, molto comodo, alla ghiera del tappo del serbatoio.

Bagaglio da moto. RA 311 Kappa, aggancio rapido borse da serbatoio


Ovviamente, il sistema di carico più comunemente diffuso per le moto è il trittico di borse posteriori che, agganciate ai telai a loro volta assicurati al telaio della moto, lasciano libero lo spazio per pilota e passeggero sulla sella, oltre a consentire i piccoli spostamenti indispensabili durante la marcia.
Si possono distinguere fondamentalmente due tipi di valige laterali da moto: le morbide e le rigide.

Le rigide a loro volta si possono distinguere in due grandi gruppi: le metalliche squadrate e quelle in plastica sagomate che si integrano nel design della moto.

Sulla capienza si può stare a discutere all’infinito, al di là di quella in litri oggettivamente dimostrabile, anche perché le plastiche spesso hanno sagomature interne che vanno poco d’accordo con oggetti rigidi: il tipo di borsa che si preferisce è personale e risente di tantissimi fattori. 

Le borse morbide di solito sono associate a moto sportive che occasionalmente si possono usare anche per spostamenti medio-lunghi e in alcuni casi hanno una forma leggermente aerodinamica; si possono montare con telaietti leggeri, anche visivamente, e pesano meno delle rigide ma spesso non sono impermeabili, anche se alcune hanno una copertura da applicare in caso di pioggia.

Le borse sagomate morbide Guvi su Yamaha TRACER

 

Adattabili alla moto, spesso senza l’ausilio di telaietti, sono le borse che provengono dal mondo bici e che spesso vengono usate per equipaggiare le enduro più leggere per viaggi anche di lunghe percorrenze.

Bagaglio da moto: come si prepara. R1200Gs equipaggaiata con borse borbide della Ortlieb, pratiche, capienti, impermeabili

 

Questo tipo di borsa ha un sistema di chiusura “arrotolato”, che oltre ad avere l’enorme pregio di essere quasi completamente impermeabile, può variare molto la capienza.

Borse simili sono usate anche per aumentare la capacità di carico delle rigide metalliche agganciandole sui coperchi.

Le borse rigide in plastica di solito sono dedicate, sia per forma che per sistema di aggancio, al modello specifico di moto, in alcuni casi definendone l’estetica stessa

MV Turismo Veloce. Le borse rigide in plastica sagomate definiscono l’estetica della moto

 

Bagaglio da moto: come si prepara. Ducati Multistrada 1200 con borse in plastica, quì immortalata alla cascata che taglia in due la Trollstigen.

Sono borse molto capienti che comprendono le laterali e il bauletto. Il sistema di sgancio di questo tipo di valige consente non solo di lasciare la moto col bagaglio incustodito dal momento che sono chiuse con le serrature, ma di poterle rimuovere molto velocemente per trasportarle, ad esempio durante un viaggio, in camera d’albergo. Come detto hanno sagomature interne dovute alla posizione dello scarico della moto, per cui una delle due risulta essere più piccola, e vedremo più avanti come è opportuno sistemare il carico proprio in virtù di questa differenza.

Le rigide in plastica hanno il vantaggio di essere aerodinamiche e integrate esteticamente, leggere, pratiche e dagli ingombri laterali più contenuti rispetto alle metalliche squadrate, in alcuni casi estensibili lateralmente per aumentare la capienza come quelle che fornisce normalmente BMW per le sue R1200GS

Bagaglio da moto: come si prepara. Le borse, gli accessori, i trucchi.

Un difetto abbastanza importante di questo tipo di borsa è la notevole sensibilità agli urti e spesso alla polvere. Dal momento che un viaggio può portare ovviamente anche su strade sterrate o quantomeno molto sporche, una caduta anche di poco conto può portare alla rottura della borsa con conseguenze gravi al fine del viaggio stesso. Lo stesso si può dire per polvere e sporco che si può accumulare su serrature delicate portandole al bloccaggio.

Se si ha quindi intenzione di affrontare viaggi un po’ più avventurosi è consigliabile l’uso delle borse rigide di metallo.

tris di valige rigide in alluminio verniciato

 

Ovviamente un urto molto violento può portare alla rottura anche di questo tipo di valigia, ma solitamente una scivolata o una caduta a basse velocità hanno conseguenze che raramente non si possono rimediare con un paio di colpi per addirizzare i telai al loro posto, o giù di lì. Stessa cosa si può dire per la polvere, anche perché le serrature delle metalliche hanno spesso dei coperchietti, semplici e pratici.

la serratura di una valigia rigida col suo coperchietto antipolvere

Ovviamente anche questo tipo di borsa ha i suoi difetti: oltre al peso maggiore di quelle in plastica e alla mancanza pressoché totale di aerodinamicità, tanto che alcuni sostengono che sia proprio la forma delle borse squadrate a indurre gli ondeggiamenti alle alte velocità in rettilineo delle maxienduro, hanno un ingombro laterale decisamente maggiore, spesso pericoloso nel traffico dove non è difficile rischiare di agganciarsi alle auto in colonna.

con le rigide in metallo l’ingombro laterale aumenta molto. Nel caso specifico della moto in foto, BMW F800Gs, per montare queste borse si è dovuto aggiornare la carta di circolazione

Nonostante alcune aziende abbiano sviluppato dei sistemi di ancoraggio di borse aggiuntive al coperchio delle valige metalliche che prevedono anche delle maniglie per poterle trasportare una volta sganciate, per questo tipo di bagaglio è consigliabile munirsi di interni in tessuto asportabili.

maniglie per borse rigide Kry-O, siagganciano alla stessa maniera delle borse aggiuntive

 

Invece di dover sganciare la valigia, spesso con sistemi macchinosi e che rimarrebbe comunque molto pesante da trasportare, si sfilano gli interni che rimangono così all’asciutto e puliti, in modo da poterli trasportare in camera.

interni borse asportabili

 

Il bauletto, sia in plastica che in metallo, è un oggetto sul quale potremmo dibattere per intere giornate. Una cosa va detta: è comodo.

Cercando di dare dei consigli generali sul bagaglio e sulla disposizione, cercheremo di affidarci alla nostra esperienza riferendo dei dato oggettivi riferitici da istruttori del campo della guida sicura: tutto ciò che è agganciato alla moto e che oltrepassa l’asse posteriore della moto, soprattutto se alza in modo importante il baricentro, non solo è avvertibile ma influenza negativamente la guida.

Detto questo, possiamo considerare un accessorio quasi irrinunciabile il bauletto in almeno un paio di casi, ovvero nella guida “utilitaristica” in città, dove si mantengono basse velocità e non si va certo per godere della bella guida, e nei lunghi viaggi in coppia, quando la capacità di carico deve essere massima e il baricentro è già più alto e spostato verso il posteriore.

In questo caso, però, prevedendo che incontreremo comunque delle belle strade sulle quali godere di una guida appagante, consigliamo di registrare almeno il precarico (ovvero l’altezza della molla) del monoammortizzatore indurendo un po’, operazione che si può compiere facilmente col registro esterno su quasi tutte le moto adatte al turismo.

In caso si viaggi da soli o anche in coppia per spostamenti non molto lunghi, consigliamo senz’altro di lasciare a casa il baule posteriore e preferire magari una borsa morbida da assicurare con elastici.

Borsa morbida Amphibious, molto capiente e comoda, ovviamente non ha chiusure o fissaggio a prova di malintenzionato

Il bauletto posteriore, purtroppo, è spesso usato come appoggio per il passeggero che assume così la tipica posizione “a sdraìno sulla spiaggia di Follonica”, assolutamente da evitare durante la guida sulle normali strade extraurbane. Nonostante sia comprensibile che nei lunghi tragitti autostradali venga naturale appoggiarsi alla valigia posteriore, tanto che alcuni montano una sorta di guanciale, il passeggero in queste condizioni diventa veramente una zavorra, perde ogni tipo di interazione con chi guida e con la moto stessa, a volte si addormenta: condizione veramente pericolosissima in moto, dal momento che una frenata o un cambio improvviso di traiettoria possono causare la perdita del carico non assicurato saldamente alla moto, nel nostro caso il passeggero stesso.

bagaglio da moto: senza bauletto, decisamente meglio sia l’estetica che la guida

 

PREPARAZIONE DEL BAGAGLIO DA MOTO

Consideriamo di dover partire per un viaggio di una settimana, in coppia, verso un Paese mediamente più freddo, ad aprile. Ok, andiamo a vedere i castelli della Loira in Francia per il ponte del 25 aprile: cosa portiamo e come sistemiamo il bagaglio?

Per farlo, siamo attrezzati al meglio, ovvero abbiamo una Multistrada 1200 con tre borse rigide Mytech di alluminio; sistema di aggancio interno a vite rapida, assolutamente sicuro, e serrature doppie con coperchi antipolvere.

Per l’interno delle borse disponiamo di due borsine in tela con maniglie, che a sera sfileremo dalle valige per portare in camera d’albergo gli indumenti e le altre cose rimaste pulite e all’asciutto.

Nel bauletto:

come detto in questo caso abbiamo montato la valigia posteriore dal momento che il viaggio è abbastanza importante. Di solito consigliamo di lasciare il bauletto più scarico possibile; utopia, lo sappiamo, ma cominciamo a metterci dentro cose che non avremo bisogno di portare in albergo, come le tute antiacqua che da sole prendono molto spazio.

Solitamente noi teniamo anche gli oggetti che possono servire durante le soste rapide, in modo da aprire le laterali meno possibile durante il viaggio; quindi occhiali da sole, uno zaino che useremo per trasportare oggetti mentre si visita il castello di turno come le macchine fotografiche, gli obbiettivi, la guida turistica e le cartine. Un indumento tipo una felpa “da battaglia” da mettersi addosso se calasse improvvisamente la temperatura.

Spesso trova spazio nel bauletto anche una bottiglia d’acqua e un paio di panini, fatti di contrabbando al buffet dell’albergo della mattina.

Dal momento che una delle cose che più risentono dei cambi di temperatura sono le mani, se rimane un po’ di spazio teniamo nel bauletto un paio di sottoguanti di seta, che tengono molto caldo, e un paio di guanti più leggeri da alternare a quelli pesanti in caso aumenti la temperatura e si voglia aumentare la sensibilità di guida.

Ok, per una borsa che volevamo lasciare a casa, diciamo che un po’ di roba ce l’abbiamo messa!

Le valige laterali:

Consideriamo che le nostre valige rigide abbiano capienza diversa perché una è sagomata per ospitare lo scarico, caso che si verifica molto spesso.

Come detto, il bagaglio riposto nelle valige laterali dovrebbe essere quello non indispensabile normalmente durante il viaggio, e quindi a meno di casi eccezionali dovremmo aver pianificato in modo da lasciare il contenuto chiuso, al pulito e all’asciutto.

Cosa mettiamo in quella più piccola:

Noi lo chiamiamo “software”, perché ci deve stare la roba più morbida ma anche perché è il cuore del bagaglio, quello che va aperto per ultimo e solo in camera, ovvero l’abbigliamento intimo pulito (calzini, mutande, magliette; teniamo conto un ricambio al giorno per ogni giorno di viaggio più uno se si dovesse inzupparci d’acqua) in sacchetti separati lui/lei. Incredibile come questo genere di articoli femminili prendano un terzo del volume di quelli maschili. In sacchetti separati pantaloni (diciamo due paia, un jeans e un paio corti dovessimo fare una sosta di oltre un giorno per andare a visitare qualcosa?) e felpe o maglie, una lui, due lei; siate cavalieri e pensate a quanto poco posto prendono le sue mutande, anzi magari tollereremo un vestitino in più, qualche maglina carina si dovesse andare una sera a cena in un posto carino, in sostanza quelle due o tre bischerate perché la nostra passeggera sia contenta di darcela la sera in albergo, e per questo metteremo nella sofware, dentro una borsina anche i profilattici insieme a tutti gli oggetti per l’igiene intima e personale come spazzolini, dentifricio, gel, rasoio, trucchi di lei, creme, strucchini e minchiate varie. O anche di lui, sinceramente non possiamo conoscere le vostre perversioni. Mettiamo qui dentro anche quei pochi medicinali indispensabili come qualche analgesico per il mal di testa, pasticche per il mal di gola, cortisone se siamo allergici agli insetti. La pennina per le punture sarà opportunamente tenuta a portata di mano nel bauletto.

 

Cosa mettiamo in quella più grande:

Noi la chiamiamo “hardware”, perché ci sta la roba più solida e a metà strada, come grado di intimità e pulizia richiesta, fra il bauletto e la “software”.

Partiamo col dire che, nonostante abbiamo portato poche cose, non porteremo con noi ferri da stiro per dare una sistemata agli indumenti prima di uscire.

Qui dentro ci stanno fondamentalmente le scarpe (ecco, qui di solito partono le discussioni, perché sono il peggior nemico del bagaglio del motociclista, ma sono anche le migliori amiche delLA motociclista), che sarebbe meglio limitare a un paio ciascuno, meglio se comode per camminare, meglio da ginnastica tipo sneakers in modo da poterle schiacciare e possibilmente, all’occorrenza, chiudere con del nastro di carta per limitarne il volume. Una paio di ciabatte ciascuno, meglio se infradito di quelle che si smontano e che si asciugano quasi subito per evitare di rimetterle in borsa bagnate e trovarci una piantagione di funghi.

I caricabatterie del cellulare, della macchina fotografica, della telecamera, le riduzioni se siete in un Paese con delle prese diverse dalle nostre, degli interfoni, del navigatore se dovete ricaricarlo a sera. Di solito formano una foresta di cavi inestricabile, sarebbe opportuno limitarli se possibile eliminando i doppi, per esempio con lo stesso cavo USB si può attaccare prima la macchina fotografica e poi il cellulare, basta organizzare i tempi.

Nella hardware poi ci sta l’inevitabile sacchetto con gli indumenti sporchi, che dobbiamo prevedere in continuo aumento nel corso del viaggio a discapito della borsa software. Un altro suggerimento, ma probabilmente è ovvio per qualsiasi donnina che ci legga, è di dare almeno una parvenza di piega anche alla roba sporca, in modo da contenere l’aumento di volume.

Possiamo permetterci di mettere qui dentro anche un libro, meglio se un tascabile, meglio se leggero. Il “Candide” di Voltaire va benissimo. “Il leopardo” di Jo Nesbo meglio di no, se riuscite a convincere la vostra passeggera, certo. Se per il quinto viaggio successivo provate a portarvi dietro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Pirsig senza riuscire a finirlo fate come noi: rinunciate concludendo che è un po’ la “Corazzata Potiemkin” della letteratura per motociclisti, una cagata pazzesca!

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