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Riduzione pedaggi autostradali: a che punto siamo?

La scorsa estate fu argomento tra i più dibattuti, ma alla fine com’è andata la questione della Riduzione pedaggi autostradali?

Ricordate l’estate scorsa? Eravamo belli cotti dalla calura di Caronte, l’ondata di caldo che ci accompagnò per mesi, quando molti brindarono a champagne alla notizia della riduzione pedaggi autostradali per le moto. Non tutti però erano così euforici, e il popolo delle due ruote si divise tra entusiasti, scettici, attendisti, paghi, incontentabili, indifferenti (quelli che “io in autostrada mai!”, boh, sarà…).

Riduzione pedaggi autostradali: a che punto siamo?

Il sottoscritto era tra quelli che riteneva la proposta di legge una vittoria di Pirro: troppo esigua la riduzione di 1/3 rispetto alla presenza di servizi specifici e all’effettivo consumo del manto stradale di una moto rispetto a un’auto, troppo stringente l’obbligatorietà di sottoscrivere un abbonamento Telepass specifico, troppo ferraginosa la procedura per ottenerlo. Tutte cose che sembravano fatte apposta per scoraggiarne la richiesta e l’effettiva applicabilità, soprattutto alla luce di un aspetto che in quei giorni passò quasi inosservato ma che invece secondo me era fondamentale: alla presentazione in pompa magna del provvedimento, il ministro Del Rio disse che (testuale): “Al momento è in via provvisoria e sperimentale, verificheremo a dicembre l’impatto che ha avuto la misura”.

Dicembre è passato, la legislatura nel frattempo è finita, e gli ultimi provvedimenti presi dai nostri amati governanti sono stati di rincari generalizzati, dalle bollette, ai sacchetti per la spesa, ai pedaggi autostradali. E le riduzioni per le moto che fine hanno fatto? Al momento pare che al Ministero non vi siano notizie certe, ma io il sentore di un certo scivolamento ce l’ho, perché diciamolo chiaramente, col fatto che la faccenda sarebbe stata operativa da metà settembre, quindi a fine stagione, e col fatto che per ottenere la riduzione del 33% sui pedaggi manca poco si dovesse fare il giro dell’isolato a zoppino e riempire il modulo di richiesta con la sinistra, mancini esclusi, non è che di motociclisti in coda a fare i Telepass se ne siano visti poi così tanti. E non serviva un mago per prevederlo.

Esiste un altro aspetto importante su questa vicenda: le autostrade, costruite, ricordiamolo, con soldi pubblici, sono date in gestione a gruppi privati. I quali notoriamente badano al mero profitto, e quando prendono le loro decisioni in genere non vanno per il sottile e tendono a risparmiare sulla vaselina. Il sito change.org si è fatto promotore di una petizione presso i ministeri competenti per chiedere che venga ripristinata la nazionalizzazione di tutta la rete autostradale.

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